Astensione: e se lo vuole il sistema?

Sui social antagonisti vedo crescere lo strano movimento per l’Astensione Totale: Votare è dimostratamente inutile, i partitti sono tutti uguali nell’attuare il programma: dunque non andiamo nessuno a votare, così diamo al Potere una “lezione”. Lo delegittimiamo …. un sentimento comprensibile nascente dalla consapevolezza che tutte le decisioni sono prese dal Vincolo Esterno (Kommissione UE, NATO; Banca Centrale) ma di un semplicismo pre-politico, o addirittura ignaro del livello politico del pensiero. Anzitutto, anche se votasse solo il 15%, il Potere non si sentirebbe affatto “delegittimato”; poi se non votiamo noi votano “gli altri”, e formano loro il governo… E’ una rinuncia alla lotta in una situazione di estrema difficoltà per la libertà vera. Si lotta con i mezzi che si hanno, anche se sono scarsi; la Folgore si ridusse a tirare le Molotov contro i tank inglesi.

Ma c’è di più. Mi hanno girato questo articolo su cui vi chiedo di riflettere, confermo che la Trilateral ha elaborato questo documento sulla necessità di limitare la democrazia…

The Crisis of Democracy è un documento prodotto dalla Trilaterale che manifesta la “necessità” di restringere gli spazi di democrazia in tutto l’Occidente. Oggi, senza più ostacoli, quella “necessità” delineata sul piano teorico si dispiega davanti ai nostri occhi come realtà in avanzato stato di costruzione. L’Unione Europea ne è l’esempio ideale.

Ma cos’è la Trilaterale?

Negli anni 70, un gruppo di uomini potenti, americani ed europei decidono che alla parola “politica” dovesse essere sostituita la parola “tecnocrazia”. Alla riunione del Bilderberg del 1972, Rockefeller propose a Kissinger di istituire la Commissione Trilaterale e nacque così un movimento che aveva come scopo principale quello di limitare le sovranità nazionali.

Il rapporto The Crisis of Democracy, sostiene che nei Paesi vi sia un eccesso di democrazia, e che le uniche democrazie che “funzionano” sono quelle dove una significativa parte della popolazione è rimasta ai margini della partecipazione politica, letteralmente “in apnea”. Perché la matematica insegna che l’astensione non ha altri effetti che aumentare la percentuale di voti a favore dei partiti del sistema.

Quindi chi si rallegra per le alte percentuali di astenuti alle elezioni, dovrà frenare l’entusiasmo: storicamente in Italia, ad una crescita dell’astensione elettorale non corrisponde un aumento della politicizzazione e mobilitazione di piazza.

Spesso si sente ripetere che “non votando delegittimiamo il sistema”.

Allora è bene ricordare un fatto che pochi conoscono: a gennaio 2022, a Roma, nel collegio lasciato libero da Gualtieri, votò il 10% degli aventi diritto e vinse il PD. In altre parole, con il 90% di astenuti non ci fu nessuna delegittimazione, non ci fu nessuna commissione parlamentare, e l’unico risultato della massiccia astensione fu quello di lasciar vincere il PD. Alla faccia della sovranità del popolo.

Perché peggio della consapevolezza di poter contare su un diritto di rappresentanza limitato c’è solo l’illusione di sovrastimare la storia del popolo sovrano.

5 anni fa Ursula von der Leyen venne eletta con soli 9 voti in più. Se noi in questi anni fossimo riusciti ad introdurre parlamentari del dissenso, ne sarebbero bastati 9 per far saltare un piano del cartello finanziario internazionale studiato già dal 2016.

Per questo il sistema invita tutti a non votare e infiltra le chat, le piazze, ogni discorso con i semi del pessimismo, del sospetto, dell’odio per chi ha il coraggio di provarci.

Riflettete su chi oggi invita a non votare…

Un tempo si sarebbe detto “divide et impera”, ma il termine è desueto. Creare e incentivare conflitto orizzontale è la loro strategia.

Spingere gli antisistema all’astensione è un golpe bianco eversivo con cui si vuole impedire di rappresentare le istanze dei cittadini. Quelli veri.

Creare conflitto orizzontale tra le forze antisistema impedendo loro di unirsi. Metterci gli uni contro gli altri, con raccolta firme e soglie di sbarramento, creare spaccature e confusione nella corsa alla formazione delle liste.

Vogliono distrarci dalla capacità di tenere sempre presente chi è il vero nemico.

Non cascateci.

Interventi al Parlamento europeo che non avremmo ascoltato se quei rappresentanti non fossero mai stati eletti a causa dell’astensionismo:

Odysee (https://odysee.com/@voxitalia.milano:0/anderson_parlamento_europeo:1)

Christine Anderson censurata al parlamento europeo

“È già abbastanza grave che la Presidente della Commissione Europea sia corrotta.