A scuola l’ecologismo come veleno delle anime

di Enrico Galoppini (insegnante)

Una delle cose più allucinanti delle quali i giovani oggigiorno vengono persuasi anche e soprattutto attraverso la scuola è che l’uomo sia una sciagura, una iattura per il mondo intero e tutte le altre specie viventi, l’ambiente eccetera. Un vero e proprio agente patogeno, un virus. Questa convinzione – che va ad innestarsi su una visione del mondo senza Dio (e non potrebbe essere diversamente) – è foriera di numerosi atteggiamenti negativi e distruttivi, tant’è che a forza di concepirsi come un cancro la pulsione di morte produce i risultati sperati, sintetizzati dal fatto che sempre meno si ha voglia di costruire una famiglia (che non è, lo ribadirò anche sotto tortura, quella senza figli o solo col cane o il gatto). “Perché mai mettere al mondo un altro distruttore del pianeta?”, si chiederà chi è infarcito di propaganda gretiniana e petalosa. Ma sì, calcoliamo insieme ai professori, sui libro dell’Agenda 2030, “l’impronta ecologica” (il danno, insomma) che il fatto puro e semplice di esistere comporta. Perché non castrarsi, quindi? O anche direttamente suicidarsi.

Questo non è formare “futuri uomini più rispettosi dell’ambiente”, ché anche quand’ero piccino avevano già avviato il catastrofismo ecologista senza che questo famoso “ambiente” abbia mai beneficiato di qualche vantaggio che, piuttosto, guadagnerebbe da un’educazione dell’ego che sempre brama e mai è soddisfatto. Ma su quest’ultimo la scuola e tutte le varie agenzie “educative” non fanno assolutamente nulla perché ciò significherebbe rimettere in discussione tutto questo baraccone ateo camuffato in vario modo.

Ora, questo odio di sé insufflato nell’animo delle nuove generazioni ha un marchio di fabbrica evidentissimo che qui però non è attribuibile ai suoi esecutori materiali, pena il bando perpetuo da Facebook, ma chi vuol saperne di più non avrà che da cercare un libercolo di Otto Weininger. Un capitolo della sua opera principale “Sesso e carattere” ripubblicato anche a parte dalle Edizioni Studio Tesi. Lì c’è praticamente tutto quel che c’è da capire su questo vero e proprio avvelenamento dell’anima rappresentato dall’odio di se stessi, nel quale certuni innominabili si sono specializzati da quando si sono pervicacemente ribellati al loro Signore, la loro Ragion d’essere. Perché quando ci si ostina a fargli la guerra servendo scioccamente Satana avviene l’esatto contrario di quel che farebbe presupporre la premessa, ovvero quell’atto d’orgoglio esasperato che dovrebbe condurre alla “libertà”, all’affrancamento da ogni legame con un Dio tirannico. La mercede che riceve chi s’avvia alla guerra contro Dio è l’odio di sé. Una volta che non c’è più “spazio” per Dio non ce n’è più nemmeno per l’uomo, perché Dio e uomo sono intimamente correlati. Senza Dio, quell’ingombrante presenza che ci impedirebbe di “fare” chissà che cosa, anche l’esistenza umana finisce per diventare senza senso, così di elucubrazione in elucubrazione, d’illusione in illusione, l’uomo, l’uomo compiutamente “ecologico” ma orfano di Dio non trova altro che sentirsi “di troppo”, un abusivo da che era “corona della creazione”, auspicando per la sua specie la sparizione più rapida possibile in favore di tutto il resto, cioè “la Natura” e “il Pianeta” elevati al rango di divinità.

Si veda anche da ByoBlu

LA FABBRICA DI ROBOTTINI SENZ’ANIMA – ELISABETTA FREZZA 

e da Canale Italia
Elisabetta Frezza: “Nuova educazione civica coincide con l’agenda 2030” | Canale Italia