Anche a Carcassonne c’è stata un’esercitazione. E simulava proprio “una strage di massa che ha avuto luogo in un supermercato”. E’ accaduto a Carcassonne, il 13 dicembre. E a guidare l’esercitazione coi suoi 60 uomini, era il tenente colonnello Arnaud Beltrame. Quello che il 23 marzo ha offerto di sostituirsi a un ostaggio, una donna, e il terrorista
Redouane Lakdim , 25 anni, ha accettato.
https://www.ladepeche.fr/article/2017/12/14/2703994-attentat-un-exercice-mobilisateur.html
I giornali locali riportano l’incredibile coincidenza, “que donne le froid dans le dos”, che da i brividi. Il tenente colonnello è morto eroicamente. Ucciso, ma la narrativa sorvola sul come e da chi. E’ sottinteso che è stato ucciso dal terrorista, ma se invece magari dalle teste di cuoio durante l’irruzione? Macron lo celebra, la Francia lo piange. Ci mancherà anche il suo commento su chi, come e perché ordinò quella esercitazione profetica. Anche il terrorista del resto è morto e non potrà dire come è andata. E’ il solito piccolo delinquente drogato, che si è “radicalizzato” in carcere, schedato dal DGSE come sospetto jihadista, ma la sorveglianza era stata sospesa. Il mattino del delitto, i vicini lo hanno visto accompagnare a scuole le sorelline.
Tutto come sempre. Riporto con un senso di stanchezza questa ennesima coincidenza. Perché fui inviato a New York subito dopo il mega-attentato, e lì appresi che la Federal Emergency Management Agency (FEMA: la Protezione Civile) aveva ricevuto l’ordine di condurre un’esercitazione che simulasse una strage di massa proprio a Manhattan. Quando? L’11 Settembre. Già la notte del 10 il personale della FEMA s’era accampato lì sui moli del porto (a due passi dalle Twin Tower) con tende-ospedale, infermieri, automezzi di soccorso. Fu molto utile. Di altre esercitazioni – aeree, alcune delle quali simulavano dirottamenti – non parlo perché ci sono già stati scritti libri. Anche dell’attentato nella Metropolitana di Londra, 7 luglio 2005, parlo perché ero lì – ancora una volta, inviato – e fui avvertito dai colleghi che una persona, di nome Peter Power, aveva telefonato tutto eccitato alla BBC Radio e aveva detto in diretta: “Sono direttore di un impresa di security, la Visor Consultants. Sapete cosa?Un cliente mi aveva commissionato una esercitazione, con un migliaio di persone coinvolte, che simulava quattro attentati in quattro punti del subway: combinazione, proprio quelle stazioni dove sono avvenuti gli attentati! Che fortuna! Abbiamo potuto passare dalla simulazione alla realtà molto rapidamente”.
Pochi giorni fa abbiamo saputo che quando l’8 marzo, a Salisbury, l’ex spia russa Skripal e sua figlia si accasciavano su una panchina per quello che è stato definito un avvelenamento agente neurotossico, era già cominciata da due giorni, dal 6, ed era ancora in corso, la più grande esercitazione militare inglese dei Royal Marines, “volta a testare la capacità della Gran Bretagna di affrontare un attacco chimico o, peggio, nucleare”: e dove? Proprio a Salisbury.
La May ha “condiviso le prove” con Merkel e Macron..
A proposito di questo “avvelenamento” i cui elementi di macroscopica falsità sono stati già esposti, ora si apprende che Theresa May ha “condiviso alcune prove” della responsabilità di Mosca con Angela Merkel e con Macron: “La sostanza che è stata usata origina dalla Russia”, ha assicurato Macron in una conferenza stampa a fianco della Merkel a Bruxelles. Aggiungendo: “Ciò richiede una coordinata e risoluta risposta dalla UE e dai suoi membri”: Naturalmente saremo anche noi obbligati a prendere nuove misure contro la Russia.
…ma non denuncia Mosca all’Organizzazione contro le Armi Chimiche
Naturalmente nessuno chiede come mai la May “condivida alcune prove” con Merkel e Macron, come se fossero piccoli segreti di famiglia, senza renderle pubbliche. Anche ai russi stessi, che hanno chiesto ripetutamente di averle, invano. Ma soprattutto: se la May ha le prove della colpa dei russi, invece di “condividerle” coi suoi intimi amici, deve farne pubblica denuncia all’apposito ente sovrannazionale , Organisation for the prohibition of chemical weapons, OPCW, che ha sede all’Aja.
Poiché questo ente – Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche esiste,e la Russia ha aderito alla relativa convenzione, essa va formalmente denunciata per inadempienza presso questa sede; la OPCW invierà allora i suoi esperti a visitare tutti i magazzini e laboratori che Mosca sospetti di fabbricare armi chimiche in violazione della convenzione che impone la distruzione di quelle armi. E’ appena il caso di notare che la Russia ha già, sotto il controllo dell’OPCW, eliminato 39.976 tonnellate delle sue armi chimiche d’epoca sovietica. Questa distruzione dev’essere durata anni èd è stata completata in modo tale che il direttore dell’OPCW , che è l’ambasciatore (turco) Ahmet Üzümcü, ha dichiarato il 27 settembre 2017: “Il completamento della distruzione verificata del programma di armi chimiche della Russia è una tappa importante nella realizzazione degli obiettivi della Convenzione sulle armi chimiche. Io mi congratulo con la Russia e mi felicito con tutti gli esperti che sono stati impiegati per la loro professionalità e dedizione”.
Quale migliore occasione per Londra che di aver preso in castagna Mosca? In palese violazione di un trattato sottoscritto, provare che essa nascondeva il famigerato Novochock? Ma, da qualche tempo, l’Occidente un tempo civile tende a fregarsene dei trattati internazionali, a saltare le istanze giuridiche e spregiare i mezzi della diplomazia, per andare alla azione diretta. Un segno decisivo di scelta di inciviltà.
Secondo le ultime notizie, le segrete prove sono state condivise anche a Trump. E secondo Bloomberg, “Trump si prepara ad espellere decine di diplomatici russi in risposta all’avvelenamento con agente nervino della ex spia russa in Gran Bretagna”.