Domenica, nel paese belga di Alost (Aalst in fiammingo) il carnevale , con carri allegorici incredibilmente oltraggiosi. “Si sono visti giudei dal naso adunco seduti sull’oro, ebrei con divise naziste e stella di Davide, Hassidici ridicolizzati per i loro copricapi.
“Al carnevale di Alost, l’antisemitismo in festa”, ha titolato Libération.
Ma questo è niente. La stessa domenica di carnevale, nel lontano paese spagnolo Campo de Criptana, i carri allegorici sono stati peggio: hanno esibito un forno crematorio,con enormi fumaioli tra un candelabro a sette braccia, ballerine deridenti la bandiera israeliana, nazisti in uniforme di parata…
Sfilate da noi impensabili, che porterebbero subito sugli organizzatori i rigori della legge Mancino, l’urlo di tutti i media, la condanna di Mattarella e la galera. Strano, tutto questo antisemitismo in festa ed esibito in piena libertà, rozzo volgare, in un’Europa che di leggi Mancino è piena, ed ha lobby ebraiche che tolgono ogni voglia di scherzare.
Davvero è cresciuta in questo modo plateale, di massa e impunito, l’ostilità per la comunità che ha subito l’Olocausto?
C’è da non credere, eppure è così. “Un europeo su 5 afferma che il mondo è governato da una segreta cospirazione ebraica”, ha titolato il Jerusalem Post del 26 febbraio.
Riportava un colossale sondaggio realizzato dalla European tra dicembre e gennaio in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, tra gli altri. In tutto 16 paesi. In ciascuno, ad un campione rappresentativo di 1.000 adulti sono state sottoposte 45 domande o affermazioni. Tipo:
“Gli ebrei sfruttano il loro vittimismo nell’Olocausto per i propri interessi”: ebbene, un quinto era d’accordo. Un quinto, ugualmente, ossia il 20% , concordava con la frase: “Una rete segreta di ebrei influenza gli affari politici ed economici globali.
“Un quarto degli intervistati, continua il Jerusalem Post, concorda con l’affermazione secondo cui le politiche di Israele rendono comprensibile perché alcuni odiano gli ebrei.
Anche se “ Più di un quarto è d’accordo con l’affermazione che “Israele è impegnato nella legittima difesa personale contro i suoi nemici”, un quarto degli intervistati non è d’accordo e il 46% non ha espresso posizione.
“Più di un terzo concordava con l’affermazione che “Durante la seconda guerra mondiale, la gente della nostra nazione soffrirono tanto quanto gli ebrei”.
Il 51% addirittura concorda con l’affermazione secondo cui “gli ebrei sono più propensi degli altri a usare pratiche losche per raggiungere i propri obiettivi”. Il cinquantasei percento o era fortemente d’accordo o d’accordo con l’affermazione che “è sempre meglio essere un po ‘cauti con gli ebrei”.
E così via. Inaudito.
Siamo indignati ma non stupiti: avevamo pur visto poche settimane fa un simile sondaggio, ordinato dalla comunità in Italia, che il numero di negazionisti anche noi è aumentato in modo tremendo: “Gli italiani che negano la Shoah passano da 2 al 15%” in 15 anni. Più si fanno giornate della Memoria, più cresce l’incredulità.
https://www.maurizioblondet.it/il-fallimento/
Quindi è indubbio: l’antisemitismo infuria in tutta Europa, e sta crescendo in misura intollerabile, come mostrano i carri allegorici antisemiti dal Belgio alla Spagna. Giustamente, l’intollerabile non sarà tollerato.
La European Jewish Association (la stessa che ha commissionato il mega-sondaggio) ha svelato a Parigi il suo “piano per combattere l’antisemitismo” a dozzine di leader di tutto il continente martedì, e li ha invitati ad adottare il piano nei loro paesi, come antidoto all’aumento degli attacchi agli ebrei nella regione” .
E in cosa consiste il piano della European Jewish Association ? Come ha spiegato il Times of Israel, “tutti i paesi europei devono adottare la definizione operativa dell’antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) ; nominare un commissario speciale per la lotta all’antisemitismo; imporre alle scuole lezioni sull’antisemitismo; e legiferare divieti sui simboli antisemiti in pubblico, specificamente le immagini naziste”
Noi italiani possiamo solo rallegrarci perché siamo già avanti: il governo Conte-PD-Grillini s’è dotato di una Commissaria all’antisemitismo, ed ha adottato la definizione di antisemitismo IRHA, che di fatto vieta ogni critica ad Israele come stato. Ne ho già dato notizia con gioia, forse unico in Italia, un mese e mezzo fa, nell’articolo “Le Nuove Disposizioni”,
https://www.maurizioblondet.it/le-nuove-disposizioni-prendere-attentamente-nota/
che vi esorto ancora una volta a leggere attentamente: insieme alla freschissima legge che consente ai procuratori i “trojan”, ossia le intercettazioni a vostra insaputa del vostro telefonino e di quelli che parlano attorno a voi, e l’abolizione della prescrizione che vi terrà vita natural durante sotto le attenzioni del Procuratore, compongono un quadro del nuovo ordine libertario cui ci deliziamo di obbedire con gioiosa spontaneità.
Tanto più che, dal convegno della European Jewish Association, si apprende che le comunità della Diaspora saranno protette nella loro sicurezza dallo stato d’Israele.
Menachem Margolin, il presidente della EjA, ha sostenuto che lo Stato di Israele ha un “ruolo forte” da svolgere nell’aiutare gli ebrei nella diaspora a combattere l’antisemitismo. “Forse c’è qualche rischio”, ha detto, riconoscendo che potrebbe portare all’equivalenza delle comunità ebraiche d’Europa con Israele e le sue politiche, “ma il vantaggio che si può ottenere dal suo contributo è molto più alto.”
Traduco ancora. “David Liscia, presidente della comunità ebraica di Firenze, ha affermato che l’ambasciata israeliana in Italia ha inviato funzionari per insegnare ai membri come rispondere agli attacchi antisemiti… Liscia ha affermato che gli ebrei di Firenze affrontano molte meno minacce rispetto ai vicini di Roma o di altre grandi città europee e che quindi hanno meno di cui preoccuparsi.
Joel Mergui, capo dell’organizzazione ebraica comunale del Consistoire che fornisce servizi agli ebrei francesi, ha affermato che bisogna smettere di preoccuparsi di essere accusati di essere la quinta colonna di Israele se si riceve assistenza dallo stato ebraico, perché “l’antisemita lo fa già”.
Israele, ha aggiunto, aiuterà a rafforzare l’identità ebraica degli ebrei francesi, che aveva sofferto negli ultimi anni a causa dell’assimilazione.
Perché, vedete la stranezza: in Europa infuria l’antisemitismo, ma anche l’assimilazione: che come tutti sanno, è enormemente più pericolosa. Mergui tuttavia ha sottolineato che lo stato ebraico non va caricato della responsabilità di proteggere gli ebrei all’estero dall’antisemitismo perché “la sicurezza degli ebrei della diaspora è responsabilità dei rispettivi paesi”.
“I governi europei non possono pensare che questa sia una responsabilità di Israele”, ha aggiunto Mergui. “Non sto dicendo che Israele non abbia un ruolo da svolgere [nella lotta all’antisemitismo], ma non dovrebbe essere ufficiale.”
Fin qui il Times of Israel, che abbiamo passivamente tradotto. Ci si permetta di concludere con la lieta certezza che i carri carnevaleschi così volgarmente antisemiti in Belgio come in Spagna, a qualcosa sono serviti. L’anno prossimo non ci saranno più.
“Noi come comunità ebraiche non possiamo sradicare l’antisemitismo da soli”, ha detto il presidente dell’organizzazione, il rabbino Menachem Margolin, alla presentazione del piano.