Titolo di un giornale governativo: “Arabia Saudita, principe bin Salman avverte i leader mondiali: “Intervenire contro Iran o prezzo petrolio salirà come mai prima d’ora”
Ciò che non dicono i media è che Bin Salman ha subito un’altra sconfitta decisiva per mano degli Houti yemeniti – un’altra oltre l’obliterazione della grande raffineria per mezzo di droni e missili da crociera.
“Sabato 29 gli Houthi e l’esercito yemenita hanno condotto un incredibile attacco convenzionale della durata di tre giorni che è iniziato all’interno dei confini dello Yemen. L’operazione avrebbe comportato mesi di raccolta di informazioni e pianificazione operativa . E’ stato un attacco – in territorio nemico – molto più complesso di quello condotto contro gli impianti petroliferi di Aramco. I primi rapporti indicano che le forze della coalizione guidata dai sauditi sono state attirate in posizioni vulnerabili e fatte cadere in un’imboscata: attraverso un movimento a tenaglia condotto rapidamente all’interno del territorio saudita, gli Houthi hanno circondato la città di Najran e la sua periferia e hanno avuto la meglio su tre brigate saudite, 7 mila uomini – e tra cui decine di alti ufficiali e numerosi veicoli da combattimento”. I morti sarebbero 500″ (Federico Pieraccini)
Foto e video della disfatta sono su Internet. Le file dei soldati prigionieri mostrano povera gente, diversi senza nemmeno uniforme, evidentemente mandati allo sbaraglio senza addestramento. Quando hanno cominciato a scappare, un aereo saudita ha pure cercato di bombardarli.
Mentre ciò avveniva, a Jedda veniva ucciso – a colpi di pistola – il capo della guardia del corpo regale, generale Abdulaziz Al Faghem, che si vede qui accanto al re Salman – il vero re, anche se inabilitato per demenza. Di norma, il generale vive a fianco del re, e dorme nel palazzo quando il re si corica. Non si allontana mai da lui. Invece era stato licenziato pochi giorni prima dal principe della corona, figlio del demente, Mohamed Bin Salman, grande amico del genero ebreo di Trump.
I can now confirm the death of personal guard of #Saudi @KingSalman General Abdulaziz AlFaghem by gunfire. He is seen here with the king. He was dismissed from his post just days ago which makes his death extremely suspicious. Working on details. @nytimesworld @bbcarabicalerts pic.twitter.com/Hxx0Yksa8i
— Ali AlAhmed (@AliAlAhmed_en) September 29, 2019
Dopo ciò, il palazzo regale di Jeddah, e anche quello di Ryad, sono “in stato d’allarme” e inaccessibili. Un misterioso incendio è segnalato presso la stazione ferroviaria di Jeddah, certamente collegato a questi eventi..
In queste condizioni è il principotto, due volte disfatto dagli Houti, che si rivolge “ai leader mondiali” ordinando loro di fare la guerra a all’Iran, altrimenti aumenterà il prezzo del petrolio.
Se aumenta il greggio, farà un piacere all’Iran e alla Russia, che potranno spuntare profitti maggiori. Forse a Bin Salman non resta che cercare conforto nel suo grande amico Jared Kushner, il genero di Trump. O anche in Bibi, che lo ha spinto a questa guerra criminale e inutile contro lo Yemen.