Questa è la correzione di una notizia falsa “fake news” diffusa dai media americani, che rivela una verità più allarmante della falsità. Riguarda il comandante della Guardia Nazionale, generale Errol Schwartz, uno dei garanti della security nel giorno della inauguration di Trump il 20 gennaio. Egli aveva raccontato al Washington Post che era stato espulso dal posto; esattamente alle 12.01 del 20, gli era stato ingiunto di lasciare il comando. “Le mie truppe saranno sulla strada; io le saluterò quando escono, ma non potrò dar loro il bentornati negli alloggi”.
Il transition team presidenziale ha smentito tutto. Il generale Schwartz, che è un “non career status political appointee”, ossia un nominato politico a quella carica e non di carriera, ha offerto le sue dimissioni, come è regola per i nominati politici. La scelta di scadere alle 12 del 20 è stata scelta sua. Anzi, “l’Amministrazione Trump gli ha offerto di mantenere il comando fino a dopo l’inaugurazione, ma lui ha rifiutato”. Nemmeno un minuto sotto Trump. Poi è andato a lamentarsi col Washington Post, facendo credere di essere stato licenziato in tronco.
Scoperta la falsità, Schwartz ha rifiutato le richieste di interviste dei giornalisti (e blogger) che gli hanno chiesto di spiegarsi. Il transition team ha comunicato che non ci sarà un vuoto nel comando delle Guardie Nazionali durante la cerimonia, perché è stato provvisoriamente nominato al posto di Schwartz il generale di brigata William J. Walker.
Ma certo il cambio di comando della Guardia Nazionale (ed anche della Guardia Nazionale Aerea) mentre la cerimonia è in corso, con le folle e le masse di dimostranti che da giorni vengono pagate e mobilitate per andare a Washington a protestare e saranno in piazza, un vuoto di comando anche di pochi minuti può essere pericolosissimo. In quei minuti tutto può succedere.
E la menzogna del generale Schwartz (un negro di Obama), insieme con la sua scelta di abbandonare la scena e le sue responsabilità durante i fatti su cui doveva vegliare, è altamente allarmante.
Putin ha avvertito
Tanto più che Vladimir Putin ha appena avvertito pubblicamente Donald Trump di guardarsi da un colpo di stato “stile Maidan” – cioè con i disordini di piazza sapientemente organizzati, con tanto di franchi tiratori appostati ad ammazzare sia manifestanti sia poliziotti, che hanno dato il potere alla giunta di Kiev.
“Ho l’impressione che hanno fatto pratica a Kiev e sono pronti ad organizzare una Maidan a Washington, per non lasciare che Trump entri in carica”, ha detto Putin un un’intervista televisiva martedì. Prima, aveva accusato l’Amministrazione Obama di spargere “fake news” (come quella delle prostitute russe e della loro “Pioggia d’oro”) per “legare mani e piedi il presidente eletto onde impedirgli di attuare le sue promesse elettorali”.
Gioverà ricordare che “Maidan” in Ucraina fu organizzata dal Dipartimento di Stato dell a Clinton, a cura della signora Nuland, celebre neocon, che per organizzare il caos spese (sua ammissione) 5 miliardi di dollari. Non si dimentichi che la NATO ha dato il suo apporto tecnico alla “Primavera colorata” ucraina, ed a piazza Maidan ha fornito i cecchini – franchi tiratori polacchi che sparavano proiettili standard NATO uccidendo sia dimostranti sia agenti anti-sommossa – e neonazi ucraini addestrati in Polonia alla guerriglia urbana più violenta, che si sono prodotti in linciaggi e omicidi.
(Se non ricordate, leggete qui: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/laltra-verit-su-piazza-maidan-cecchini-ucraini-arruolati-1093489.html )
Dunque sono i neocon (ebrei, ma non si deve dirlo) che Putin ha indicato; e lo dimostra il fatto che il solo vero e patentato neocon italiano, de’noantri Giuliano Ferrara, scrive articoli contro Trump e pro UE a tutto spiano. Un ausiliario di secondaria importanza, rispetto a ciò che si sta scoprendo in questi giorni a Washington: non dalla polizia, ma da cittadini comuni.
Lungo il fiume della capitale, Potomac, in una zona boscosa poco frequentata anche dagli amanti del jogging, una donna ha scoperto due armi da fuoco, nascoste in una custodia di violino, con munizioni; ha avvertito la polizia, che sul luogo ha scoperto “diverse” altre armi: non viene comunicato il numero, né la data del ritrovamento.
Ma si sa che gruppi “di sinistra” hanno promesso fuoco e fiamme per rovinare la festa inaugurale. Un organizzatore del gruppo dal nome programmatico DisruptJ20, ha detto a Reuters che non hanno alcuna intenzione di dimostrare pacificamente: bloccheranno strade e metrò fin dall’alba, si scontreranno con gli agenti, impediranno il grande ballo serale…”Vogliamo che i titoli del giorno dopo raccontino: l’inaugurazione di Trmp è stata un caos, non che Trump è entrato in carica fra gli applausi”:
Pedofili anti-Donald
Una”Anti-Fascist Coalition” s’è riunita di nascosto per organizzare la sua parte di caos, al Comet Ping Pong: sì, nella pizzeria venuta alla luce come centrale della pedofilia dei potenti della Capitale, e il cui padrone, James Alefantis, grande amico dei fratelli Podesta ed amantidelle “Pizze”, ha raccolto i fondi per Hillary. Un blogger di “Project Veritas” è riuscito a infiltrarsi nella pizzeria ed ha assistito ai progetti dei congiurati. Nulla di estremamente grave – parlano di lanciare una buttiglia di maleodorante acido butirrico nei ventilatori della Casa Bianca – ma è interessante l’identità dell’”antifascista-capo”: Si tratta di Luke Kuhn (ovviamente ebreo) , già noto come membro, negli anni ’90, di un Utopian Anarchist Party; ma ancor più noto come promotore del libero sesso coi bambini . Lui stesso si definisce un adult child-sex advocate. Ha avuto guai giudiziari per sesso con bambini. Inoltre, è anche esperto di esplosivi.
http://https://youtu.be/DgeAWYcL6hg
John Brennan, il capo della CIA, ha sfidato apertamente Trump, intimandogli minacciosamente di “tener la bocca chiusa” , dimostrando di non accettarne la legittimità. E’ solo uno dei molti fatti che mostrano una sorta di preparazione di Maidan in Washington?
Spagna: trovate 12 mila armi da guerra
Non posso tacere una notizia che sembra – sembra – non aver rapporto col caos che si organizza a Washington: in Spagna, in quattro differenti località, Olot (Girona), Liendo (Cantabria), Galdácano e Guecho (Vizcaya.), la polizia ha scoperto depositi clandestini di armi da guerra; vecchie armi non più in uso all’esercito, inattivate, che un’organizzazione criminale comprava “legalmente” attraverso una ditta di materiale sportivo, e poi riattivava in una grande officina “molto sofisticata”. Il numero di queste armi – essenzialmente fucili d’assalto – è impressionante: 8 mila già pronte ed aggiustate, in tutto 12 mila, fra cui almeno una trentina di mitragliatrici anti-aeree.
Come nota il sito francese Stratediplo, gestito da militari, 12 mila armi d’assalto bastano “ad equipaggiare metà della fanteria francese attuale, o la metà della fanteria spagnola”.
Quelle armi sono troppe per la fornitura clandestina di semplici malavitosi comuni.
Messe in mano a terroristi islamici anche mal addestrati, “dispiegati ed impiegati in modo decentrato in zona urbana in paesi come la Spagna o la Francia, sono l’equivalente in volume di 100 compagnie, o 200 compagnie armate in modo incompleto: possono bloccare e incapacitare l’esercito regolare immediatamente”. Il continuo, incessante e indomabile ribollire della banlieues, dove poliziotti vengono picchiati e feriti con la volontà di ucciderli, attaccati persino con mortai fatti in officine clandestine, , preoccupa ben a ragione i militari di Francia.
Va anche notato che i “terroristi islamici” che hanno fatto strage a Charlie Hebdo, hanno usato armi di questo genere, surplus riattivato, comprate su un mercato grigio in cui – è stato dimostrato – pescano i servizi di ogni genere quando devono armare “militanti del Califfato”, opposizione “moderata” in Siria, sicari “islamici” da utilizzare in Europa.