Vediamo se Schauble ce lo licenzia…

Renzi   ha annunciato tagli di tasse per 50 miliardi. Tagli sulle case? Contrordine, la UE non vuole. Allora:  tagli sulle imprese: “Vogliamo portare la tassa sul profitto un punto sotto la Spagna!”, ha   esultato.   In Italia tale tassa sulle imprese (il nodo   scorsoio Ires-Irap) grava per il 31,4%. La Spagna è al 25. Lui le porterà a 24.

Dove trova i soldi? A parte i tagli sulla spesa sanitaria,   non li trova. Gli si attribuisce l’intenzione di andare a chiedere “ai partner europei” di sforare il Patto di Stabilità, per spendere in deficit un bel 50 miliardi. In deficit, ossia, contraendo nuovi debiti ad interesse. Intendiamoci, abbassare le tasse è un bel proposito. Ma all’interno di un progetto di rilancio complessivo che non c’è, e non ci può essere perché stare nell’euro significa aver l’austerità perenne come unico obbiettivo.   Senza progetto, è puro illusionismo berlusconiano, come gli 80 euro, e gli altri annunci (smentiti nei fatti: spesa sanitaria tagliata significano spese delle famiglie aumentate, tagli lineari che colpiscono le regioni virtuose più che quelle dilapidatrici,   falsi “sgravi” che gettano sui comuni il compito di fare gli aggravi compensatori, eccetera) .

Tuttavia la cosa è interessante: Renzi chiederà ai partners euroipei di sforare il Patto? Auguri.

Una delle cose che ha rivelato Varoufakis, a parte il piano B per il ritorno alla dracma (per il quale ora lo accusano di alto tradimento), è la spaccatura che si è rivelata nel campo dei creditori a proposito della Grecia: “salvarla” e tenerla nell’euro?

Il Fondo Monetario è stato contrario, non foss’altro per non prestare altri miliardi a un paese insolvente; in ciò, alleato al ministro delle finanze tedesco Schauble, che ha fatto pressione per la Grexit, promettendo pure un aiuto d’emergenza alla Grecia cacciata fuori.

Dall’altra parte, ossia per tener la Grecia nell’euro, s’èp formata una coalizione non   meno insolita: la burocrazia eurocratica, Hollande e – udite – Angela Merkel.

Già: è in Germania che si sarebbe rivelata una frattura.   Anzi peggio: all’interno del CDU. La cancelliera dispone della  salda maggioranza al Bundestag grazie ai voti del SPD; però, come si è visto negli ultimi giorni, Angela svanisce sullo sfondo della scena politica internazionale. E’ Schauble che conduce i giochi, circonfuso di una nuova popolarità per la sua durezza che tanto piace all’elettorato tedesco; egli sostiene   la Merkel solo nella misura in cui lei si adegua alla sua linea. Può essere il motivo per cui la donnetta ha avuto un malore a Bayreuth? Chissà.

Fatto sta che Schauble non solo continua a perseguire la Grexit, ma intende sfruttare il momento (mai sciupare una crisi) per far prevalere   la sua concezione di “Europa”.

La sua Europa, non è un mistero, consiste “nell’applicazione di norme di bilancio strette e stringenti, elevate al rango di principio economico esclusivo. Ossia: le regole di bilancio non devono poter essere trasgredite, e ogni cessione di   sovranità (da parte tedesca) deve avere per  obbiettivo il rispetto di questa politica.  Da ciò, secondo lui, conseguirà la prosperità” (Paul Jorion).

Con ciò, come abbiamo detto, Schauble non crede di star creando una UE sotto il tallone tedesco. Crede di dar vita a una Unione modellata sul modello economico che ha tanto successo nel paese-modello, che è (indovinate) la Germania. Il modello economico virtuoso che impone di tagliare i rami secchi; l’ha fatto all’interno, razionalizzando la spesa pubblica e mettendo a 480 euro mensili alcuni milioni di bocche inutili germaniche, poco efficienti pagati coi minijobs. Adesso, lo stesso modello in Europa significa tagliare i rami secchi e le bocche inutili: ossia i paesi che non ce la faranno ad adeguarsi al modello.

Ora, imaginate Renzi che va’ a chiedere di sforare il Patto di Stabilità, che i nostri governanti hanno addirittura inserito nella Costituzione (più bella del mondo). Sarebbe bello ascoltare le domande che si sentirà fare. Tipo: ma è vero che avete un miliardo da dare per coprire il buco della Sicilia per un altr’anno? E lo farete ancora l’anno prossimo, come avete fatto negli anni precedenti? E’ vero o falso che i magistrati italiani vanno tutti in pensione con 9 mila euro mensili, perché finiscono tutti automaticamente giudici di Cassazione? E’ vero o no che darete altri 200 milioni a “Roma capitale”, ossia alla criminalità organizzata che s’è impadronita dei servizi pubblici romani, sotto forma di sindacati dei “Lavoratori”? E’ vero che se tutte le Regioni spendessero come la Lombardia, che pure non è ilparadiso, avreste 50 miliardi in più? Quei 50 miliardi che ora ci venite a chiedere di procurarvi a debito, pagandoci gli interessi?

Ma ahimé sto sognando. Gli europoidi non gli faranno, al Renzi, nessuna domanda del genere. Ed è questo uno dei problemi: si aspettano dai parassiti italiani che si taglino le spese parassitarie. Sarebbe tutto più chiaro se venissero qui a governare loro, direttamente: non lo faranno.

Ma una cosa pare certa: Renzi dovrà convincere Schauble. Hollande, con la paura matta di essere fra le nazioi cacciate fuori, aiuterà il Nostro? Vediamo. Sediamoci e gustiamo lo spettacolo.

In ogni caso, sembra che come sempre, noi del Sud siamo in ritardo di una fase. L’Europa che sta nascendo, sarà sì lo stato federale che i nostri europeisti tanto desiderano, ma con rigore di bilancio totale, su controllo tedesco.  Anche il dibattito sull’uscita dall’euro è superato: “E’ in moto una dinamica che lo risolverà per un certo numero di   Stati, chiamati all scelta di sottomettersi o di dimettersi” (Jorion). Bisognerebbe portarsi avanti, ossia porre la questione sulla natura dell’Europa, sul suo snaturamento e sulla società che ci sta propinando – se ci vogliamo vivere o se vogliamo cambiare, radicalmente, un sistema radicalmente sbagliato. Ma naturalmente, invece, ci lasceremo sorprendere dagli eventi, e finiremo nella solita “emergenza”.

 

Ce l'hanno dato loro
Ce l’hanno dato loro

Dopo essere stati spolpati come ossi di seppia. E’ quel che accade alla Grecia in queste stesse ore. Ha dovuto mettere in vendita gli aeroporti del paese? Bene: i 14 che rendono, se il prende una ditta tedesca, Fraport. Quelli che   perdono, se li tiene lo stato greco. Persino la tv tedesca s e ne è indignata. Ha intervistato Kostas Nikolouzos, il sindaco di Corfù (120 mila abitanti, 1 milione di turisti l’anno) che lamenta: “Il nostro aeroporo rende parecchio, perché lo dovremmo cedere? E’ vero o no che siamo in crisi? Se ci privano dei mezzi per produrre ricchezza per rilanciare l’eonomia di questo paese, dopo, che cosa faremo?”.

L a t edesca Fraport, oltre Corfù, si impadronisce degli aeroporti di Mikonos, Santorini, Kos…insomma tutti quelli che rendono. Paga, per tutti i 14,   poco più di un miliardo (1,23) più una tassa annua di 22 milioni. Tutti soldi che del resto nemmeno toccheranno la Grecia: vanno a rimborsare il debito.

L’affare della Fraport è vistoso: il traffico aereo  nei suoi nuovi acquisti è in crescita, è aumentato del 13,8 per cento in un anno, i passeggeri sono cresciuti del 19 per cento. Se andate in Grecia da turisti per aiutare i greci, sappiate che aiutate la Fraport.   E poi, si tratta davvero di una privatizzazione? La Fraport è una società privata? Sì:  a parte che  le sue azioni sono detenute in maggioranza dal comune di Francoforte e dalla regione di Hesse.

Infatti la sigla sta per Frankfuurt Airports.

 

Insomma, come ha detto alla tv tedesca il profesor Rudolf Hickel dell’università di Brema: “La proprietà dello stato greco diventa proprietà dello stato tedesco. E i profitti prodotti dai 14 aeroporti e dai lavoratori greci finanzieranno i servizi pubblici tedeschi”.
http://www1.wdr.de/daserste/monitor/sendungen/milliarden-deals-mit-griechenland-100.html

 

Alla faccia della solidarietà pubblica europea. E Renzi va’ a chiedere a “questa”  Europa di sforare per 50 miliardi?   Con l’aria che tira a Berlino?  Vedremo se Schauble ce lo licenzia. Anche se sarà per metterci un altro  sicuramente peggio.