Di Natasha Daneu
L’aspetto più eclatante delle elezioni politiche austriache rimane la campagna elettorale del partito socialdemocratico Spö; per dirigerla il suo leader Christian Kern assunse il consulente israeliano Tal Silberstein. La rivista Profil ha recentemente rivelato che l’esperto avrebbe aperto un ufficio a Vienna per gestire la campagna sporca, ivi comprese due pagine controverse di Facebook “Wir für Sebastian Kurz ” e “Die Wahrheit über Sebastian Kurz”, focalizzate a ridicolizzare il leader del partito popolare Övp.. Il partito popolare aveva cercato di chiuderle, ma sono state tolte dalla rete solo dopo la pubblicazione della notizia; il responsabile dello Spö Niedermühlbichler che prima aveva negato ogni collegamento ha rassegnato le dimissioni. Un’inchiesta dovrebbe comunque verificare la notizia rivelata.
La prima pagina sembrava dedicata ai fans del partito; a giugno per esempio aveva condotto un sondaggio se l’Austria dovesse tollerare o meno l’attraversamento della frontiera dei richiedenti asilo dall’Italia. Un post della seconda pagina con un fotomontaggio mostra Kurz mentre sta copiando dal leader dell’estrema destra Fpö e la didascalia riporta “Dopo la presentazione del primo capitolo, Fakebasti prepara il secondo capitolo del programma del nuovo Övp”. Un altro post curioso informa: “Fakebasti è un membro del European Council on Foreign Relations (ecfr) finanziato dal miliardario George Soros. Attraverso la sua dubbia rete politica Soros controlla i politici secondo i propri interessi ed ha già messo a segno parecchi colpi bassi. Come ha fatto Fakebasti ad entrare nel circolo cospiratorio? Suo padre elettivo Wolfgang Schüssel (ex leader dei popolari) è un membro di spicco da molti anni.”
Evinco che Soros non sia molto amato dagli elettori austriaci. Non so quanto i popolari seguano la sua agenda o contino nell’ecfr che conterebbe 270 membri (fra cui i nostri Amato, D’Alema, Prodi, Frattini, Dassù, ecc.); comunque i due nomi non compaiono nel consiglio di amministrazione, co-presieduto dalla nostra Bonino che è anche membro del global board della OSF. In compenso nella lista degli euparlamentari austriaci affidabili alleati dell’OSI appaiono tre socialdemocratici/S&D, tre verdi/EFA ed una liberale neos/ALDE, tutti promotori di diritti umani, gender, minoranze, ecc; gli stessi tre partiti che il socialdemocratico Kern avrebbe voluto unire in una coalizione “open border”. Dopo essere stato nominato cancelliere a maggio 2017 Kern assunse Silberstein ed a luglio pare abbia ricevuto anche una visita di George ed Alexander Soros.
Tal Silberstein si presenta come un consulente politico internazionale con clienti in Austria, Israele, Ungheria, Romania, Ucraina, Bulgaria, Serbia, Bolivia ed Italia, – già manager della campagna elettorale del 1999 per P.M. Ehud Barak (attualmente ricco uomo d’affari) – già collaboratore della Gcs Issue Management Limited (Greenberg-Carville-Shrum) che ebbe tra i suoi clienti anche lo OSI e Bill Clinton. Nella campagna elettorale presidenziale boliviana del 2002 fu ripreso mentre consigliava al cliente una campagna negativa a scapito del rivale – “Dobbiamo trasformarlo da pulito in un candidato sporco, questo è il nostro compito.” Fu immortalato nel documentario “Our Brand is Crisis” (2005). Nel 2012 fu arrestato in Romania insieme al magnate israeliano Steinmetz per sospetto spionaggio, poi liberato su intervento della Black Cube, un’agenzia privata di ex agenti segreti israeliani, presieduta all’epoca dall’ex capo del Mossad Meir Dagan, della quale agenzia i due sarebbero stati dipendenti. Un cliente spiegava che il lavoro dell’agenzia consisteva nel farsi rivelare dei segreti su qualcuno che arricchitosi nel mondo degli affari sicuramente avrebbe avuto degli scheletri nell’armadio. Nel 2008 ll magnate Steinmetz aveva acquisito diritti minerari su metà di un grande giacimento minerario in Guinea, Simandou, per la propria compagnia BSGR, ma si è visto annullare tali concessioni dal nuovo governo nel 2014. Per questo fatto in aprile 2017 la BSGR ha sporto denuncia contro George Soros per presunto affossamento dell’affare minerario manipolando il nuovo governo in qualità di consulente con false ipotesi di reati corruttivi; i legali di Soros hanno definito vana la rivendicazione.L’arbitraggio non è concluso. Senonchè nel mese di agosto 2017 Steinmetz a è stato temporaneamente arrestato in Israele nel corso di un’inchiesta investigativa per corruzione, frode e lavaggio di denaro, un’inchiesta secondo lui originatasi dai fatti in Guinea. Coimputati nell’indagine sono risultati David Granot, CEO del telefonico Bezeq, due uomini d’affari non nominati, nonchè il consulente Tal Silberstein che lo Spö austriaco si è visto costretto a licenziare.
Natasha Daneu
(Aggiungo qui sotto i link ai miei articoli, datati 2008, sull’assassinioo di Joerh Haider:
“Assassinato Haider)
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=5254&Itemid=100021
Haider: come Barschel, come Moelleman
http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=4822&Itemid=100021