E i diritti delle minoranze solo se LGBTQ*
il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha annunciato che presenterà in Consiglio dei ministri la sua proposta per sciogliere Academia Christiana, movimento cattolico. Per Darmanin, tale gruppo sarebbe noto per “i suoi appelli all’odio e alla discriminazione”, senza specificare. . Darmanin ha anche annunciato che “almeno altri tre gruppi di ultradestra” sarebbero nel mirino dei servizi di sicurezza, senza però dare altri dettagli.
Il caso specifico è particolarmente inquietante. Academia Christiana, infatti, non è mai stata accostata a fatti di violenza. E anche nelle sue espressioni puramente verbali non pare affatto incline a eccessi dialettici, pur portando avanti un pensiero forte. Che il ministero dell’Interno di un Paese come la Francia, con serissimi problemi di terrorismo islamico e di ordine pubblico legati all’immigrazione, possa calare la sua mannaia su un tranquillo movimento cattolico identitario è un fatto che si commenta da sé. La (sacrosanta) reazione di molti giovani francesi ai fatti di Crépol e all’omicidio del giovane Thomas ha del resto fatto indossare l’elmetto a Darmanin, che pare convinto che a spingere il Paese verso la guerra civile siano i gruppi identitari e non l’installazione violenta di milioni di allogeni.
La solidarietà ad Academia Christiana e la risposta del movimento: “Andremo in tribunale”
Ad Academia Christiana è arrivata la solidarietà di Eric Zemmour, che su X ha scritto: “Lo Stato di diritto sotto Darmanin non significa espellere i jihadisti, sparare sui criminali che minacciano la polizia, sciogliere la Jeune Garde (un movimento antifascista più volte protagonista di aggressioni, ndr), ma lasciar prosperare i Fratelli musulmani e sciogliere delle associazioni pacifiche schioccando le dita”.
Sul suo sito, Academia Christiana ha risposto a Darmanin con un comunicato: “Il tentativo di scioglimento annunciato dal ministro dell’Interno è una pietra in più aggiunta all’edificio della menzogna. Poiché si tratta di manipolare l’opinione criminalizzando ogni sussulto salutare del nostro popolo. Volendoci sciogliere, il governo se la prende una volta di più con i cattolici che considera come cittadini di seconda fascia. Comprendete bene che oggi il governo francese ha deciso di impedire ogni pensiero o riflessione al di fuori dell’ideologia laicista e materialista. In un momento in cui colpi di coltello volano mattino, pomeriggio e sera, la priorità della Repubblica è di sciogliere un istituto di formazione i cui quadri sono onesti padri e madri di famiglia”. Il movimento aggiunge poi che “andrà nei tribunali per contestare questa procedure assurda che manifesta una volta di più il fatto che stiamo uscendo dallo Stato di diritto”.
(Il Primato Nazionale)
Ovviamente c’è un’eccezione alla “laicité”…
Macron ha celebrato Hanukkah all’Eliseo
(un gesto di solidarietà al Genocida)
Allumage de la première bougie de Hanoucca à l’Elysée en présence d’Emmanuel Macron. Le président de la République a allumé une bougie en mémoire des victimes des massacres du 7 octobre et le Grand Rabbin De France, Haïm Korsia, a allumé la première bougie. pic.twitter.com/hjafENqh8Y
— Radio Shalom (@radioshalom94_8) December 7, 2023
Spagna: il governo socialista vieta – con la polizia – di pregare il Rosario per strada
Un gruppo di cattolici si è riunito per pregare per l’unità della Spagna in una parrocchia vicino alla sede del PSOE
28 NOVEMBRE 2023 23:36EDITORIALE ZENITCRISTIANI PERSEGUITATI, CHIESA LOCALE
Pablo Hertfelder Garcia-Conde
(ZENIT News / Madrid, 28.11.2023).- La delegazione governativa di Madrid (Spagna) ha orchestrato una battaglia contro i cattolici che pregano il Santo Rosario nelle strade pubbliche. Il delegato del governo di Madrid, Francisco Martín, ha messo gli occhi su José Andrés Calderón Rojas, un giovane cattolico che ogni giorno invita alla recita del rosario davanti al piazzale della parrocchia “Inmaculada Corazón de María”, nel quartiere Ferraz, molto accanto alla sede del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), per chiedere l’unità della Spagna e la libertà che gli spagnoli vedono così minacciata in questo momento.
Circa 300 persone si riuniscono ogni giorno in questa piazza per pregare pacificamente il Rosario. Il Delegato del Governo di Madrid ha notificato al promotore di questa iniziativa che non possono continuare a farlo e lo ha rimproverato che se lo facessero verrebbero denunciati e violerebbero anche un’ordinanza del Governo.
Sono già diverse le voci pubbliche che hanno manifestato il più assoluto rifiuto delle minacce del Delegato del Governo poiché considerano una persecuzione contro la libertà religiosa, personalità come: Ignacio Arsuaga, Polonia Castellanos, Eduardo Hertfelder, P. Góngora, Rocio de Meer o Maria Durán, tutti loro hanno incoraggiato personalmente e istituzionalmente la società a scendere in piazza per pregare il Rosario con coraggio e senza paura, sottolineando che saranno presenti oggi e ogni giorno necessario per continuare a pregare per la Spagna ed esercitare la propria libertà.
Denuncia presentata da Avvocati Cristiani contro il Delegato del Governo di Madrid per limitazione della libertà religiosa
La Fondazione Avvocati Cristiani ha comunicato negli ultimi minuti di aver intrapreso un’azione legale contro il Delegato del Governo di Madrid che accusa di abuso di potere e presunto reato di prevaricazione e ammonisce di dare sostegno legale a tutte quelle persone che sono incarcerate o denunciati da parte delle forze dell’ordine, nonché a farsi carico delle spese derivanti dalle sanzioni che potrebbero derivare dalla recita del Rosario in pubblico.
EL DELEGADO DE GOBIERNO NOS HA IMPEDIDO REZAR EN FERRAZ.
A 10 minutos de empezar el Rosario un inspector jefe y 20 policías me han preguntado si era Jose Andrés.
Inmediatamente después me dicen que no podemos rezar allí. (HILO)⬇️⬇️ pic.twitter.com/gdyMh1y0EP
— †Andrés † (@jandcalderon985) November 27, 2023