La sinistra – che non sa più come accusare il governicchio atlantico di “fascismo” ha urlato per giorni che la nuova presidente dell’antimafia, Chiara Colosimo FdI, era “amica del terrorista nero Luigi Ciavardini, condannato per la strage di Bologna”.
La ricomparsa del nome Ciavardini doveva e non è stata l’occasione per ricordare che né lui, che all’epoca della strage era minorenne e aveva appena compiuti 18 anni, né Fioravanti né la Mambro, allora poco più che ventenni, con lui condannati per l’orribile, anomalo e indecifrato attentato alla stazione di Bologna (83 morti nella sala d’aspetto) l’hanno commesso. Non erano nemmeno a Bologna quel giorno. Del resto appartenevano ai NAR, “manovalanza neofascista ampiamente infiltrata dal Sismi”..
A riconoscerlo pubblicamente non fu un politico missino o un giornalista “di destra”; ma un parlamentare di Democrazia Proletaria, di nome Luigi Cipriani, nella Commissione Parlamentare Stragi del 1987-92 rivolto al capo dello Stato Cossiga: “Signor presidente, da quella lapide dobbiamo togliere le
parole ‘strage fascista’, perché ciò fa parte del depistaggio operato sulla strage di Bologna, diversa dalle altre stragi – e ha molto più a che fare con Ustica e con i rapporti tra Italia, Francia e Stati Uniti, i servizi occidentali e le strutture segrete. Dire che sono stati Fioravanti e compagni è depistaggio, bisogna scrivere ‘strage di Stato’.
Stranamente, Cipriani collega la strage alla stazione di Bologna a quella di Ustica, avvenuta poco più di un mese prima (27 giugno ’80 ) l’abbattimento dell’aereo Itavia decollato proprio da Bologna. E attribuisce entrambe ai “francesi”.
“la strage assomiglia – dice – al tentativo di cancellare dalla città,dall’attenzione della stampa, dal dibattito pubblico, dall’attenzione dei magistrati della strage di Ustica”.
Una strage attuata per “far dimenticare” un’altra. La mente si ottenebra a tanto abissale malvagità. Anche la versione ammessa da Cossiga anni dopo, dell’Itavia vittima accidentale di una battaglia aerea della NATO per uccidere Gheddafi, è menzogna e altro depistaggio.
“Perché proprio a Bologna? – si chiese Cipriani – Anzitutto, perché a Bologna risiedevano gran parte delle vittime di Ustica che dovevano essere zittiti con una strage di enormi proporzioni in città. In secondo luogo perché il Sismi poteva contare sull’appoggio di importanti magistrati alla Procura. Infine interpretazione in chiave politica, l’attacco [fascista] alla roccaforte del PCI…. Come prevedibile, il PCI abboccò: strage fascista per colpire le istituzioni democratiche. Tutto il dibattito politico, l’informazione, la magistratura, i servizi vennero impegnati su questo fronte e Ustica cadde nell’oblio”.
Stupirà sapere che il demo-proletario Cipriani morì proprio dopo aver detto questo nello stesso ’92 a soli 52 anni? Io ho ritrovato le sue dichiarazioni dal libro di Lamberto Rimondini, l’Altra Storia d’Italia 1948-2022 (Arianna, 537 pagine, 20 euro) libro necessario che racconta in modo completo come l’Italia fu ridotta schiava del Vincolo Esterno, anzi di tutti i vincoli occidentali, con i metodi sopra descritti e le complicità interne e internazionali cui sopra si allude.
Ci sono molte altre morti sospette e “suicidi” che punteggiano questa storia altra. La rievocazione sistematica, accurata e documentata degli eventi terribili del nostro asservimento ha sorpreso anche me, che pure li ho vissuti, e addirittura come giornalista. Ma la mente dimentica o non ha colto collegamenti e legami, che qui sono rievocati persuasivamente.
Se volete sapere, o intuire, chi ha commesso la strage di Bologna e tutte le altre, a cominciare da Piazza Fontana e per concludersi con “il divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia” del 1981 che è l’inizio di un altro modo di fare strage di italiani senza esplosivo né rumore, lo raccomando. Anche a futura memoria, ai figli, che sappiano perché e chi e come ci ha ridotti così.