(MB – Ci tolgono i diritti di cittadini. )
Un avvocato belga ha ammesso di aver filtrato i profili di potenziali giurati sui social network per respingere i “cattolici praticanti” in un processo di eutanasia. L’avvocato ha difeso un medico accusato di aver messo fine ai giorni di un paziente affetto da autismo.
Il processo a Gand (Belgio) nel gennaio 2020 riassume da solo l’intero dramma dell’eutanasia legale nel “Paese Basso”. Tine Nys aveva una forma di autismo; nel 2010, a seguito di un “esaurimento emotivo”, la giovane donna decide di morire, e diversi medici – contro il parere dei parenti che hanno intrapreso un’azione legale – hanno ritenuto di soddisfare le condizioni richieste perché fosse messa in atto una procedura di suicidio assistito.
In questo primo processo in Belgio riguardante l’eutanasia, si è trattato anche della competenza dei medici. Durante la procedura di eutanasia, uno dei praticanti ha chiesto aiuto al padre della vittima chiedendogli di tenere l’ago nel braccio di sua figlia perché aveva “dimenticato di portare bende”. Ai genitori è stato anche chiesto di osservare la morte del loro bambino con l’aiuto di uno stetoscopio.
Poiché il caso si presentava difficile per i suoi clienti, l’avvocato della difesa, Walter Van Steenbrugge, ha scelto di usare l’artiglieria pesante per respingere i giurati che probabilmente gli sarebbero stati sfavorevoli. Ha spiegato di aver istituito un metodo di filtraggio: “date le poche informazioni che la difesa riceve sui potenziali giurati, è necessario utilizzare i social network per valutare i profili dei candidati”. Un processo sorprendente da parte di un avvocato, ma c’è di più.
“Ho la facoltà di rifiutare le persone che hanno un profilo cattolico molto marcato, quelle per esempio che hanno una grande devozione mariana”, ha rivelato l’avvocato che si difende: “Non voglio un giurato che consideri l’eutanasia come omicidio”.
Questa pratica – non molto conforme alla deontologia – sembra moneta corrente in Belgio. Un altro avvocato, estraneo al processo di Gand, ha dichiarato al quotidiano Het Nieuwsblad di aver lavorato con i professionisti dei social media. “Raccolgono quante più informazioni possibili sull’elenco dei potenziali giurati che riceviamo in un caso; quindi ai giurati viene assegnato un codice di colore specifico, se convengono alla difesa”.
In Belgio, dove l’eutanasia è legale, circa sei persone muoiono al giorno per questa pratica atroce.
(Fonti: Catholic News Agency – FSSPX.Actualités – 22/01/2020)
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/01/belgio-giurati-scartati-da-un-processo.html?m=1
Il Vaticano difenderà la parità di diritti dei cristiani? Certo, come no.