Dopo aver perduto cinque elicotteri nei tentativi di esfiltrare clandestinamente i (chissà quanti) generali della NATO intrappolati sotto Azovstal, l’Occidente prova con la sua ultima arma segreta:
Secondo Il Messaggero, papa Francesco si sarebbe appellato tre volte a Vladimir Putin chiedendo di consentire l’evacuazione dei civili dall’Azovstal su una nave battente bandiera pontificia, ma tutte e tre le volte gli è stato rifiutato.
Putin per tre volte ha detto “no” al Papa per i corridoi umanitari a Mariupol, sfumata l’idea di una nave con bandiera VATICANA.
Un amico e lettore commenta:
Se Putin avesse detto sì a El Papa, “Sarebbero scappati tutti gli Azov e Nato travestiti da civili. Pare non ci sia nessun civile.
Gliel’avrà chiesto la NATO a Bergoglio, non sanno più cosa inventare per scappare, ma stavolta li vogliono prendere, non lasciarli andare come nella sacca di Debalzevo, che Merkel e Sarkosy corsero a piangere a Mosca. Stavolta nisba!
400 pare ce ne siano della NATO, anche italioti. Un generale russo ha detto che sentono tutte le lingue europoidi”.
Nell’abisso di doppiezza e slealtà con cui la NATO fa la guerra alla Russia di nascosto, la figura di Bergoglio entra a puntino: anche lui è “doppio”. Ora sappiamo che, con al Finlandia e la Svezia, anche lo Stato Vaticano è diventato membro della NATO.