E’ venuta di moda la lotta al patriarcato: poteva El Bergoglio non cavalcarla?
VaticanNews:
Bergoglio, la chiesa è donna e va demaschilizzata
“Nell’udienza ai membri della Commissione Teologica Internazionale Bergoglio consegna il discorso e a braccio ribadisce l’importanza del contributo femminile alla riflessione teologica.
“La dimensione femminile della Chiesa sarà al centro dei prossimi lavori del C9, il tema è dunque centrale perché la Chiesa è donna.
Se noi non sappiamo capire cos’è una donna, cos’è la teologia di una donna, mai capiremo cos’è la Chiesa.
Uno dei grandi peccati che abbiamo commesso è stato “maschilizzare” la Chiesa.
I principi petrino e mariano non si risolvono per la via ministeriale, ma per la via mistica, per la via reale, si può discutere di questo, ma i due principi ci sono ed é più importante il mariano che il petrino, perché c’è la Chiesa sposa, la Chiesa donna, senza maschilizzarsi”…
Che dire?
Si resta davvero ammirati della puntualità e prontezza con cui El Papa fa sue le tendenze ideologiche più in voga, quelle promosse, ingigantite e approvate da Sistema. Non ne perde una, dai trans al vax al Clima . Notevole per uno di più di ottant’anni, tanto più che, come nota un amico lettore che è stato fuori Italia per qualche settimana, “ torno e vedo tutto il sistema malato per il femminismo, femminicidio… ogni 20 giorni devono tirare fuori una manía. Mia nipote 11 anni, con il telefono appena ricevuto, su whatsapp mette lo stato “no alla violenza sulle donne”
La mania di moda ha infatti il carattere di una infezione psichica rabbiosa. El Papa la fa sua a freddo, la userà per aprire nella Chiesa alle donne-prete, suscitando la approvazione rabbiosa dei media progressisti, che volgeranno il loro odio e la loro rabbia contro chi obietterà in nome della Tradizione e del comando di Cristo; abbiamo visto questa rabbia potenzialmente omicida avventarsi sulla sede Vita e Famiglia. A cui El Papa si è ben guardato da dare la minima solidarietà: la lotta all’aborto è orribilmente fuori moda, e lui no vuole averci niente a che fare.
La Moda, approdo finale del Modernismo
In fondo è l’ultimo – terminale – approdo di quella Costituzione conciliare Gaudium et Spes afferma che « è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo » (GS 4; cf UR 4; PO 9). cioè, la presenza salvifica di Dio nella storia. Già Giovanni XXIII invitava ad approvare specificamente, come segnali di Cristo che si afferma nel mondo, “quattro segni dei tempi contemporanei: la socializzazione, l’emancipazione delle classi lavoratrici [il comunismo sembrava allora dovesse durare ed espandersi nel mondo, e ai clerici sembrò “la presenza salvifica di Dio nella storia”], l’ingresso della donna nella vita pubblica, la libertà dei popoli oppressi. E come dice un dizionario di pastorale, “segni dei tempi sono gli avvenimenti storici sufficientemente densi, universali e ripetuti, colti dalla coscienza degli uomini, col significato speciale di rivelare la direzione verso cui si orienta consapevolmente l’umanità, in armonia con le sue necessità ed aspirazioni”.
Questo è il pilastro conciliare del modernismo. L’esito finale non può essere che questo per i modernisti in tonaca e no: adottare le ultime mode in quanto in voga al momento, purché “sufficientemente dense”; e la rabbia contro il patriarcato non era forse densissima? Pompata mediaticamente ha prodotto quella infezione collettiva di massa irrazionale. “La peste di errori e vizi che ammorba il mondo, come disse Leone XIII
La natura antichistica di quest’ultima mania alla moda l’ha spiegata semplicemente, ancikra una volta, un prete:
L’odio per il patriarcato è l’odio mascherato verso Dio Padre
***
L’odio per il patriarcato è l’odio mascherato verso Dio Padre. La follia di questa società che, eliminando Dio padre e con lui il padre, pretende di instaurare una fraternità di rivoluzionaria memoria, libera ed egalitaria. Ma senza Dio Padre gli uomini si trasformano in fratellastri di menzogna, senza identità, orfani condannati a mendicare vita gli uni dagli altri, senza mai saziare la fame inestinguibile d’amore.
È questa una generazione che sorge dalla più grave delle mancanze, figlia del taglio violento con il proprio Padre, fonte unica di vita e amore.
Solo l’annuncio della riconciliazione con Lui realizzata sulla Croce da Gesù suo figlio salverà gli orfani di questa generazione.
Solo partecipando di questa riconciliazione torneranno di nuovo ad essere adottati come figli, finalmente liberi per amare i propri fratelli. [don Antonello Iapicca]