Andrea Cecchi
Quando i Banchieri scelsero la Guerra.
Il piano di dominio mondiale che parte dal “Banker’s Club” con sede a New York ai primi del 1900, si trova a dover affrontare la grave crisi del 29. È da qui che inizia ad istituzionalizzarsi la figura dell’economista come consulente dei governi al fine di suggerire le scelte necessarie per uscire dalla crisi e ridare slancio al paese.
A questo scopo fu fondamentale il contributo di Simon Kuznets, l’inventore del concetto di prodotto interno lordo, da utilizzare con finalità statistiche.
Insieme al suo allievo Robert Roy Nathan, lavorarono attivamente alla pianificazione della guerra nel 1940/41 dando origine e guidando il War Production Board nel 1942 con le linee guida per la costruzione massiccia dell’industria delle armi attraverso il progetto Victory Program, andando ben oltre ogni possibile immaginazione riguardo alla grandezza e alla dimensione del dispiegamento di risorse dedicate allo sforzo bellico.
Grazie alla guerra, il prodotto interno lordo raddoppió. La disoccupazione passò dal 17.2% al 1.2%.
La Germania fu bombardata oltre il necessario per poter studiare il risultato economico al fine statistico ed accademico così come verificabile dal documento governativo del US Government Printing office (The Effects of Strategic Bombing Survey)e dal libro di Burton H. Klein (Harvard University Press) Germany’s Economic Preparations for War.
Questa modalità di gestione della spesa militare avente lo scopo di gestire la congiuntura economica, si è col tempo consolidata ed è diventata prassi riconosciuta ed accettata sia in ambito accademico che economico e quindi risulta sempre essere una soluzione ricorrente qualora sia ritenuta necessaria questa soluzione, che la politica ciclicamente ratifica senza problemi di né di etica, né di pietà”
E a Mosca, frattanto…
“Una delle caratteristiche curiose del movimento bolscevico è l’alta percentuale di elementi non russi tra i suoi leader. Dei 20 o 30 commissari, o leader, che forniscono l’apparato centrale del movimento bolscevico, non meno del 75% erano ebrei.” Times di Londra, 1919
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Aleksandr Solgenitsin
Almost all the leaders of Soviet concentration camps were Jews pic.twitter.com/V6BLS6vhTH
— Qazaqstan_online (@Qazaqstan_) January 16, 2024
Quasi tutti i dirigenti dei GuLag erano askenazi
A Davos i banchieri stanno decidendo la guerra per noi europei (contro la Russia)