Intanto, sembra che in Emilia Romagna stiano arrivando alle famiglie queste belle letterine: invitano i genitori di bambini 5-11 a rischio (cioè malati ) a fargli l’ennesima inoculazione di porcherie Pfizer contro il Coviddi. “Sa, suo figlio ha una condizione di fragilità che lo espone a forme più severe di Coviddi”.
Con tutto quello che ormai si sa sui danni da siero e sulla impostura chiamata Covid
a proposito del titolo (ben trovato)
Aktion T4
»Questi crimini psichiatrici ci insegnano a vedere nuovamente nel paziente, l’essere umano. (Dorothea Buck)[1]
L’Aktion T4 è il nome convenzionale con cui si designa il programma nazista di eutanasia che, sotto responsabilità medica, prevedeva in Germania la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili e da portatori di handicap mentali (ma non fisici, se non per casi gravi)[2], cioè delle cosiddette “vite indegne di essere vissute“.
Si stima che l’attuazione del programma T4 abbia portato all’uccisione di un totale di persone compreso tra le 60.000 e le 100.000[3]. Per quanto riguarda la sola terza fase dell’Aktion T4, i medici incaricati di portare avanti l’operazione decisero di uccidere il 20% dei pazienti presenti negli istituti di cura, per un totale di circa 70.000 vittime[4]. A ogni modo, l’uccisione di tali individui proseguì anche oltre la fine ufficiale dell’operazione, ovvero il 1º settembre 1941, portando il totale delle vittime a una cifra che si stima intorno ai 275.000 e non di meno di 200.000 secondo altre fonti[5][6].
Memoriale commemorativo le vittime del programma Aktion T4 sito in Tiegartenstraße 4 a Berlino
T4 è l’abbreviazione di “Tiergartenstraße 4″, via e numero civico di Berlino al cui indirizzo era situato il quartier generale dalla Gemeinnützige Stiftung für Heil- und Anstaltspflege, l’ente pubblico per la salute e l’assistenza sociale