Cesare Sacchetti
Via D’Amelio, 30 anni dopo. Personalmente provo una repulsione per questi anniversari dove la politica esibisce il solito esercizio di pelosa retorica sulle figure di Falcone e Borsellino, senza poi aver fatto mai nulla per rendere veramente giustizia ai due magistrati uccisi 30 anni. La soluzione di via D’Amelio sta a Capaci. Paolo Borsellino aveva “capito tutto”. Sapeva che il suo fraterno amico era stato ucciso non dalla mafia, da un potere molto più forte. Sapeva che Giovanni Falcone sarebbe dovuto andare a Mosca per coordinare le sue indagini sui fondi del PCI, tramutatosi nel PDS. Parliamo di un quantità di fondi pari a 989 miliardi di lire.
Falcone e Borsellino stavano per arrivare ad una verità che avrebbe potuto spazzare via il PDS. Lo stato profondo di Washington non poteva tollerarlo. Era stato già deciso ai piani alti del potere di affidare alla sinistra progressista il compito di trascinare l’Italia nel baratro della globalizzazione e dell’euro. Questa è la verità sulla quale si deve fare luce. Questo è il vero modo per rendere omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.