Afghanistan: ricordiamoci perché la NATO era lì

Nei dibattiti televisivi asfissianti e ripetitivi, anche i giornalisti che devono saperlo – Rampini, Capuozzo, Alberto Negri – tacciono l’informazione sull’immane armamento (abbastanza per equipaggiare un esercito moderno) che gli Usa hanno lasciato – regalato – ai talebani. Ignorano il fatto (strategicamente della più grande importanza come elemento di destabilizzazione) armi-lasciate-afghcon la stessa cura con cui ignorano gli effetti avversi dei vax.

Giusto per ricordare, poniamo alcune domande:

Perché gli Stati Uniti sono andati in Afghanistan?

Perché hanno sostenuto i talebani?

Gli Stati Uniti stanno combattendo il terrorismo?

Gli USA non intervengono per tutelare i diritti degli uomini e soprattutto delle donne? Per liberare le afghane da burka, come ci raccontava Emma Bonino? Certo, come no. Gli Stati Uniti in Iraq hanno rovesciato il governo laico di Saddam, che garantiva i diritti delle donne; in Libia alleandosi con Al-Qaeda hanno abbattuto Gheddafi era addirittura un campione della parità dei sessi. In Afghanistan gli USA sono andati per rovesciare con la violenza un governo comunista filosovietico che la promuoveva, l’emancipazione delle donne. Dal 1978, questo governo, con tutti i suoi difetti, aveva dato le terre a piccoli contadini, costruito strade, educato la popolazione, sviluppato i diritti delle donne. Questo governo è stato rovesciato dagli Stati Uniti lanciando l’Operazione Bin Laden e armando i gruppi terroristici. La CIA ha armato i leader locali con finanziamenti statunitensi e sauditi. Hanno appoggiato gli elementi più reazionari, retrivi e più feudali dell’Afghanistan per rovesciare quel governo comunista.

Ma perché dovevano abbattere quel governo?

Per dominare le rotte del petrolio e del gas: 1 – Rotte verso l’Europa attraverso l’Ucraina (con un riuscito colpo di stato con le milizie neo-nazi), 2 – Rotte verso l’Asia (India, Sud-Est asiatico e Giappone) compreso un oleodotto attraverso l’Afghanistan per controllare le risorse del Mar Caspio. Nel 1996, tra gli altri, Madeleine Albright ha invitato i talebani in Texas (USA), per negoziare con le compagnie petrolifere statunitensi, e principalmente con UNOCAL Corporation, la costruzione di questo oleodotto. I talebani all’epoca erano visti come partner commerciali.

Perché hanno sostenuto i talebani?

Per costruire il gasdotto attraverso l’Afghanistan, gli Stati Uniti avevano bisogno di un governo stabile e riconosciuto a livello internazionale per garantire gli investimenti nelle infrastrutture. A quel tempo, l’Afghanistan era alle prese con una guerra civile con vari signori della guerra. Al fine di promuovere un governo stabile, gli Stati Uniti hanno sostenuto i talebani ma il progetto del gasdotto non ha avuto successo per mancanza di un accordo finanziario nonostante il pagamento di sussidi di diversi milioni di dollari per promuovere il progetto UNOCAL nel 2001.

Gli Stati Uniti combattono il terrorismo?

L’intervento degli Stati Uniti in Afghanistan mirava a: a) evitare il crearsi di una zona di libero scambio in Asia, che avrebbe unito i paesi più popolosi del pianeta con paesi con grandi risorse naturali, e alcuni paesi industrializzati, che era contrario agli interessi degli Stati Uniti (analisi di Henry Kissinger)b) lottare contro la creazione di un’alleanza Russia-Cina-Iran dove l’Afghanistan era geograficamente centrale (analisi di Zbigniew Brzezinski) c) continuare a rifornire finanziariamente la lobby militare-industriale statunitensed) stabilire il dominio mondiale degli Stati Uniti giocando sulla paura Gli Stati Uniti non sono quindi intervenuti in Afghanistan per porre fine al terrorismo. Z. Brzezinski ha armato e finanziato terroristi (Al Qaeda) per rovesciare il governo comunista e, secondo Hillary Clinton, finanziare Al Qaeda per combattere l’URSS è stato un buon investimento. Gli Stati Uniti non hanno esitato a sviluppare legami con terroristi in Libia, Cecenia, Jugoslavia, Siria (Operazione Timber Sycamore) per abbattere il governo Assad. Oggi c’è un corpo di prove che ci permette di affermare che Washington ha collaborato con Daesh nel nord dell’Afghanistan (voli non segnalati in elicottero dal 2017 in aree di attività Daesh e, secondo fonti afghane, le truppe Daesh hanno ricevuto rinforzi, armi e munizioni, ecc. )

In che modo gli Stati Uniti hanno condotto la battaglia dell’informazione?

Quanto al l’indipendenza dei media “mainstream” e delle loro fonti di informazione, ha rivelato tra gli altri da Udo Ulfkotte la CIA è tra tali fonti, e che talora la CIA paga per questo. I giornalisti investigativi che potrebbero “disturbare le versioni ufficiali” vengono perseguiti penalmente e ridotti alla fame, in particolare negli Stati Uniti, come possono testimoniare Julian Assange ed Edward Snowden.

La vittoria dei talebani, vista la disparità delle loro forze da quelle NATO e del cosiddetto esercito nazionale armatissimo dagli USA, non poteva essere conseguita senza un minimo di appoggio da una parte della popolazione che non voleva più un Paese invaso, sul quale erano imposte le leggi da stranieri e che bombardavamo, secondo alcuni , anche se questo è stato smentito dagli Usa, con munizioni all’uranio impoverito.

C’è un paese da ricostruire. Cosa che prospettive hanno i talebani di riuscire?

Sfruttamento delle risorse naturali

Oltre a terre estremamente ricche di litio (componente essenziale per le batterie delle auto elettriche), l’Afghanistan ha grandi riserve di minerali di ferro, uranio, zinco, tantalio, bauxite, carbone, gas naturale e rame.Tuttavia, l’infrastruttura mineraria per lo sfruttamento di queste risorse naturali non esiste; realizzarla richiede grandi capitali e competenze tecniche estere.

Ricerca di finanziamenti esterni

L’Afghanistan è uno degli Stati più poveri del mondo con, nel 2020, un prodotto interno lordo di 19,81 miliardi di dollari, e sopravvive soprattutto grazie agli aiuti esteri che secondo la Banca Mondiale rappresentano gran parte di questo PIL. Al momento, i talebani non hanno accesso alle riserve di circa 9 miliardi di dollari della banca centrale, che sono principalmente ospitate negli Stati Uniti (Fed). Per quanto riguarda il FMI e la Banca Mondiale, hanno sospeso i loro aiuti. Pechino non sembra affrettarsi a coprire il vuoto…. Gli stessi talebani hanno chiesto assistenza mineraria e finanziaria al Deep State degli Stati Uniti. Già i media mainstream cominciano a parlare di una “alleanza di fatto” tra Usa e talebani, con questi ultimi in posizione di clienti subalterni.

I talebani hanno affermato di voler combattere l’oppio e l’eroina, la cui produzione è ampiamente cresciuta sotto l’occupazione degli Stati Uniti. Secondo varie fonti, la CIA si sarebbe in parte finanziata con il traffico di droga, in cambio di armi e sostegno politico.Ma la popolazione vive principalmente d’agricoltura e dello sfruttamento del papavero, coltivo all’origine dell’oppio e dell’eroina che rappresenta un quinto del suo PIL.

4 Stabilità del Paese e lotta al terrorismo

La lotta al terrorismo è una delle condizioni per il riconoscimento internazionale. L’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC) teme che l’Afghanistan possa diventare un rifugio dei terroristi e ha chiesto un dialogo inclusivo. Le centinaia di migliaia di armi statunitensi in uso e non neutralizzate, fra cui elicotteri d’assalto BlackHawc, esplosivi e munizioni gentilmente lasciate sul suolo afghano dopo la partenza degli Stati Uniti, non depongono a favore del successo nella lotta al terrorismo “islamico”.

5 I famosi diritti umani e delle donne

Lo sviluppo economico e sociale è fondamentale per migliorare i diritti umani nel Paese. Quanto alla riconciliazione nazionale, i talebani hanno promesso di indagare sulle accuse di rappresaglie e atrocità tra i loro ranghi. Le lotte interetniche sono una costante storica. Come pashtun, i talebani sono abituati da secoli a perseguitare e se possibile sterminare gli inermi Hazara, considerati sotto-uomini e apostati perché sciiti, e combattere i tagiki asserragliati nella loro enclave. Buona fortuna.

E’ il caso di rivedersi l’intervento di Fulvio Grimaldi su Byoblu:

AFGHANISTAN, INIZIA IL PIANO B: LA STRATEGIA DEL CAOS – FulvioGrimaldi

https://www.byoblu.com/2021/08/27/afghanistan-inizia-il-piano-b-la-strategia-del-caos-fulvio-grimaldi/