Ricevo questa mail:
Gentile Blondet
a proposito di “gender” nelle scuole, non Le sarà sfuggita la recente dichiarazione del ministro Valditara, secondo il quale gli stupri si combattono con l’educazione sessuale.
Effettivamente m’era sfuggita. Invece di commentare questa mente storta, voglio proporre una idea:
gli stupri, specie quelli delle dodicenni e di branco abietto, si combattono con l’educazione cristiana.
Col riportare in onore la verginità presso le fanciulle che invece si presentano sui social, nelle loro foto, come seduttrici rotte ad ogni esperienza e assetate di sesso qualunque. Va invece lodato e promosso presso di loro il Pudore.
Con l’esaltazione sociale della castità, quale impegno e sforzo nobile e essenziale per la formazione del carattere e della volontà, abbandonata la quale i giovani maschi diventano quello che sono gli stupratori da cronaca nera, vermi ripugnanti per codardia. Sviluppare il disprezzo generale per i viziosi sessuali, e non l’attuale glorificazione di cui sono circondati e di cui loro stessi si vantano sui social, o tripudianti nei gay prides, invece di vergognarsi come dovrebbero.
Nell’educazione cristiana – non nella educazione sessuale – si sviluppa il rispetto per la donna ed è considerato disonorevole picchiarla, infame, indegno di un vero uomo e roba vergognosa da ruffiano gestore di prostitute; un dettato che viene dalla grande invenzione cristiana del rapporto uomo-donna, la Cavalleria. Lo spregio per l’edonismo e il “facile”, e il prestigio per ciò che è ardo e nobilitante, dovrebbe accompagnare questo sentire.
Come si capisce, questi modi educativi non possono essere imposti né allo stato attuale insegnati a scuola, dovrebbero diventare – come lo sono stati per secoli – senso comune, accettati e adottati come propri anche dagli analfabeti e dalla plebe malavitosa di Caivano.
Quindi anche il vostro cronista sa che nella condizione attuale del costume sociale di massa, restaurare l’educazione cristiana non è più nel potere degli uomini; ad essa occorre un intervento dall’Alto – che non mancherà quando i Tempi saranno maturi.
Ma il vostro cronista deve almeno dichiarare, rendere esplicite le parole oggi vietate, anzi colpite da tabù e che nemmeno El Papa osa pronunciare: Verginità, Pudore, Castità, Continenza, Vergogna del vizio come infamia e viltà. Vergogna di sé se si fanno impurità.
“Frasi choc”, come quella del cantante a cui è scappato detto che esistono uomini e donne.
https://twitter.com/SaP011/status/1696966934938452340