I pezzi miei

Quanti stecchiti dalla chemio. E dai giornalisti ignoranti.

Il Lancet, una delle più stimate riviste mediche, “Giorni fa ha pubblicato un lavoro firmato dal Public Health England e Cancer Research Uk, condotto su 23,000 donne con cancro al seno e circa 10.000 uomini con carcinoma polmonare non a piccole cellule: 9.634 sono stati sottoposti a chemioterapia nel 2014 e 1.383 sono morti entro 30 giorni.

«L’indagine ha rilevato che in Inghilterra circa l’8,4% dei pazienti con cancro del polmone e il 2,4% di quelli affetti da tumore … Leggi tutto

Piccole notizie  che, insieme,   dicono qualcosa.

Una raccolta mattutina di brevi informazioni che possono far pensare a sviluppi, o lanciare utili avvertimenti a chi le sa capire.

 

La maggior banca norvegese investe sul crollo di Wall Street

La banca si chiama DNB, e  il suo fondo d’investimento  gestisce 56 miliardi di euro, evidentemente rimpolpati dagli introiti petroliferi del paese.  Ha deciso di puntare al ribasso  sui corsi azionari american (in gergo tecnico, short) ritenendo non lontano un collasso.  Interessante la spiegazione che ha dato: “Alcune … Leggi tutto

Elogio postumo della Civiltà del Bisogno. Che tornerà.

Era  il 1927.  La sovrapproduzione in cui l’economia americana s’era assestata durante la Grande Guerra (quando produceva enormi volumi di beni per gli alleati, con grandi profitti) minacciava di tradursi in recessione e crisi.    Paul Meyer Mazur, banchiere d’affari, partner di Lehman Brothers, lanciò la linea:

Dobbiamo cambiare l’America da essere una cultura dei bisogni, ad essere una cultura dei desideri. Bisogna addestrare la gente a volere cose nuove, ancor prima che le cose vecchie siano consumate del … Leggi tutto

In Usa, "Alcuni" ci pensano. Molto seriamente.

Provo a tradurre alla lettera:

L’elezione presidenziale può essere rimandata o anche cancellata se le teorie del complotto  diventano predittive, e un candidato muore o rinuncia prima dell’8 novembre.  L’alternativa – forse ugualmente sorprendente –  se  c’è abbastanza tempo: piccoli gruppi di persone che scelgono un rimpiazzo in forza di oscuri regolamenti di partito”.

Questo l’incredibile esordio di un articolo apparso sullo US News & World Report del 30 agosto. Il titolo dell’articolo non potrebbe essere più chiaro: “… Leggi tutto

Un'occhiata alla fabbrica americana di false flag islamici

Strage di  Orlando in Florida:  il 12 giugno, alle 2 di notte, Omar Mateen – di origine afghana – entra nel locale per invertiti “Pulse” e vi uccide una cinquantina di avventori.  Poi egli stesso viene ucciso dalla polizia che fa’ irruzione alle 6 del mattino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La polizia ha arrestato almeno un  altro  uomo, un complice collegato con la strage,  beccandolo  in auto con armi ed  esplosivi  “mentre era diretto  alla … Leggi tutto

Renzi, il Sistema si abbatte e non si cambia

E’ bello vedere che i creatori dell’euro, i suoi veri credenti dell’europeismo, difensori ed ideologi più dogmatici, finalmente vedono che la moneta unica ha dei difetti. Il fenomeno è  così  palese che Il Fatto Quotidiano ci ha scritto un pezzo: Romano Prodi e Francesco Giavazzi,  e financo l’ex commissario Frits Bolkenstein  sono critici.  Persino Carlo Azeglio Ciampi, si è schiodato dal ricco sepolcro  dei 50 mila euro mensili che gli paghiamo per i suoi vari emolumenti cumulati, … Leggi tutto

Ed ora a voi Damasco e Ankara “alleati”:  a far fuori  i curdi

 

“Inaccettabile; il campo di battaglia nella Siria del Nord è troppo affollato”, si è lamentato il portavoce del Pentagono Peter  Cook.  Sarebbe da ridere, se non avvenisse nella tragedia siriana. Come spiega il Washington Post, tre gruppi combattenti sostenuti dagli americani con la scusa di combattere Daesh (creata  dagli americani, sauditi israeliani)  ma in realtà per annichilire Assad, si stanno combattendo tra loro.  Come noto, le truppe   della Turchia, grande alleata nella NATO (fino a quando Erdogan non … Leggi tutto

"Non distruggete IS, ci serve ancora!", sbotta il professor Ifraim

“Solo la follia strategica che prevale oggi a Washington può accettare come positiva la distruzione di Daesh – Essa non farà che dare più potenza all’asse Mosca-Teheran Damasco. Teheran, Mosca e Damasco non condividono i nostri valori democratici”.    E’  proprio un grido del  cuore quello uscito da Ifraim Inbar, direttore  del Begin Sadat Center  for Strategic Studies.  Pensate: dopo cinque anni di politica israeliana del “pesce in barile” sul Califfato;  dopo tanto  essersi trattenuti con successo  da ogni intervento parlato,   … Leggi tutto