Colto da disturbi della deambulazione, della grafia, della precisione nella guida e nella tastiera (ecco il motivo dei miei errori di battitura che tanto irritano i lettori) e qualche inceppamento nel parlare che durano da tempo, ho fatto una prima visita neurologica, che mi ha ordinato gli opportuni esami. Trovato cupremia altissima e “micro deposizioni” metalliche nell’encefalo.
In breve: malattia di Wilson, una affezione dismetabolica alquanto rara che provoca un accumulo di rame nel cervello (è il mio caso, confermato da RNM), nel fegato e altrove.
Ho prenotato un’altra visita neurologica, che mi è stata data per il 13, dove probabilmente mi verranno prescritti i farmaci necessari, che esistono, e si chiamano penicillamina, trientina e acetato di zinco. Da prendere a vita.
Poiché ho motivo di ritenere che molto presto sarà difficile procurarsi i farmaci, specie per affezioni alquanto rare, vorrei chiedere ai medici che mi leggono se ognuno può tenermi da parte qualche confezione di tali farmaci, che al bisogno chiederò loro e pagherò, per fare una piccola scorta. Lo ritengono possibile? Possono comunicarmi la loro disponibilità per mail, info@maurizioblondet.it. Avranno la mia eterna gratitudine.
A 76 anni non temo di morire, e mi affido alla Misericordia Infinita; ma preferirei, se ciò è conforme alla Divina Volontà – avere la testa più funzionante possibile, quando verrà.
Mio cognato, che è stato un tecnico di una grande azienda italiana: “Certo, con quello che costa il rame…”. Spero di continuare ad apprezzare la battuta.