PAOLO SENSINI – Avanti tutta con l'”accoglienza” e l'”integrazione dei profughi”, ormai unica “priorità” dei sindaci PDioti. La Romagna, un tempo terra di gente semplice ma con la schiena dritta, oggi avanguardia del conformismo istituzional-appecoronato. Seconda regione d’Italia dopo la Lombardia per contributi arraffati (residuo fiscale) da uno Stato che in cambio non ti da nulla, anzi appena può ti crea solo problemi e difficoltà, si presta allegramente a tutti i diktat governativi senza più un barlume di senso della realtà. Eppure basta girare per le sue contrade e vedere le devastazioni del territorio, la deindustriallazione incombente e l’agonia del suo artigianato diffuso, i progetti faraonici di sindaci narcisi che inventano “opere pubbliche” sperperando denaro dei contribuenti per beneficare cooperative del loro “giro” politico, strade sistematicamente dissestate ecc. ecc. Ma oggi va di moda essere “solidali” con i soldi altrui, pur avendo ormai larghe sacche di Terzo Mondo in casa propria; quindi, in una situazione del genere, la priorità dei PDioti è fare bighellonare per mesi e anni ragazzoni ben messi che tutto sono fuorché “profughi” (da oggi sono in lista anche i “profughi climatici”). In realtà costoro rappresentano le nuove truppe cammellate a disposizione dei negrieri-parassiti in salsa PD, che nei loro calcoli dovranno fungere da “base” su cui s’illudono di eternare uno sgangherato sistema. Se ne sbattono dell’inferno in cui sono costretti a vivere gli altri cittadini, ma presto o tardi dovranno rendere conto del loro operato. Di questo possono stare tranquilli.
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