I vescovi del Malawi vietano la “benedizione” delle coppie omosessuali
La Conferenza episcopale del Malawi, nell’Africa sud-orientale, nega che l’ultimo scarabocchio di Bergoglio/Fernández riguardi la possibilità di “benedizioni” per le coppie omosessuali.
In un documento del 19 dicembre firmato da otto vescovi diocesani, essi chiariscono che omosessuali e adulteri possono solo chiedere il tipo di benedizioni non liturgiche “che la Chiesa ha sempre dato a coloro che le chiedono”.
Frase chiave: “Al fine di evitare confusione tra i fedeli, ordiniamo che, per ragioni pastorali, le benedizioni per le unioni omosessuali non sono permesse in Malawi”.
“Grande inganno”: L’arcivescovo vieta ai sacerdoti di “benedire” le coppie omosessuali
L’arcivescovo di origine polacca Tomasz Peta di Astana, in Kazakistan, e il suo vescovo ausiliare, Athanasius Schneider, hanno dichiarato in una dichiarazione del 19 dicembre che lo scarabocchio di Bergoglio e Fernández “Fiducia supplicans” è un “grande inganno” (CatholicHerald.co.uk).
La proposta di “benedizione” delle coppie omosessuali “contraddice direttamente e gravemente la rivelazione divina e l’insegnamento e la pratica ininterrotta della Chiesa cattolica”
Superiore Generale della FSSPX
Chi mi ama osserva – e fa osservare – i miei comandamenti
La Santa Chiesa può quindi benedire qualsiasi individuo, anche un pagano. Ma non può mai, in alcun modo, benedire un’unione che è di per sé immorale, con il pretesto di incoraggiare ciò che è buono in essa.
Quando si benedice una coppia, non si benedicono individui isolati: si benedice necessariamente la relazione che li unisce. Non si può redimere una realtà è intrinsecamente fuorviata e scandalosa.
Incoraggiare pastoralmente tali benedizioni porta inesorabilmente, nella pratica, all’accettazione sistematica di situazioni che sono incompatibili con la legge morale, nonostante qualunque dichiarazione contraria.
Purtroppo, questo è in linea con alcune affermazioni di Papa Francesco, che definisce “superficiale e ingenuo” l’atteggiamento di coloro che costringono le persone a “comportamenti per i quali non sono ancora mature, o di cui non sono capaci” [1].
Questo tipo di pensiero, che non crede più nel potere della grazia e svuota la croce del suo significato, non aiuta nessuno ad abbandonare una vita di peccato. Sostituisce il vero perdono e la vera misericordia con un’amnistia tristemente impotente. E non fa che accelerare la perdita delle anime e la distruzione della morale cattolica.
Il linguaggio contorto e i travestimenti sofistici del documento del Dicastero per la Dottrina della Fede non possono nascondere la realtà elementare e ovvia di queste benedizioni: esse non faranno altro che confermare queste unioni nella loro situazione intrinsecamente peccaminosa, e incoraggiare altri a seguirle. Non sarà altro che un surrogato del matrimonio cattolico.
In definitiva, tutto questo mostra una profonda mancanza di fede nel soprannaturale, nella grazia di Dio e nel potere della croce per vivere nella virtù, nella purezza e nella carità, in conformità alla volontà di Dio.
Si tratta di uno spirito naturalistico e disfattista che si allinea vilmente allo spirito del mondo, nemico di Dio. È un’ulteriore resa e sottomissione al mondo da parte della gerarchia liberale e modernista, che a partire dal Concilio Vaticano II è al servizio della Rivoluzione dentro e fuori la Chiesa.
Che la Beata Vergine Maria, custode della fede e della santità, venga in aiuto della Santa Chiesa. Che protegga soprattutto coloro che sono maggiormente esposti a questo caos: i fanciulli, obbligati a crescere in una nuova Babilonia, senza punti di riferimento e senza più una guida che ricordi la legge morale.
Don Davide Pagliarani, Superiore Generale
Menzingen, 19 dicembre 2023
“Francesco, revoca la Benedizione. È empia e globalista”. Peta, Schneider.
“Una correzione pubblica del Papa da parte di un arcivescovo metropolita non si vedeva dai tempi di San Giuliano, arcivescovo metropolita di Toledo, nel VII secolo, a Papa Leone II su una questione dottrinale di cristologia”.
rendere onore al coraggio dei vescovi Peta e Schneider per quanto dicono. Qui sotto trovate, tradotta dall’inglese, la dichiarazione:
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Dichiarazione dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana in merito alla Dichiarazione Fiducia supplicans, pubblicata dal Dicastero della Dottrina della Fede e approvata da Papa Francesco il 18 dicembre 2023
Lo scopo manifesto della Dichiarazione della Santa Sede, Fiducia supplicans, è quello di consentire “la possibilità di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso”. Allo stesso tempo, il documento insiste sul fatto che tali benedizioni vengono effettuate “senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio”.
Il fatto che il documento non autorizzi il “matrimonio” di coppie dello stesso sesso non deve rendere ciechi pastori e fedeli di fronte al grande inganno e al male che risiede proprio nell’autorizzazione a benedire coppie in situazioni irregolari e coppie dello stesso sesso. Tale benedizione contraddice direttamente e gravemente la Rivelazione divina e la dottrina e la pratica bimillenaria e ininterrotta della Chiesa cattolica. Benedire coppie in situazione irregolare e coppie dello stesso sesso è un grave abuso del Santissimo Nome di Dio, poiché questo nome viene invocato su un’unione oggettivamente peccaminosa di adulterio o di attività omosessuale.
Pertanto, nessuna, nemmeno la più bella, delle affermazioni contenute in questa Dichiarazione della Santa Sede, può minimizzare le conseguenze di vasta portata e distruttive derivanti da questo sforzo di legittimare tali benedizioni. Con tali benedizioni, la Chiesa cattolica diventa, se non in teoria, in pratica, una propagandista dell’”ideologia gender” globalista ed empia.
Come successori degli Apostoli e fedeli al giuramento solenne fatto in occasione della nostra consacrazione episcopale di “conservare il deposito della fede in purezza e integrità, secondo la tradizione sempre e ovunque osservata nella Chiesa fin dai tempi degli Apostoli”, esortiamo e proibiamo ai sacerdoti e ai fedeli dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana di accettare o eseguire qualsiasi forma di benedizione di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso. Va da sé che ogni peccatore sinceramente pentito e con la ferma intenzione di non peccare più e di porre fine alla sua situazione di peccato pubblico (come, ad esempio, la convivenza al di fuori di un matrimonio canonicamente valido, l’unione tra persone dello stesso sesso) può ricevere una benedizione.
Con sincero amore fraterno e con il dovuto rispetto, ci rivolgiamo a Papa Francesco, il quale – permettendo la benedizione di coppie in situazione irregolare e di coppie dello stesso sesso – “non cammina rettamente secondo la verità del Vangelo” (cfr. Gal 2,14), per riprendere le parole con cui San Paolo Apostolo ammonì pubblicamente il primo Papa ad Antiochia.
Pertanto, nello spirito della collegialità episcopale, chiediamo a Papa Francesco di revocare il permesso di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso, affinché la Chiesa cattolica possa risplendere chiaramente come “colonna e fondamento della verità” (1 Tim 3, 15) per tutti coloro che cercano sinceramente di conoscere la volontà di Dio e, adempiendola, di raggiungere la vita eterna.
Astana, 19 dicembre 2023
+ Tomash Peta, arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi di Santa Maria in Astana
+ Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana
E’ la prova definitiva che Bergoglio è falso papa, piazzato sul soglio da Obama PER BENEDIRE LE CAMPAGNE MONDIALISTE