«Se oltrepassiamo la soglia degli 1.5º C delineata nell’obiettivo dell’Accordo di Parigi» seguiranno effetti “catastrofici” – E «manca solo poco più di una decade per raggiungere questa barriera del riscaldamento globale». Non è stata Greta a pronunciare queste parole, o altro credente nel riscaldamento globale causato d all’uomo.
E’ stato El Papa , giorni fa, salutando i miliardari capi della dozzina di multinazionali petrolifere che ha raccolto in Vaticano: a porte chiuse, come il Bilderberg.
Parlava a Ben Van Beurden, Ceo di Royal Dutch Shell, Michael Wirth, Ceo di Chevron, Barbara Novick, vice presidente e co-fondatrice di BlackRock, Larry Fink, Ceo di BlackRock, Ryan Lance, Ceo di ConocoPhillips, Darren Woods, Ceo di ExxonMobil, Bob Dudley, Ceo di British Petroleum.
Non li ha invitati a salvarsi l’anima e a ricordarsi dei poveri, ma che “il tempo stringe“, serve “azione determinata” per “transizione energetica radicale”.
Che dire? E’ persino comico constatare fino a che punto il vecchio sovrappeso dell’hotel Santa Marta imita la quindicenne Greta: ““Non c’è più tempo, è ora di agire”, dice lei, e lui “il tempo stringe”. Il tutto, beninteso, per “la transizione energetica radicale”, verso le “rinnovabili” (e le proteine da insetti) che è la direttiva da far ingollare a governi, cittadini, opinioni pubbliche. La transizione energetica è il nuovo Comandamento. La Voce che lo ha dettato al nuovo Mosé non scende dal Sinai, ma dall’altissima finanza globale, il capitalismo terminale, che palesemente ha escogitato questo sviluppo-decrescita per : far avanzare il controllo globale che richiederà il Governo Mondiale, salvare se stesso e farci anche buoni affari, estraendo gli ultimi miliardi di profitti dalle umanità occidentali ormai spremute fino all’osso.
Il senso di Bergoglio per BlackRock
Altrimenti non si spiega perché alla riunione a porte chiuse di El Bergoglio non abbiano preso parte solo i petrolieri, ma Larry Fink (j) e Barbara Novick (nata Goldman), ossia il numero uno e numero uno-bis di BlackRock (co-fondatrice e presidente).
La BlackRock è “la più grande finanziaria speculativa del mondo”, con oltre 6 mila e 300 miliardi di “attivi finanziari” da gestire. “La roccia invisibile che governa il mondo” secondo il Corriere
Che ha investimenti in tutti i paesi europei, che detta molte leggi della UE dove ha molti a libro-paga, anzi possiede di fatto anche la BCE – sì, la Banca Centrale Europea – attraverso gli “amici” che ci lavorano. Come Danièle Nouy, la direttrice della Sorveglianza della Banca Centrale la quale, severissima con l’Italia, ha affidato a BlackRock il compito di fare gli stress test delle banche europee: come invitare la volpe nel pollaio, è stato detto – naturalmente senza conseguenze.
https://solidariteetprogres.fr/documents-de-fond-7/economie/scandale-blackrock-lorsque-la-bce.html
Ebbene: questo è il campo di interessi globali in cui El Papa recita la parte assegnatagli. Da chi e come? L’immensità e la potenza dei mezzi messi in atto – i “venerdì” del clima in tutte le scuole d’Europa su incitamento di “Greta”, ricevuta da tutti i capi di stato e di governo, ripresa da tutti media, in tutti i suoi viaggi – implica una grande e costosa organizzazione; nulla di spontaneo e nemmeno di volontariato benintenzionato. Ma un papa ottantenne argentino che condivide con convinzione e ripete le stesse espressioni di una quindicenne svedese, evoca qualcosa di più profondo nelle capacità dell’organizzazione. Con tutte le esitazioni opportune, il ricordo corre a certi programmi di controllo mentale che la Cia praticò illegalmente negli anni ’50 e ’60. Argomento che fa subito bollare da complottisti: eppure il programma MK Ultra è stato una realtà storica, che a suo tempo suscitò scandalo e una commissione senatoriale d’inchiesta, la Commissione Church (1975).
E all’interno del MK-Ultra, un Monarch Project di controllo mentale sperimentò tecniche per la programmazione di individui per farne degli assassini inconsapevoli, e per la “profilazione” e condizionamento psichico di capi di stato stranieri nemici. In un mio articolo del 2005 ho cercato di documentare che queste pratiche e tecniche, lungi dall’essere abbandonate, sono state applicate dagli psichiatri militari israeliani per “formare” Hamas come organizzazione estremista, violenta e terroristica allo scopo di opporla all’OLP, Organizzazione di Liberazione della Palestina di Arafat e che “ i politici israeliani continuavano a considerarla un rivale di gruppi militanti e un elemento, utile dal punto di vista israeliano, di disgregazione tra i palestinesi”. Il 22 giugno 2001 sulla rivista International Bulletin of Political Psychology è apparso un dotto articolo col seguente titolo: “L’utilità della ricerca psicologica per accendere e sedare la violenza: gli “scopritori” di terroristi e la selezione e gestione di giovani terroristi“. L’autore, dottor Jerrold Post, fondatore del Bulletin, che per 21 anni è stato a capo, alla Cia, del centro “Analysis of Personality and Political Behavior”. In questa veste, Post ha scritto infiniti “profili psicologici” di capi di sette e di gruppi terroristi: ha studiato fra gli altri Bin Laden, Saddam Hussein e la psicologia dei dirottatori di aerei” (Vedi il mio “Hamas Psichiatrico” qui:
https://www.nexusedizioni.it/it/CT/hamas-psichiatrico-5668
L’utilizzo dell’Asperger – e del Narciso
Il disturbo mentale, esistente o provocato da stress post-traumatico, torture, umiliazioni e privazioni sensoriali, diventa una specie di “porta posteriore interna” che viene da questi studiosi “usefully mined”, utilmente sfruttato per programmare le personalità. Greta, come sappiamo, è una Asperger. In Bergoglio è evidente il “disturbo narcisistico di personalità”: l’assenza di empatia (incapacità di mettersi nei panni degli altri) e la furbizia manipolatrice, la capacità di sfruttare i rapporti con le altre persone, il costante bisogno di ammirazione e gratificazione lo rendono da una parte uno “che costantemente svilisce, fa il prepotente e sminuisce” gli altri se li percepisce deboli; all’altra, una persona che diventa dipendente da chi sa adularlo, – ha bisogno della “fornitura di soddisfazione narcisistica” quotidiana come di una droga: da quelli “che capiscono la mia grandezza” la mia “Bontà”, che mi ammirano… Astuti yes men (di cui Bergoglio si circonda) possono fargli fare quello che vogliono. Ne diventa succubo.
https://www.maurizioblondet.it/bergoglio-carriera-le-sue-macerie-2/
Sembra essere uno che ha un vero potere psichico su Bergoglio Gustavo Vera: un suo amico argentino di quando era vescovo a Buenos Aires, che ha una organizzazione di volontariato “La Alameda”: Bergoglio lo ha incontrato nelle bidonvilles di Buenos Aires dove “La Alameda” e Vera si adoperavano (pare) contro “la tratta di esseri umani, del contrabbando di droga e della corruzione”.
Orbene, divenuto Papa, Bergoglio invita Vera – che ha il diploma di maestro elementare – a fare il relatore nei vertici che organizza e a cui invita “personalità di altissimo livello” con cui il narcisista patologico si sente pari, ammirato e compreso nella sua eccezionale unicità: per esempio l’economista Jeffrey Sach, nel marzo scorso – consulente dell’ONU per la limitazione delle nascite e pro-aborto, è colui che “ha modificato la posizione della Santa Sede su popolazione sviluppo e ambiente”. Il 3-4 marzo del 2019 il celebre professore universitario Sachs e Vera (il maestro) sono stati entrambi relatori nel seminario a porte chiuse dal titolo “Cambio climatico, traffico di umani , tecnologia e trasporti”: titolo balzano perché non si vede cosa c’entrino “i traffici di esseri umani” col “cambiamento climatico” e ancor meno coi “trasporti”. Una arrampicata sugli specchi per inserire l’amico e confidente Vera nel convegno fra Sachs e i capintesta dello International Transport Forum https://www.itf-oecd.org/about-itf).
Gustavo Vera, Jeffrey Sachs Featured Speakers at Vatican Conference
La morte della donna che accusava di pedofilia l’amico del Papa
Il punto è che Vera, che El Papa considera il prototipo esemplare del cristiano “in uscita” che invece di sgranare rosari va “nelle periferia” a salvare vite, è stato invece accusato di gestire in proprio traffico di sesso pedofilo usando la sua organizzazione anti-tratta come facciata. E’ stato accusato da Natasha Jaitt, una modella ed ex pornodiva divenuta un personaggio televisivo del Grande Fratello in versione argentina, che in video -intervista dell’aprile 2018 ha dichiarato, sfidando altri nel talk show che lo negavano: “Lo sapevi che [Gustavo Vera] è un pedofilo? Che è un trafficante?” Jaitt ha chiesto a un membro del panel dello show. “Sapevi che ha chiuso i bordelli e poi li tiene per sé illegalmente? Lo sapevi che ho fatto uno studio e che ho registrazioni video di prostitute che ne parlano …?”
Vera ha querelato. Ma due settimane prima che la donna a potesse testimoniare in tribunale della rete pedofila di cui aveva accusato non solo l’amico di El Papa ma altre personalità argentine – era ben pronta a farlo, diceva di poter produrre le prove – essa è stata uccisa in modo da far sembrare l’assassinio un suicidio per overdose di cocaina ed alcol. E’ accaduto il 23 febbraio scorso, in un albergo di Benavida. Una telecamera di sorveglianza ha mostrato tre persone che fuggivano dal luogo e una gettava una sostanza in uno scolo fognario, che poi sarebbe risultata cocaina. I tre avrebbero preso anche “un veicolo, un marsupio e un telefono cellulare molto importante” secondo la polizia . La Jaitt era un personaggio da prendere con le molle: aveva anche avuto una condanna per aver ricattato un suo amante giornalista ed ex calciatore Diego Latorre, minacciandolo di diffondere materiale dove si vedeva il Latorre fare sesso con altre. Tuttavia, la famiglia e l’avvocato della donna credono fermamente che sia stata ammazzata, e hanno diramato un suo tweet che lei ha diffuso dopo la sue rivelazioni in video:
AVVISO: non mi ucciderò, non la farò finita, non mi annegherò in una vasca da bagno, non mi sparerò. Quindi se avviene, NON SONO STATA IO. Conservate questo tweet.
Che dire? La donna nel video ha anche menzionato il ben documentato tentativo di Bergoglio di difendere p. Julio César Grassi, un pedofilo condannato .
Grassi è stato dichiarato colpevole nel 2009 di due atti di aggressione aggravata di minore; è stato strenuamente appoggiato dall’allora cardinal Bergoglio, che ha perfino incaricato un celebre penalista, Marcelo Sancinetti, di redigere un rapporto per scagionare Grassi.
Il rapporto, lungo 2.800 pagine, si configura soprattutto come un lunghissimo tentativo di screditare le vittime, l’avvocato Juan Pablo Gallego, che rappresentava i querelanti, dicendo che era un “scandaloso esempio di pressioni esercitate sulla Corte”.Il giudice Carlos Mahiques, ha detto che il rapporto era “estremamente parziale”, il suo scopo era “esercitare una sottile forma di pressione sui giudici” per governare in favore di Grassi. Il tribunale ha condannato il prete pedofilo a 15 anni.
Non è finita. Un documentario pubblicato nel 2018, intitolato “Abusi sessuali nella Chiesa: Codice del silenzio”, ha rivelato uno scambio tra il pontefice e un giornalista che chiedeva di Grassi.
“Santità, Santità, nel caso Grassi, ha cercato di influenzare la giustizia argentina?”
Papa Francesco rispose: “No.”
“No? Allora perché hai commissionato una contro-inchiesta?”
Il pontefice rispose: “Non l’ho mai fatto”, prima di allontanarsi.
Riconosciamo, purtroppo, questa tendenza a mentire furbescamente…
Spinto da “quel ladro che abbiamo dentro” – a rubare
Ancor più rivelatore è l’episodio, da lui stesso narrato, in cui “Francesco” racconta come nel ’96 rubò la piccola croce della corona del rosario che era intrecciato tra le mani del cadavere di un confessore famoso, padre José Ramon Aristi, defunto quasi centenario a Buenos Aires.
” Sono sceso nella cripta e c’era la bara, solo due vecchiette lì che pregavano, ma nessun fiore. Io ho pensato: ma quest’uomo, che ha perdonato i peccati a tutto il clero di Buenos Aires, anche a me, nemmeno un fiore… Sono salito e sono andato in una fioreria e ho comprato fiori, rose… E sono tornato e ho incominciato a preparare bene la bara, con fiori… E ho guardato il rosario che aveva in mano… E subito mi è venuto in mente – quel ladro che tutti noi abbiamo dentro, no? -, e mentre sistemavo i fiori ho preso la croce del Rosario, e con un po’ di forza l’ho staccata. E in quel momento l’ho guardato e ho detto: “Dammi la metà della tua misericordia”».
«Ho sentito una cosa forte che mi ha dato il coraggio di fare questo – ha continuato il Papa – e da quel giorno fino ad oggi, quella croce è con me. E quando mi viene un cattivo pensiero contro qualche persona, la mano mi viene qui, sempre. E sento la grazia! Sento che mi fa bene. …».
Dunque: è Bergoglio che parla del “ladro che ha dentro” , e su suggerimento improvviso di questo “ladro”, stacca il Rosario dal corpo del defuno, per impadronirsi del “Potere” che gli attribuisce: “Con questo rosario in mano ha assolto tantissimi peccatori, non è possibile che se lo porti sotto terra…”».