Alemanno sbattuto in galera – Afrore di persecuzione politica

Alemanno in carcere, su di lui nuova indagineMarco Rizzo lo sente :

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Mario Adinolfi:

Cinque giorni prima di Natale chiudono i conti bancari di Visione Tv, l’emittente vicina a Dsp di Marco Rizzo.

La sera del cenone di San Silvestro con un provvedimento “d’urgenza” senza precedenti eseguito dopo le ore 20 del 31 dicembre, arrestano Gianni Alemanno per fargli passare Capodanno in galera a Rebibbia revocandogli l’affidamento ai servizi sociali a quattro mesi dall’estinzione della pena.

Rizzo e Alemanno non sono miei amici, ma certamente sono politicamente le voci più note contrarie alla guerra NATO alla Russia.

Sono stati in passato entrambi uomini di potere e di maggioranza di governo in tempi di guerra, Rizzo con il PdCI a sostegno del governo D’Alema durante la guerra del Kosovo, Alemanno prima ministro di Berlusconi e poi sindaco di Roma per Alleanza Nazionale nel periodo della guerra di Libia.

Oggi da fronti opposti si sono avvicinati fondando due movimenti, Dsp e Indipendenza, fortemente contrari alla guerra NATO alla Russia.

Nessuno mi toglie dalla testa che vengono colpiti per questo, affinché nessun politico di rilievo si sogni più di mettersi controvento su certi temi.

Quando erano uomini di potere Rizzo e Alemanno erano seguiti da stuoli di cortigiani e adulatori, compagni e camerati devoti.

Tra Natale e Capodanno non c’è una sola parola di solidarietà nei loro confronti dagli amici di partito di un tempo, tutti zitti e a celebrare non solo le festività.

Io non sono un loro amico, mai compagno e mai camerata, ma pubblicamente affermo che questi interventi devastanti dei poteri bancari e della magistratura sono violenza politica contro due oppositori del sistema che al sistema sono appartenuti, con un metodo che ricorda quello delle mafie verso chi sgarra.

Non è un buon segno per la democrazia italiana all’alba del 2025. Comunque auguri a tutti e solidarietà umana particolare a Alemanno che non meritava questo oltraggio dell’arresto “d’urgenza” al cenone di Capodanno.

Augusto Sinagra:

il 2025 non inizia bene. Inizia come in una dittatura mascherata da democrazia liberale. Dite ciò che volete ma ha ragione Rizzo, nel suo comunicato di solidarietà a Gianni, quando osserva che in Italia puoi ammazzare un carabiniere e vai libero in giro ma se fai ritardo su un orario prescritto ti sbattono in galera. È successo perché Alemanno da fastidio per le sue prese di posizione contro la guerra della Nato. Non gli sarebbe successo se non avesse assunto quelle posizioni.

E non dite che è complottismo perché, visto il lassismo del nostro sistema giudiziario, questo improvviso accanimento, per un ritardo, è una evidente repressione contro la libertà. Lo vado dicendo da tempo in tutti i modi che stiamo vivendo una deriva autoritaria ma c’è chi non lo capisce o non vuole ammetterlo. Comunque è giusto e bello che Marco Rizzo e Francesco Toscano abbiano espresso ufficialmente la loro solidarietà. A dimostrazione che possono esserci spazi di collaborazione politica oltre la destra e la sinistra.

Post di Augusto Sinagra.

GIANNI ALEMANNO: QUANDO LA “GIUSTIZIA” PERDE IL SENSO DI SE’ STESSA

Apprendo in questo momento che nella sera del 31 dicembre scorso l’On. Gianni Alemanno già Ministro di questa fatiscente Repubblica e già Sindaco di Roma, è stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Rebibbia dove ha trascorso il capodanno e dove tuttora si trova.

La motivazione è che l’On. Gianni Alemanno avrebbe disatteso gli obblighi relativi all’affidamento ai servizi sociali. Avrebbe, cioè, violato al massimo qualche limitazione oraria.

Il provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Roma è stato adottato “in via d’urgenza”.

Dio solo sa quale sarebbe l’urgenza per disporre l’arresto nella sera di capodanno di un cittadino che, in più, nel caso dell’On. Gianni Alemanno, riflette una sua notorietà e dunque una sua “controllabilità” che non giustifica l’ingiusto provvedimento e non giustifica soprattutto la sua asserita “urgenza”.

L’On. Gianni Alemanno, gravato di una condanna a 22 mesi di reclusione, si era giovato dell’affidamento in prova come prevede la legge.

Peraltro, per quanto io conosca la vicenda giudiziaria, le pene non superiori a tre anni non comportano automaticamente la privazione della libertà personale. Mi riferisco alla famosa e benemerita legge “Simeone”.

Quando la “giustizia” perde il senso di sé stessa, si tramuta in gratuita violenza e lascia supporre in controluce la compiacenza a non ben definiti “poteri”.

Ritengo, infatti, che questo inusitato e ingiustificato arresto di Gianni Alemanno sia determinato da ragioni strumentalmente e squallidamente politiche connesse al Movimento politico “Indipendenza” da lui creato e promosso, in forte e costante crescita, che si propone come suoi scopi prioritari la cessazione delle ostilità in Ucraina e in Medio Oriente, la condanna politica dello Stato di Israele per il genocidio in corso a Gaza e in altri territori palestinesi abusivamente occupati da Israele, l’uscita dell’Italia dalla NATO, dall’euro e dall’Unione europea, il ritorno ad un vero Stato sociale in difesa dei lavoratori e delle ragioni del lavoro.

Un progetto politico, dunque, diametralmente opposto all’attuale politica interna ed estera del governo.

Chi vuole, seguendo la logica, può ben immaginare dove si trovi la mano che muove i fili.

Mi auguro che venga al più presto fatta vera giustizia per Gianni Alemanno al quale manifesto la mia convinta e affettuosa solidarietà in questo momento per lui molto difficile ma che egli, con la sua forza d’animo e il suo carattere, saprà ben superare e diventare più forte di prima.

Faccio appello all’onestà intellettuale di tutti affinché tutti condannino questa ingiustizia e si associno, con una parola o un gesto, alla solidarietà che si deve a Gianni Alemanno e a chiunque altri viene riservata questa “giustizia”.

Per chiarezza faccio presente che non faccio parte del Movimento politico “Indipendenza”.

Augusto Sinagra

Moked, portale ebraico, un anno fa:

https://moked.it/blog/tag/alemanno/

Nell’alleanza Rizzo-Alemanno, teorie del complotto contro Israele

di Nathan Greppi

In teoria, i due mondi non potrebbero essere più distanti: comunista nostalgico dell’Unione Sovietica il primo, erede della destra (post)fascista il secondo. Eppure, ciò non ha impedito all’ex-parlamentare e presidente del Partito Comunista Marco Rizzo e all’ex-sindaco di Roma Gianni Alemanno di formare un’alleanza per creare un movimento chiamato Indipendenza!, dove i due estremismi politici si uniscono attraverso punti in comune: l’odio per la NATO, l’UE e Israele.

Il Forum

La fondazione del movimento, che potrebbe presentarsi alle elezioni europee 2024, venne annunciata durante il Forum per l’Indipendenza italiana, tenutosi dal 25 al 26 novembre al MIDAS Palace Hotel di Roma. Nella seconda giornata, dedicata al conflitto tra Israele e Hamas, ha parlato il sindaco di Betlemme Hanna Samir Hanania. Questi ha accusato l’“oppressore israeliano”, come ha definito lo Stato Ebraico, e della morte di 20.000 persone (dati falsi, superiori anche a quelli riportati da Hamas). Le sue parole hanno suscitato applausi da parte del pubblico, che ha gridato “Palestina libera”. In tale occasione, sia Alemanno che Rizzo hanno indossato la kefiah.

All’evento avrebbero dovuto prendere parte anche esponenti di spicco dell’odio antisraeliano in Italia, quali l’attore Moni Ovadia e la diplomatica Elena Basile, che però all’ultimo minuto hanno disdetto la loro presenza.

Odio contro Israele

Queste non sono le uniche esternazioni d’odio contro Israele emerse durante la nascita del nuovo movimento: come si può vedere in un servizio di Fanpage, nel corso del Forum Rizzo ha dichiarato di avere “dei grandi dubbi” su come si sono svolti i fatti del 7 ottobre. E anche tra il pubblico, c’era chi sosteneva teorie complottiste secondo cui Israele avrebbe permesso gli attentati per avere “la giustificazione di fronte al mondo per cercare di cancellare i palestinesi”, o per cercare giacimenti di petrolio o gas naturale nei pressi della Striscia di Gaza.