È un’altra prova che il nemico dell’Italia non è la Russia, ma la “Europa”
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Tour europeo del generale Almasri prima dell’arresto e del rimpatrio in Libia
Il generale aveva fatto tappa in Inghilterra, Belgio, Germania. Due settimane da turista per l’Europa.
di Bianca Caterina Bizzarri
Prima di essere arrestato sabato notte in Italia e poi rimpatriato in Libia con un volo di Stato martedì sera, il generale Almasri aveva fatto tappa in Inghilterra, Belgio, Germania. Due settimane da turista per l’Europa.
La ricostruzione del tour di Almasri
Lo rivela Il Foglio, che ha ricostruito il tour europeo del comandante della polizia libica, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità e di guerra, una vicenda su cui restano ancora molti punti da chiarire. In mezzo ci sono due partite di calcio, uno scalo a Fiumicino e due controlli di polizia.
Almasri, responsabile per anni delle carceri di Al Jadida e Mittiga, finite all’attenzione delle organizzazioni internazionali per le torture nei confronti dei migranti, sarebbe partito da Tripoli diretto a Londra il 6 gennaio, facendo scalo a Roma.
Secondo la ricostruzione del quotidiano, nella capitale del Regno Unito sarebbe rimasto sette giorni. Il 13 gennaio si trasferisce a Brussels in treno, da dove prosegue per Bonn, in Germania. Quest’ultimo tratto in auto con un amico. Qui soggiorna per due giorni durante i quali avrebbe assistito a una partita di calcio.
Il 16 gennaio Almasri noleggia una macchina, una Mercedes, per raggiungere con amici Monaco di Baviera, più di 12 ore di viaggio durante il quale viene fermato dalla polizia per un controllo di routine. Gli agenti lo lasciano andare.
A Monaco arriva il 18 gennaio. Ancora una volta Almasri viene sottoposto a un controllo della polizia che non riscontra irregolarità. Siamo nelle ore che seguono la decisione del Tribunale dell’Aja di emanare l’ordine di cattura. A Monaco il generale libico noleggia un’altra auto per raggiungere Torino e assistere in serata alla partita Juve-Milan, dopo la quale viene arrestato, scarcerato e rimpatriato in 60 ore.
La richiesta d’arresto e il caso politico
Il suo arresto era stato chiesto dal procuratore dell’Aja a ottobre, ma solo sabato 18 la Corte Internazionale, forse dopo l’alert diramato dall’autonoleggio, ha emanato il mandato d’arresto.
Da quel momento la vicenda del comandante libico diventa non solo un caso politico internazionale con la richiesta dei giudici dell’Aja all’Italia di spiegare la scarcerazione, avvenuta senza preavviso o consultazione con la Corte. Quest’ultima ricorda al nostro governo il dovere degli Stati di cooperare in materia di reati contro i diritti umani.
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Germania: di male in peggio con Merz cancelliere?
Nonostante i grandi cambiamenti in atto nel mondo, i leader dei partiti tradizionali tedeschi non hanno dato alcun segno di voler cambiare politica estera ed economica. Ciò è emerso dalle dichiarazioni con cui il candidato cancelliere della CDU Friedrich Merz, parlando alla Fondazione Koerber di Berlino il 24 gennaio, si è scagliato contro Russia e Cina accusandoli di appartenere a un “asse di Stati autoritari” che rappresenterebbe una minaccia per la sicurezza della Germania.
Ancora più sorprendente è stato il dialogo tra Friedrich Merz e Borge Brende al World Economic Forum di Davos, il 21 gennaio, in cui è stata sollevata la questione della politica commerciale di Donald Trump nei confronti dell’UE. Per ridurre lo squilibrio commerciale con gli Stati Uniti, Merz non vede grandi problemi: secondo lui la Germania può semplicemente importare più armi (dai giganti della difesa statunitensi) e acquistare più gas naturale liquefatto (che costa circa cinque volte più che negli Stati Uniti). Parla come un vero ex direttore di BlackRock! Più avanti nella discussione, ha anche criticato l’Occidente per non aver aiutato a sufficienza l’Ucraina a sconfiggere la Russia. Naturalmente, Merz è ancora favorevole a fornire i missili Taurus a Kiev, anche se Trump sta esplorando un’altra strada.
Quanto all’Ucraina, la settimana scorsa il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius era a Kiev per consegnare un altro pacchetto di forniture militari. In quell’occasione, il ministro ucraino delle Industrie strategiche German Smetanin ha reso noto che l’azienda tedesca KNDS, che produce i carri armati Leopard 2, ha ampliato la sua presenza in Ucraina creando una joint venture con “una fabbrica della difesa ucraina”. Come ha sottolineato il generale di divisione russo Yury Netkachev, ciò rende le strutture in questione bersagli da “identificare e distruggere”.
Pistorius si è recato a Kiev benché il Cancelliere uscente Olaf Scholz avesse avvertito qualche giorno prima che le promesse di maggiore assistenza all’Ucraina avrebbero convinto un numero ancora maggiore di elettori a non votare per la SPD. I sondaggi danno la SPD già al 15% al massimo; quindi, l’era Scholz sembra essere definitivamente finita. Il nuovo leader del partito dopo le elezioni potrebbe essere Boris Pistorius, il cui sostegno attivo all’espansione della NATO lo rende un potenziale partner in un ipotetico governo di coalizione guidato dal Cancelliere Merz.
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