Almeno le tv danno la diretta

Ricevo caterve di video da amici e conoscenti ovviamente indignati su quel che la polizia, per ordine della Lamorgese, fa ai dimostranti pacifici e resistenti agli idranti a Trieste.

Persino un’amica che sta in un paese baltico sta vedendo la diretta: “Sto guardando la diretta a Trieste e sono un bagno di sudore. Una donna in prima fila spiega ad un paio di barbari in divisa le leggi e il trattato del 1947 relativi alla giurisdizione sulla città”.

Questa mattina la Polizia ha violato tantissime leggi Italiane e non solo, infatti il porto di Trieste è territorio delle Nazioni Unite, dentro di esso non hanno ne accesso ne giurisdizione.

Infatti solo la Guardia di Finanza vi può accedere.

A me pare una buona notizia. Almeno le TV di regime danno la diretta. Non credevo. Il motivo è forse che – a giudicare dai commenti dei quotidiani stamattina – i media mainstream hanno scoperto che non tutti i manifestanti no-vax sono “fascisti”, ma ce ne sono di sinistra: a Milano, sabato, a provocare la polizia con attacchi sono stati gli anarchici e gente dei centri sociali; qualche giornale ha ricordato che anche Marco Rizzo, segretario del non pentito Partito Comunista ha dato dell’attacco di Forza Nuova alla Cgil la stessa interpretazione di Giorgia Meloni: una provocazione deliberata dalla ministra dell’Interno, la malvagia potentina. Ciò ha messo i media progressisti in crisi: da “progressisti”; paura di mancare di rispetto ai compagni … e almeno non hanno potuto esimersi d mostrare quel che si vede a Trieste. Un amico mi dice: pensa se ci fossero degli LGBT , che critiche alla polizia. Se potessero dire che là ci sono “fascisti”, non l’avrebbero fatto la diretta. Avrebbero esercitato la censura totale che hanno applicato da settimane, anzi da mesi, alle manifestazioni della Libertà /(no green pass) del sabato, sempre più frequentate e consapevoli, suscitando indignazione in quantità imprevedibili di spettatori, anche all’estero: in Francia per esempio. L’idea che si sparge è che gli italiani “si ribellano”. Non lamentiamoci troppo. Leggete quello che accade in Danimarca:

rosario-trieste
A Trieste c’è chi dice il Rosario…

danimarca