Persino Ambrose Evans-Pritchard – che non ha mai risparmiato sparate a Schauble – ammette che l’antipatico ministro germanico ha ragione: “La Grecia dovrebbe cogliere al balzo la pasticciata offerta tedesca di Grexit di velluto”. Come ha dimostrato il Fondo Monetario, il nuovoo mega-prestito sotto le draconiane condizioni che sappiamo, provochrà una contrazione del Pil ellenico del 2 per cento. Un altro 2 per cento. Le condizioni non sono paragonabili a quelle che gli alleati imposero alla Germania nel 1918, a Versailles: quelle erano ve dicative e di corta veduta, però non erano del tutto oltre le possibilità dello sconfitto.
Ciò che si esige dalla Grecia invece, oltre che una atrocità, è “scientificamente impossibile da realizzare. E quasi tutti lo sanno. Ma la menzogna continua perché la natura disfunzionale delle politiche dell’eurozona rende impossibile chiarirla. Il paese è mantenuto – disonestamente – in uno stato di crisi permanente”.
La proposta di un Grexit ordinato è molto più umana, al confronto. Schauble ha promesso di accompagnare la Grecia alla dracma con “una tempesta di investimenti” o una specie di piano Marshall per attenuare il trauma, ed è una promessa tedesca. Grandi capitali che sono fuggiti dal paese probabilmente tornerebbero. Si aprirebbe la via per un appropriato alleviamento del debito, con l’aiuto del Fondo Monetario (che ha proclamato proprio questo).
E’ l’ultimo classico esempio nella storia di come un governo tedesco si mette dalla parte del torto avendo ragione. Adesso, Schauble ha ottenuto di coalizzare contro di sè – e contro la Germania – tutti i difensori dell’euro; i difensori ideologici del federalismo e più Europa, gli eredi di Ventotene (sic), i burocrati e i banchieri che perderebbero il lavoro e il potere se l’euro si spaccasse. La lista è lunga e temibile: da Draghi all’eurocrazia, da Hollande a Matteo Renzi, e persino (secondo Evans Pritchard) Angela Merkel, che teme di passare alla storia come la cancelliera sotto cui “il sogno dell’euro” s’è infranto. E sullo sfondo, gli americani e la Lagarde, che sono per tenere gli europei in gabbia. Obama ha spedito il ministro delle Finanze americano per uno di quei colloqui a quattr’occhi di cui si ouò immaginare il tono. Per di più, il ministro americano di chiama Jack Lew. Quando mai un governante tedesco può negare qualcosa a un Lew?
In pratica, a nessuno importa un fico delle sofferenze dei greci (salvo, paradossalmente, Schauble…); ormai è la lotta tra poteri forti e stati europeisti del katz, Renzi, Hollande e tutta la marmaglia, contro Berlino per “salvare l’euro”.
Adesso tutti questi poteri hanno capito l’intenzione di Schauble; hanno ben chiaro che la formazione di due euro-zone significherebbe la loro fine politica, e forse fisica; e la stanno contrastando con tutti i mezzi, occulti e illegali compresi. Draghi, che aveva strangolato le banche greche in odio a Varoufakis di botto trova 900 milioni di euro – forse per evitare l’impressionante parola “un miliardo” – alle banche greche perchè riaprano; vediamo quanto durerà l’emorragia, e fra quanti giorni dovrà fare altrettanto, visto che evidentemente i greci si affolleranno a ritirare di nuovo i depositi (ovviamente è un altro prestito, su cui i poveri greci dovranno pagare gli interessi). Il Financial Times ha fatto sapere che la BCE “ha introdotto linee di credito segrete a Bulgaria e Romania per convincere le autorità monetaria dei due paesi a non chiudere le filiali di banche greche che operano nel loro territorio, che sono ovviamente in bancarotta. Se gli attivi di queste filiali fossero sequestrati dai regolatori, il capitale delle banche-madri ricevererebbe un colpo mortale, facendo implodere il sistema finanziario interno ellenico.
Ripeto: linee di credito “segrete”. E a quanto ammontano tali linee di credito segrete che Draghi ha aperto a Romania e Bulgaria? A 89 miliardi di euro. Ciò dà un’idea delle immense cifre che il Rettiliano e i suoi complici “europeisti” sono capaci di impegnare senza batter ciglio, rischiare e dilapidare in un giorno – tanto alla fine pagano i contribuenti – quando si tratta di difendere i loro interessi – pardon, “difendere l’euro”. In ciò coadiuvati dalla incomprensibile volontà dei greci, maciullati da creditori, di “restare nell’euro”: ancora l’80 per cento secondo certi sondaggi. Speriamo che siano falsi, come tanti cucinati dagli eurocrati nelle settimane scoirse, perché altrimenti c’è da dubitare di questo popolo.
Ma naturalmente quello che se l’è giocata peggio è Scahuble, con la Merkel. Adesso sono isolati, nella UE non sembrano avere alleati al difuori dei loro satelliti nordici, quelli che Schauble ha progettato di mantenere nella sua nuova euro-zona “vera”, con unione di trasferimenti e bilancio comune. Sono pochi? Tanti? Quel che conta è che gli “europeisti” sono in grado di cominciare l’attacco alla Germania sul piano dell’immagine: Germania senza cuore!,stanno già strillando i media servili, che fino a ieri la leccavano a più non posso. E certo, non ha aiutato il video della Cancelliera che fa’ piangere una bellissima bambina palestinese spiegandole con gelido buonsenso che “non possiamo accogliere tutti” e se ne deve tornare nel campo profughi in Libano..un altro plateale esempio di come il governo tedesco riesce ad aver torto dicendo la cosa giusta, anzi la cosa ovvia. In altri momenti, tutte le forze anti-immigrati in Europa avrebbero plaudito rumorosamente: ecco, è vero, non possiamo accogliere tutti, lo dice anche la Merkel, grande statista…Invece silenzio. Incredibile.
Io spero che il governo tedesco, per una volta, si dia alla politica. Capisca che deve cercare alleati in Europa. E che questi esistono: sono Podemos, sono Salvini, sono Cinque Stelle (gulp), Marine Le Pen. Esattamente quelle formazioni che danno a Schauble l’orticaria alla sola idea di trattarci. Invece dovrebbe proteggerli, persino finanziarli per farli vincere alle elezioni e farli arrivare al potere nei loro paesi. Perchè vogliono quello che vuole lui: liberarsi dall’euro e dalle gabbie eurocratiche. Ma capirà? Forse è comunque troppo tardi.
Perché attenzione, lui e gli altri si sono cacciati in un vicolo cieco spaventoso, da cui non si sa con quali trucchi salvarsi. Il Fondo Monetario ha un bel dire che la Grecia ha bisogno di un giubileo, di una parziale ma sostanziale cancellazione del debito. Questa è sì la vera soluzione…però è impraticabile. Perché aprirebbe la strada a richieste di cancellazione da parte di tutti i paesi stra indebitati: Spagna, Italia, Portogallo, forse anche, domani, la Francia.
Dal 2012, grazie all’euro e all’austerità, il debito italiano è cresciuto dal 116 al 132 del Pil. Ma anche quello spagnolo: era a 69 per cento, oggi è al 98. Il debito pubblico francese è salito dall’85 al 95%.
Cerchiamo di comprendere bene la titanica dimensione del problema. L’intero mercato del debito greco (i suoi Buoni del Tesoro, diciamo) ammonta a 345 miliardi, ed abbiamo visto quali trucchi e dilapidazioni e sofferenze si sono messi in atto pur di fingere che la Grecia sia solvibile. Il debito pubblico italiano è di 2.600 miliardi. Quello ispanico, ammonta a mille miliardi. Cancellarne una quota? Non sia mai!
Il motive inconfessabile è che questi buoni del Tesoro sono stati dati come collaterale per le operazioni con derivati delle banche europee. Le operazioni speculative più spericolate a leva…ma in garanzia, ecco, la banca dà buoni del Tesoro italiani, spagnoli, greci. Titoli di debito di stati sovrani (sic), sono considerati, sul mercato speculativo, solidi e sicuri. Sono “attivi”, assets.
Detto in altre parole: questi Bot o Bonos sostengono migliaia di miliardi di derivati, per venti o trenta volte tanto il loro valore facciale. Sono l’architrave – diciamo – su cui poggia tutto il castello della grande usura e speculazione, inventata dall’ingegneria finanziaria. Vi pare un’architrave solida, il debito italiota? Eppure, così deve esser fatto apparire. Con tutti i trucchi che il Rettiliano e i suoi compari saranno pronti a tirar fuori dal cilindo. Perché, udite udite, le banche europee sono “leveraged” 26 a 1. Il che significa grosso modo questo: che si sono esposte per 26 mila euro dando in garanzia mille euro di Bot , BTP o Bonos. Basta una caduta del 4% del valore di mercato di questi assets (per esempio se i mercati cadono nel panico col dubbio se l’Italia pagherà gli interessi) l’intero capitale delle banche europee viene incenerito. Totalmente. Il vostro modesto deposito? Puf!, sparito. Le banconote in tasca? Puf! Le banche? La banca central? Puf!
Draghi e gli altri complici tengono viva l’illusione . E’ questo il marasma che hanno prodotto con la deregulation, la globalizzazione e la finanziarizzazione (Usura alla più alta potenza è il suo nome) e la polveriera sui cui siedono. Per questo “salveranno l’euro”, salveranno il Sistema, fino all’ultimo greco, all’ultimo italiano, all’ultimo spagnolo.
Ancora una volta, si capisce che Wolfgang Schauble preferisca il Grexit; l’alternativa, la cancellazione del debito greco, apre il vaso di Pandora della cancellazione del debito italico,i spanico, francese…e l’implosione del Sistema in un Buco Nero. Ecco ancora una volta che ha ragione avendo torto.