I pezzi miei

LA BEATA SUPERCLASSE MONDIALE. UN IDENTIKIT. (I)

Avrete letto probabilmente la notizia: “Laura Boldrini alla ricerca di una super-casa nei pressi di Piazza Navona.  […] Si tratta di una abitazione “cinquecentesca molto bella e di valore storico, tra i bugnati che qua e là sorgono nei dintorni di piazza Navona”. L’Espresso osserva che la magione della Boldrini – che nel 2014 ha dichiarato un reddito imponibile di 115.338 euro– ha tutt’altro che l’aspetto di “un appartamento da fine legislatura” ma sembra “la tipica casa di … Leggi tutto

La strage dei copti in Egitto. Una mano libica?

“Ci sparavano contro – hanno raccontato i superstiti – e filmavano tutto”.

I cristiani copti stavano viaggiando verso il monastero di Anba Samuel. Un commando armato ha sparato contro l’autobus: almeno 35 morti, molti dei quali bambini

Questa mattina, a Minya, città di quasi 200mila abitanti a circa 250 chilometri a sud del Cairo, è stato preso d’assalto un autobus. Ad attaccarlo è stato un commando formato da dieci persone a volto coperto che, imbracciando armi automatiche, hanno aperto il … Leggi tutto

AI FANATICI DELLA NATO TRUMP NON E' PIACIUTO.

No, non ha ripetuto che l’Alleanza Atlantica è “obsoleta”. Ma col linguaggio del corpo, Trump è stato inequivocabile. A  cominciare da  come ha sbattuto da parte il primo ministro del Montenegro Dusko Markovic, prossimo membro della NATO: certo,   Donald non lo conosceva (e chi mai lo conosce?) ma l’atto è altamente  simbolico: Stoltenberg e i servi europei di Obama hanno voluto  il Montenegro nella NATO, contro Mosca, a tutti i costi,  al punto da tentare un colpo di Stato per … Leggi tutto

MANCHESTER SATANIC.  NESSUNO E' INNOCENTE.

Ora viene fuori che il papà dell’attentatore di Manchester, il signor Ramadan Abidi, era un uomo reclutato  dai servizi britannici, coinvolto in un vasto piano dell’esercito libico per assassinare Gheddafi,  salvato – dopo che la sua copertura era stata svelata – dai servizi che l’avevano fatto esfiltrare con la famiglia.

Il Lybia Herald lo indica come”  “un federalista della Cirenaica, che lottava per  l’autonomia della regione, ma non noto per affiliazione religiosa”.

E’ stato nella Libia orientale che  fu innescata … Leggi tutto

Su Trump d'Arabia, letture contrastanti. Forse troppo.

La cosa strana (interessante) e’ che Trump sta facendo un viaggio di “grande successo” ma il deep state (se cosi’ vogliamo chiamarlo) non allenta gli attacchi, anzi”, mi fa notare l’amico americano.

E’ infatti uno dei misteri ingloriosi di queste settimane. Donald ha indicato come nemico assoluto l’Iran, con gran soddisfazione della nota lobby; ha spacciato centinaia di miliardi di armamenti ala monarchia wahabita,  con sicura gioia dell’apparato militare-industriale; ha giurato e rigiurato eterna amicizia a Sion, con frasi da … Leggi tutto

Charlie  Hebdo:   sarà tolto il "sécret-défense" su chi fornì le armi?

In attesa di sapere il mandante del  mega-attentato di Manchester: se ci diranno che è stato  Assad, o il terrorismo “iraniano”, sarà in continuità narrativa con la linea dettata da Trump  a Ryad. Intanto però – giusto per ricordare che i  mandanti degli attentati islamici non sono mai tanto chiari –    proprio in questi giorni in Francia rigurgita il “segreto militare” (sécret défense) che il ministro dell’Interno di  Hollande oppose per impedire indagini sulla fornitura delle armi ai fratelli Kouachi … Leggi tutto

Trump bin Salman ha (ri)dichiarato guerra  all'Iran.

Spero sia chiaro  quel che è accaduto a Ryad,  e trovo strano che i titoli dei media occidentali facciano finta di non capirlo.  Affiancato dai monarchi sauditi e dagli emiri che finanziano Isis, al Qaeda, tutti i mercenari al Captagon che devastano e decapitano in Siria, ha dichiarato che “l’Iran è la punta di diamante del terrorismo globale”  – ripetendo una frase appena pronunciata da re Salman – ed ha ingiunto a Teheran di smettere di aiutare i  terroristi islamici. … Leggi tutto

"Governare col caos". Per Sion e Neocon, una necessità.

Nel quadro di “governare  per  mezzo del caos”, Lucien Cerise racconta una strategia di ingegneria  sociale adottata da Israele. Magari alcuni lettori più addentro lo sanno; io non  la conoscevo.
“Da anni  si osserva un gran lavoro di fondo per  far divenire  pro-israeliana  l’estrema sinistra. Parte da lontano, sembra improbabile, ma il cambiamento avviene a poco a poco. Gli agenti d’influenza si guardano bene dal militare  esplicitamente CONTRO la causa palestinese, puzzerebbe troppo; ma li si mette a militare a … Leggi tutto