1 Giugno 2020 31 Commenti —
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la polemica sulla comunione – sì, o no, e come – in tempi di Covid 19 non si limita ovviamente solo all’Italia. Per questo abbiamo pensato che fosse interessante offrirvi una traduzione di alcuni brani di un articolo apparso sulla rivista America. Buona lettura.
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La rivista dei gesuiti “America”,, quella di cui è direttore at large padre James Martin, l’attivista della causa LGBT all’interno della Chiesa cattolica, una delle voci più note del progressismo cattolico negli USA ha voluto intervistare Anthony Fauci, il Direttore dell’Istituto Nazionale per le allergie e le malattie infettive, il grande sodale di Bill Gates e della macchina di produzione dei vaccini a gogò in tema di messa e di comunione. Per sapere qualche cosa di più su Anthony Fauci, e sui suoi collegamenti, potete dare un’occhiata a questo sito; ma basta fare una ricerca combinata Fauci-Gates per trovare molte cose. Fauci fra l’altro è stato allievo di due scuole gestite dai gesuiti, Regis High School a New York and il College of the Holy Cross a Worcester ….
E così, mentre molti Stati in tutto il paese cominciano a ammorbidire l’ordine di stare a casa, Anthony Fauci, sostiene le chiese dovrebbero adottare misure di “buon senso” per proteggere i fedeli e la comunità in generale, come la richiesta di indossare la mascherina, la pratica della distanza sociale e il divieto di cantare. Per quanto riguarda la distribuzione della Comunione, ha detto: “Penso che per il momento bisogna solo impedirla”.
Fauci sostiene che le Chiese dovrebbero “limitare il numero di persone, in modo da non avere persone sui banchi proprio accanto agli altri”, ha detto. Alla domanda se pensa che la Comunione possa essere distribuita in modo sicuro, il dottor Fauci ha risposto “no”, soprattutto in alcune zone.
“Se il sacerdote è sull’altare, separato dai fedeli da dieci, quindici metrri, non penso che sia assolutamente necessario per lui usare le maschere”, ha detto. “Ma le persone che sono a meno di sei, dieci metri l’una dall’altra ne hanno davvero bisogno”.
Inoltre, il canto dovrebbe essere scoraggiato, ha detto il dottor Faucis, perché aumenta drasticamente la distanza che le goccioline percorrono, aumentando la possibilità di diffondere l’infezione.”Quando si canta, la quantità di goccioline e di aerosol che escono è davvero, per certi versi, spaventosa”, ha detto.
E alla domanda se pensa che la Comunione possa essere distribuita in modo sicuro, il dottor Fauci ha risposto “no”. Il dottor Fauci ha espresso preoccupazione non solo per una coppa condivisa per il vino consacrato, ma anche per la distribuzione delle ostie, e ha suggerito di aspettare fino a quando l’epidemia non sarà più controllata prima di reintrodurre la Comunione. Ha detto che l’interazione tra il sacerdote e più persone che ricevono la Comunione rende la distribuzione non sicura. “Quante volte un prete può lavarsi le mani, arriva alla Comunione, la mette in mano a qualcuno, gliela mettono in bocca… è quel tipo di interazione stretta che non si vuole quando si è nel bel mezzo di un’epidemia mortale”, ha detto.