“Il coronavirus non è nemmeno lontanamente sotto controllo – e l’economia mondiale è in pericolo crescente”, titola sul Telegraph Ambrose Evans-Pritchard. I media americani e inglesi sono pieni d critiche al regime per la gestione “sovietica” della crisi.
Dalle immagini e video, sembra davvero che la Cina sia completamente sopraffatta dall’epidemia.
Ma due cose vanno anzitutto comprese: primo, che la gigantesca Cina, rivale mondiale degli USA resta, nelle sue strutture sociali essenziali, un paese del terzo mondo. Sì, ha fabbriche che sono capaci di inondare i mercati di carte SIM e circuiti per elettronica di consumo, molto avanzati. Ma escluderei che disponga di una industria farmaceutica capace, poniamo, di sintetizzare il cocktail di farmaci anti-virali che sembra efficace contro le complicazioni polmonari; sono farmaci sofisticati come il Baloxavir, i cui segreti, più che dai brevetti, dai segreti di fabbricazione. E l’anti-Hiv è sicuramente costoso. E poi, quale industria farmaceutica anche avanzata, sarebbe in grado di produrre le centinaia di milioni di dosi necessarie?
La seconda: a creare difficoltà è la misura stessa titanica dello sforzo di prevenzione ed isolamento dei sospetti infetti. Si allestisce in una settimana un ospedale da migliaia di letti: ma chi fornisce i pasti ai ricoverati obbligati a non uscire? E le lavanderie, e le infermerie con ausili meccanici alla respirazione, che sicuramente mancano?
Di più: come vengono approvvigionate sul piano alimentare le città “sigillate” ? Con decine di milioni di abitanti?
Un video mostra file mostruose di gente davanti a supermercati.
Here is a long line of Chinese residents waiting to get supplies. I have heard that supplies are running out, the lockdown limits who and when people can go outside, and anyone unruly can be put to death, imprisoned, or shipped to quarantine. #orwell pic.twitter.com/w1MWY4Zu08
— coriiiiiiiiiiii (@coriiiiiiiiiii1) February 5, 2020
Un video mostra migliaia di polli che sono morti perché nessuno ha dato loro il mangime.
More lives lost. The logistics to combat corona left chickens without food. This resulted in lowered immune systems and this heightened the likelihood of catching bird flu. pic.twitter.com/wN7aCIwxFQ
— coriiiiiiiiiiii (@coriiiiiiiiiii1) February 5, 2020
Un “informatore” diffonde le disposizioni del partito ad uso di noi stranieri:
Every family can send one person every two days to buy the necessities needed for life.
Supermarket stores are still open. There is nothing missing in the food,Prices have not risen.This reduces people’s chances of getting infected.
Ogni famiglia può mandare una persona ogni due giorni a comprare le cose necessarie. I supermercati sono ancora aperti. Non c’è mancanza di cibo, i prezzi non sono aumentati..
Ma le persone che cadono sui marciapedi fanno pensare che il virus attacchi le funzioni neuro-cerebrali.
The coronavirus seems to attack the nerves or the brain. People convulse before they die. #China pic.twitter.com/1s47tpEeCP
— coriiiiiiiiiiii (@coriiiiiiiiiii1) February 5, 2020
Si vedono negli ospedali cadaveri,ovviamente molto infetti, lasciati lì sul pavimento mezza giornata – certamente l’avanzatissima Cina non ha i crematori sufficienti (ma noi li avremmo?).
The video clip was taken inside one hospital in #Wuhan
Three dead people have been kept on the floor for an ENTIRE morning, amongst doctors, nurses and patients. #WuhanCoronovirus #WuhanOutbreak #wuhanquarantine pic.twitter.com/1KEXpqP4YU— Himalaya Global (@HimalayaGlobal) January 25, 2020
E’ uno dei benefici della globalizzazione con lo sviluppo disequilibrato che induce la divisione internazionale del lavoro e le specializzazioni produttive. E adesso l’ordine globalista ha incontrato il suo Cigno Nero. Un Drago nero.
La Hyundai, numero cinque nelle vendite globali di automobili, è stata costretta a chiudere tutte le sue fabbriche in Corea per mancanza di componenti chiave per i quali dipendeva dalla Cina. Volkswagen, Toyota, General Motors e Tesla hanno ridotto tutta la produzione nei loro stabilimenti cinesi, così come Foxconn il fornitore di iPhone di Apple.
E’ il lato B – tragico e comico – della globalizzazione perseguita fino alla follia. “I due terzi dell’economia cinese rimangono chiusi. Oltre l’80% della sua industria manifatturiera è chiuso, salendo al 90% per gli esportatori.Difficile che riapra il 14 febbraio….
“L’economia cinese pesa il 17% dell’economia mondiale ed è profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento internazionali”, dice Evans-Pritchard: “Nel 2003, solo il 4,5% del PIL mondiale durante l’epidemia di SARS , che già mostrò un intacco notevole nella crescita cinese e nelle sue esportazioni. Anche questa crescita mostruosamente rapida è drogata dai capitali mondiali in cerca di profitti (ossia di salari bassi da pagare).
“Non puoi chiudere la Cina a lungo in questi giorni senza chiudere il mondo”, dice Evans-Pritchard.
“Il prezzo del greggio è sceso del 20 per cento, a causa del crollo della domanda cinese di trasporto e raffinazione – essa ha ridotto le importazioni di tre milioni di barili al giorno, forse 4. Questo è il doppio della produzione di petrolio del Mare del Nord nel Regno Unito. Questo è il più grande shock per i mercati petroliferi dopo la crisi di Lehman.
Il guaio è che nell’economia mondializzata, non c’è alcuna riserva di sicurezza per compensare il collasso economico del Pil cinese e quindi del mondo.
“ Sia la Federal Reserve americana che la Banca centrale europea hanno già rilanciato l’allentamento quantitativo, cioè inetta liquidità nel sistema, “ cosa strana a fare se l’economia americana stesse avendo i successi che vanta Donald Trump nel suo discorso sullo stato dell’Unione. Chiaramente la forza degli Stati Uniti è un’illusione di ciclo tardivo. L’esaurimento è stato mascherato sia da un’esplosione di stimolo monetario sia da un deficit fiscale vicino al 5% del PIL.
“Il numero di titoli investment grade con rating BBB o inferiore è aumentato di cinque volte dal 2008, molti appena sopra la “spazzatura” (junk). . Il rapporto tra obbligazioni spazzatura con rapporti debito / utili superiori a 6 ha raggiunto il 30%: al di sopra del picco pre-Lehman.
Se la paura prende piede nei mercati azionari, avverrà una cascata di declassamenti e “angeli caduti”, che scatenano una colossale svendita a prezzi da liquidazione da parte di fondi obbligazionari.
Il coronavirus è il tipo di catalizzatore del cigno nero di cui si preoccupa l’Ufficio del Tesoro degli Stati Uniti per la ricerca finanziaria (OFR). Il suo ultimo rapporto di stabilità afferma che le obbligazioni societarie sono un disastro in attesa di un tale innesco.”