Che Boris Johnson , a 55 anni, si sia ammalato così gravemente del virus, da essere in punto di morte (speriamo di no) va considerato un evento del tutto naturale. Bisogna respingere il sospetto malsano che abbia ricevuto uno di quei test infetti da coronavirus di cui parlava il Telegraph qualche giorno fa, e di cui non ha più parlato: giustamente perché, come mi ha rimproverato un lettore, è un assurdo, o meglio “un’assurdo”, e passibile di punizione per fake news in base alle nuove disposizoni del sottogoverno. Del resto, Angela Merkel, Bergoglio, il principe Carlo, Zingaretti, Luca Lotti (PD), una quantità di personalità politiche dannose hanno fatto i tamponi, e sono sani come pesci. Boris Johnson era troppo fuori dalle righe, troppo populista a suo modo, sovranista a tutto tondo, Brexit-fanatico. E si sa che il sovranismo essendo una malattia mentale, rende fragile il sistema immunitario. Fossimo in Bagnai e Borghi, per esempio, non ci faremmo mettere il test in gola. Non hanno i globuli bianchi fortissimi come Draghi, Mattarella, Mario Monti, Emma Bonino e gli altri vispissimi europeisti “baby boomer” che stanno scampando così felicemente al virus.
Colui che sostituisce Johnson è Dominic Raab, ministro degli Esteri. Figlio di un ebreo cecoslovacco fuggito nel 1938 dopo il Patto di Monaco che consegnò la Cecoslovacchia ad Hitler, il papà però è morto di cancro quando lui aveva 12 anni, e la madre Joan l’ha cresciuto nella fede anglicana.
Fatto segnalato da wikipedia, nel 1998, a 24 anni, ha trascorso una estate di studio alla Birzeit University a Ramallah: che non è una università israeliana, al contrario è un istituto dell’OLP (Ramallah è la capitale palestinese) dove si è interessato degli accordi di pace di Oslo. Nel 2011 h a scritto su Times che ” La costruzione di insediamenti israeliani ha minato le prospettive di uno stato palestinese contiguo “.
Avvocato specializzato in diritto internazionale, nel 2000 entra al ministero degli Esteri dove si occupa di diritto del mare ma soprattutto di terrorismo internazionale. Nel 2003 va all’Aja a dirigere il team che lavora sugli atti d’accusa a Milosevic, Radovan Karazic e Charles Taylor , il dittatore della Liberia condannato a 50 anni per crimini contro l’umanità.
Eletto alla Camera bassa, Raab s’è battuto vittoriosamente per portare nel Regno Unito la versione britannica del Magnitsky Act di Obama: una legge che decreta il sequestro dei beni, e vieta l’entrata nel paese, di funzionari russi dichiarati colpevoli della morte del faccendiere Sergei Magnitsky e ben presto estesa a russi che non c’entrano nulla. Ha subito certe accuse di molestie sessuali che avrebbe tacitato con 22 mila sterline alla dipendente offesa, cosa per le quali il giornale Sunday Mail è stato condannato ed ha dovuto scusarsi.
Ha approvato l’assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani , sostenendo che è stato un atto di autodifesa da parte degli USA. E’ un liberista fanatico, predicatore del pareggio di bilancio, ma ancor più fanatico Brexiteer: per questo è stato messo da BorisJohnson a fare il Segretario di Stato per l’uscita dall’Unione europea, dove è stato soprannominato “raap”, , rapa in olandese, un gioco di parole che non i sarebbero permessi a Bruxelles se lo avessero considerato ebreo. E’ cintura nera di karate.
Insomma poteva essere peggio. Se non altro, in qualche modo, gli elettori inglesi hanno votato Raab nel 2017, sia pure con meno voti del 2014 , cosa che gli elettori italiani non hanno avuto il piacere di fare per il presidente del Consiglio Giuseppi Conte; per contro il ministro dell’economia pro-UE Gualtieri, come sapete è stato eletto il 2 marzo in elezioni suppletive di un quartiere di Roma, dove l’ha candidato il PD: un trionfo, eletto col 62% dei voti, nel collegio dove il tasso di astensione è stato solo dell’82 per cento. Perché qui c’è la democrazia, mica come a Budapest. E i due hanno un sistema immunitario d’acciaio.
(Ho pregato per Boris Johnson, e certo lo stanno facendo i miei lettori credenti).
Illustrazione fuori testo.
Conte in tv : “Pasqua, lo sanno bene cristiani, significa passaggio, il passaggio degli Ebrei dalla schiavitù all’Egitto”