D’improvviso Angela Merkel esibisce “una grande preoccupazione per l’UE” e ripete di sentire nel suo intimo un accresciuto senso di responsabilità per l’Europa messa in pericolo da Salvini.
La cancelliera ha espresso questi delicati sentimenti in un’intervista con il quotidiano bavarese Süddeutsche Zeitung del 15 maggio: “Molte persone, me compresa, sono preoccupate per l’Europa. Questo mi dà un ancor maggiore senso di responsabilità nel prendersi cura, insieme agli altri, del destino dell’Europa “.
Insomma è chiaro: finita l’esperienza come cancelliera, la Merkel vuole una poltrona di potere a Bruxelles – al riparo dagli imprevisti della democrazia. Tutto è stato preordinato per farle spazio nella congiura chiamata UE, governata dal segretario Selmayr.
Juncker l’ha anche detto chiaro, in una intervista a Funke Media Group di aprile. “Non posso immaginare che Angela Merkel sparisca nel nulla. Non solo è una persona che incute rispetto, ma anche un delizioso apparato completo di doti”. Ciò che la rende “ altamente qualificata” per un lavoro in Europa.
E’ fatta. Il solo dubbio è su quale poltrona ci ritroveremo la Merkel per altri anni ed anni, inamovibile. Sarà lei a scegliere. C’è chi dice che succederà al presidente del Consiglio dell’UE Donald Tusk. In tale posizione, potendo offrire la sua grande esperienza di mediatore (sic). Formalmente, lei si è dichiarata appoggiare il candidato “ufficiale” (Spitzenkandidat) della CDU alla presidenza, Manfred Weber. Il candidato principale del PPE è Manfred Weber e farò del mio meglio per assicurarmi che diventi presidente della Commissione europea”, ha aggiunto.
Ma in realtà tutti hanno capito (anche Weber spero, ammaestrato dal passato della Angela che ha è salita pugnalando alla schiena tutti, da Kohl a Schauble) che gli farà le scarpe. Weber si è esposto come – se possiamo dire – un “più europeista”, disponibile non si dice a sacrificare gli interessi tedeschi, ma almeno a prendere in considerazione quelli degli altri stati membri.
Esempio: Weber ha incautamente aderito alla richiesta dei baltici di porre fine al Nord Stream 2 russo-tedesco, o almeno a ridiscuterlo “da una prospettiva paneuropea”; la Merkel ha subito detto che la soluzione doveva essere “compatibile” con gli interessi tedeschi ed europei. Weber ha chiuso all’entrata della Turchia nella UE; la Merkel ha tenuto aperta la porta, facendo riferimento a “interessi comuni in Siria e contro il terrorismo”
Quanti posti occuperà la Germania, delle otto poltrone importanti che dovranno cambiare? Ad Angela è stato chiesto: lei preferirebbe vedere Jens Weidmann a capo della Banca centrale, o Weber capo della Commissione?
Lo si domandava nella ingenue convinzione che i tedeschi non possano monopolizzare le due poltrone più potenti – o l’un o l’altra. La Merkel (come ha fatto sempre) ha sorvolato, evitando la domanda. O meglio, dandola in questo modo:
“Ora sostengo l’offerta di Weber per il presidente della Commissione. Ciò non esclude che la Germania abbia altri personaggi importanti per altri uffici dell’UE “, ha affermato.
Dal che si capisce che vorrà tutti e due i posti, magari mettendo in una delle cariche un uomo di paglia come Juncker, da lei a suo tempo scelto.
Il presidente francese Macron giocherà probabilmente un ruolo chiave nella distribuzione delle principali posizioni dell’UE dopo le elezioni europee del 26 maggio. Sebbene la Merkel abbia ammesso di avere opinioni divergenti su Macron, continua a ritenere che il loro rapporto sia solido. “Certo, stiamo lottando l’uno con l’altro. Abbiamo diverse mentalità e differenze nella nostra comprensione dei nostri ruoli “, ha detto. Questo era già stato il caso degli ex leader dei due paesi. Ciononostante, Germania e Francia continuano a “ovviamente, concordano su ampie questioni” e trovano sempre dei compromessi. “In questo modo, stiamo facendo molto per l’Europa, anche oggi”, ha detto.
Ovviamente le fa gioco che Macron sia indebolito all’interno, se ne farà un alleato per le sue mire. Mire che – come è tipico della Kanzlerin – possono essere insieme immobiliste e stupendamente avventuriste, come quando aprì le porte della UE ai milioni di immigrati islamici. A carico nostro e in assoluta unilateralità, senza consultare né chiedere il parere di altri europei.
Ciò dovrebbe bastare a capire quanto sia pericolosa la Merkel al potere direttamente in UE, dopo aver piazzato una sua creatura a Berlino, a centro del blocco germanico , sarà la presa di potere padronale tedesco della costruzione europea. Uno degli scopi della UE è appunto questo: fornire un pensionamento lucroso e influente per i politici che sono stati rigettati dal loro elettorato. Ma i pensionati di questo genere non sono affatto innocui.
“Non contenta del danno irreversibile che ha già fatto all’Europa, Merkel sta ora meditando di cambiare Berlino per Bruxelles, e l’alcolista Juncker le tira la volata”, sunteggia il sito britannico “Leave EU”.
Il prossimo danno, Angela l’ha già promesso in una delle sue ultime interviste:
Merkel: l’Europa deve unirsi per opporsi a Cina, Russia e Stati Uniti
Il cancelliere tedesco dice anche le sue idee opinioni su Brexit e la crisi climatica.
In altre parole, lei – che ha impoverito e fatto arretrare lì Europa economicamente, sul piano scientifico – tecnologico e culturale – vuole diventarne la condottiera per lanciarla contro “”Cina, Russia e Stati Uniti”. Non uno per volta, ma tutt’e tre le superpotenze. Contemporaneamente. La battaglia dei secoli – siete pronti a levarvi in armi al suo squillo di tromba?
Ecco il suo “senso di responsabilità” :
Sui danni irreversibili che ha fatto all’Europa (e alla stessa Germania) più che un elenco ragionato, bastano alcune foto.
- Come ricorderete, Angela ha chiuso le centrali atomiche tedesche – di botto e senza consultare la Francia, che è stata messa in condizione di imbarazzo perché ne è piena. In cambio, la strapotente industria tedesca ha usato la lignite nazionale, scavandola con lo sradicamento dlle foreste. Adesso propone: “ Generare abbastanza ricchezza economica per affrontare la crisi ambientale è rimasta la sua “più grande preoccupazione”.
- E dice:
- La Germania mirava a diventare carbon neutral entro il 2050, ma questa era “una tremenda sfida”.
Ecco come ha ridottto la sua stessa patria
Oh and Arsenic. pic.twitter.com/zII38lhafe
— ᴊᴏᴀɴɪᴇ ʟᴇᴍᴇʀᴄɪᴇʀ (@JoanieLemercier) March 27, 2019
"Notre Dame de Immerath"
Destroyed for profit and coal mining.
This coal mine is supported by @BNPParibas @Autodesk @DeutscheBank pic.twitter.com/zkSM3QKH3c
— ᴊᴏᴀɴɪᴇ ʟᴇᴍᴇʀᴄɪᴇʀ (@JoanieLemercier) May 1, 2019
…e 12,5 milioni di poveri
Grazie alla dottrina economica tedesca (tirchieria), “in Germania 12,5 milioni di persone vivono al disotto della soglia di povertà – con aumenti del 15% di poveri di anno in anno, un record dopo l’ unificazione del Paese del 1990. Così comunica uno studio della Paritätischer Wohlfahrtsverband (PW), un federazione di circa 10.000 associazioni caritative e sociali. “E’ dal 2006 che la povertà in Germania non è stata mai così tanta, e la frammentazione regionale mai così severa come oggi”, ha dichiarato Ulrich Schneider, il direttore generale di Paritätischer Gesamtverband (PG).
Lo studio prevede che la povertà della vecchiaia in Germania aumenterà dal 16% nel 2015 al 20% entro il 2036, il che significa che uno su cinque pensionati nel paese potrebbe affrontare gravi difficoltà finanziarie. I pensionati in Germania sono considerati a rischio di povertà quando il loro reddito netto mensile è inferiore a 958 euro. Ragazze madri, donne sole e disoccupati di lunga durata corrono il rischio più elevato di finire in povertà in età avanzata. Tra le donne, lo studio stima che il tasso di povertà aumenterà dal 16% circa nel 2015 al 28% nel 2036.
Questo nel paese più ricco d’Europa e con più riserve dal suo colossale export, superiore alla Cina.
Grazie a Merkel. E ai congiurati che in Italia stanno attuando il Golpe dell’Onestà per tenerci attaccati alla Merkel e alla sua Europa con tutti i più sleali mezzi giudiziari. Con tutte le sue falle e difetti, piaccia o no, Salvini è il solo fragile ostacolo alla riduzione dell’Italia nella UE alla nota profezia: entro il 2025, il 60 % della popolazione sarà di colore.