A PESTE FAME ET BELLO LIBERA NOS, DOMINE

 

Il  7 aprile:

Maestra con tbc latente da 30 anni contagia gli alunni

Eseguiti finora controlli su 800 persone

Un batterio della tubercolosi, contratto da una maestra e rimasto latente per quasi trent’anni, sarebbe alla base di una serie di casi verificati nei giorni scorsi in una scuola di Motta di Livenza

Poi risulta che è colpa dell’insegnante, che  nonostante i sintomi (dimagramento, tosse) non si è fatta visitare percé temeva di avere  il cancro…Presenta un quadro “imponente, come nell’Ottocento”, dice il medico.

L’8:

 

Tubercolosi in aumento a Lecce: il batterio può nascondersi per 60 anni

 “Aumento leggero. A Lecce 20-30 casi l’anno”. La tubercolosi in Italia e nel Salento colpisce ancora: il caso esploso in una scuola fa rinascere l’allerta su un bacillo che le medicine non sempre riescono a sconfiggere definitivamente. 

“….C’è la leggenda metropolitana che la tubercolosi la portino gli extracomunitari: nella maggior parte dei casi non è così. Molti stranieri la contraggono in italia a causa di una serie di condizioni sociali in cui sono costretti a vivere anche molti italiani: scarsa alimentazione, scarsa igiene e stress psicofisico”.

Lo stesso 8 aprile:
Caso di tubercolosi a Savona, ragazza 14enne ricoverata al San Paolo:

http://www.ansa.it/liguria/notizie/2019/04/08/ragazzina-colpita-da-tbc-a-savona_f451deb4-3070-48b5-9b05-e80e18a3b75e.html

Però il  6 era  comparso questo:

Tubercolosi Rimini, bambina colpita a 7 anni

La piccola in ospedale, controlli sui compagni di scuola

Ultimo aggiornamento il 6 aprile 2019 alle 08:01,

dove si legge anche che:

L’ultimo caso di tubercolosi in una scuola del Riminese c’era stato nel novembre scorso, all’alberghiero Savioli di Riccione. Ad esserne colpito era stato un ragazzino di 17 anni extracomunitario che aveva iniziato ad avvertire i sintomi della malattia (alcuni peraltro comuni anche ad altre patologie), quali appunto febbre, stanchezza, perdita di appetito, tosse e dolore al petto. Si

Notare:

Grande cura mediatica a sfatare “la leggenda metropolitana”  che la  TBC sia portata dagli stranieri; anzi gli stranieri la contraggono in Italia,  per colpa nostra.  Qui sotto la  verità:

 

I dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità aggiornati al 2014. Mostrano che la massima incidenza  e virulenza  della tubercolosi permane nell’Africa Subsahariana.

 

Seconda grande cura:  è una malattia  che resta “latente anche 60 anni.  Terza:  i casi italiani sono solo 3944 l’anno,  di cui il 66% stranieri (dice il Corriere); dunque  la TBC resta  “di bassa incidenza”.

Ma se per 900 casi di morbillo  –  infinitamente più benigno – si è strillato all’epidemia e alla necessità di vaccinazioni di massa, misure di salute pubblica,  ed  esclusione dei bambini non vaccinati dagli asili, perché invece 4 mila casi di TBC  non sono un’epidemia?  Perché i piccini vengono vaccinati anche contro la pertosse (che non credo abbia mai ucciso nessuno) mentre sul rischio TBC si stende il silenzio?

La “Cintura della Meningite”

Un mio lettore, dentista, il dottor Luca Giai Levra, mi confida: “Non immagina nemmeno quante infezioni da streptococchi del cavo orale vedo nei pazienti nordafricani, specie donne, in rapporto di 3 contro 1:  in pratica  una semplice devitalizzazione i questi pazienti evolve sempre in ascessi, a causa della contaminazione, durante il trattamento, della radice con streptococchi  e fusospirillari (lontani  parenti della sifilide) presenti in queste bocche.  Diventa d’obbligo una importante copertura antibiotica, in questi pazienti.

“In pratica in una devitalizzazione di un dente ad un italiano rischia meno complicazioni della stessa operazione ad un non italiano , nella quale si assiste sempre ad una evoluzione ascessuale, a causa della contaminazione della radice durante il trattamento,  con l’obbligo di una importante terapia antibiotica di supporto. Questo è dovuto al fatto che nella bocca, nel faringe e nei seni paranasali sono ospitati questi batteri in maniera silente, ma pronti ad entrare in azione quando se ne presenti l’occasione, e una accesso diretto all’osso come una devitalizzazione è un motivo più che valido.

I nordafricani  presentano infezioni gengivali  tanti  gravi da determinare la caduta  dei denti già in età relativamente giovane (30/40 anni) .  Soprattutto in romeni e albanesi, ma anche nei sudamericani, vedo questo ascessi destruenti, resistenti ai comuni antibiotici. Queste infezioni cronicizzate nel tempo portano ad una patologia gengivale che  era in diminuzione che è conosciuta come piorrea, cioè alla perdita continua ed inesorabile dei denti,  dovuta all’espulsione dall’osso.

Ed aggiunge: “Praticamente,  per un italiano, avere rapporti orali con questi soggetti vuol dire infettarsi di strepto e  fuso spirillari, che portano alla comparsa di una   periodontite precoce”.
Già, i rapporti orali.

“Ad ogni immigrati sbarcati andrebbe praticato il tampone orale,  per poter individuare  una terapia antibiotica preventiva;   perché  mi creda, che fra non molto tempo avremo una recrudescenza di patologie serie che provocheranno gravi danni alla popolazione. La cosa grave è che non si deve scriverne o parlarne. È meglio distrarre le menti e accusare il morbillo di essere la nuova peste del secolo”.

In California, torna  il Medio Evo  (tifo, sifilide, leismaniosi…)

Proprio ai primi di aprile è stato diffuso un rapporto   medico  del   Kaiser Health News   che denuncia come in varie parti degli Stati Uniti tornino “fiammate” di “malattie medievali” : soprattutto in California, lo stato più ricco.

Recentemente a Los Angeles si è verificata un’epidemia di tifo – una malattia diffusa da pulci infette su ratti e altri animali – nelle strade del centro. I funzionari hanno chiuso brevemente una parte del municipio dopo  che i roditori avevano invaso l’edificio.

Almeno un  membro de  personale  della città di Los Angeles ha  dichiarato di aver contratto il tifo in municipio lo scorso autunno. E i funzionari della contea di San Diego hanno avvertito nel 2017 che i clienti di un noto ristorante erano a rischio di epatite A.

 L’epatite A, diffusa anche attraverso le feci, ha infettato più di 1.000 persone nel sud della California negli ultimi due anni. La malattia  è scoppiata anche  in New Mexico, Ohio e Kentucky, principalmente tra persone senza fissa dimora o droghe. ( fonte )

 (…) …Sifilide a Sonoma..

Situazione per nulla improbabile   dove migliaia di senza- casa defecano sui marciapiedi e si lavano nelle  toilettes delle caffetterie Starbuck, per poi accamparsi in attendamenti dove feci e  alimenti sono molto vicini. La epatite A si contrae appunto da cibi contaminati da feci infette; in California ha ucciso 21 persone.

“Circa  553.000 persone erano senzatetto alla fine del 2018, e quasi un quarto dei senzatetto vive in California”, dice il  rapporto .

Molto più a Nord, nello stato di Washington, nella fredda e ricca Seattle, “il   dottore Jeffrey Duchin, l’ufficiale sanitario di  Seattle e King County , Washington, ha detto che le infezioni nel paese non sono sorprendenti. I senzatetto  e la mancanza di bagni e luoghi per lavarsi le mani stanno contribuendo al problema. Le persone  nello stato di Washington  sono state infettate con i   batteri Shigella , che si diffondono attraverso le feci e causa la diarrea malattia shigellosi, così come  Bartonella quintana,  che si diffonde attraverso i pidocchi del corpo e provoca la febbre da trincea. 

“È un disastro per la salute pubblica”,  ha detto . Ha visto shigellosi, febbre da trincea e infezioni della pelle tra i senzatetto della sua regione.

“Molte  di queste  malattie sono opportuniste, affioreranno in un momento  di collasso sociale, dovuto a un disastro  ambientale  o guerra  grave crisi economica”.

Dopo aver segnalato questo articolo  sul ritorno al Medio  Evo sanitario in America, il dentista mio lettore commenta: “ Qui siamo messi anche peggio perché le risorse,  anche quelle dell’est Europa, hanno introdotto vecchi ceppi batterci che erano ormai ridotti a rari casi negli anni novanta grazie alle terapie antibiotiche che qui pratichiamo da anni”.

In attesa della malattia “latente per 60 anni”, io rileggerò  La Montagna Incantata di Thomas Mann, inarrivabile   racconto di un’altra Europa,   di quando Davos – anziché la cattedrale del liberismo globale e terminale  – era un sanatorio per  tisici all’ultimo stadio.