è accaduto ad alcuni nostri amici volontari: per entrare in chiesa è stato chiesto loro di mostrare il green pass per partecipare alla Santa Messa e, per accedere al sacramento della Confessione, è stato addirittura esplicitamente richiesto non solo il green pass (che si può ottenere anche con un tampone negativo) ma la prova di essere stati sottoposti alla vaccinazione!
Le persone in questione, non essendo vaccinate, non hanno avuto la possibilità di confessarsi; in lacrime lamentavano il dispiacere dello stravolgimento della Misericordia – tanto declamata dai Pastori e così necessaria alla vita del cristiano – miseramente e squallidamente finita sotto la lente d’ingrandimento del microscopio, proprio come quello utilizzato per il virus che sancisce chi può accostarsi ai sacramenti e chi, invece, non può… il tutto, non più di competenza della Santa Chiesa ma del Ministero della Salute! Poveri noi.
La minaccia più grave, credo, alla nostra identità cristiana, non deriva né dagli atei, né dai musulmani, né dalle varie violenze contro i cristiani che quotidianamente si perpetrano nel mondo, né dal diavolo stesso (che, comunque, perde sempre contro Dio al di là delle apparenze!) bensì dalla nostra abituale distrazione alle esigenze del bene e della spiritualità, dall’incapacità di detestare il male, dall’assuefazione al peccato – non più percepito come male – fino ad una coscienza che non ha più rimorsi perché abituata a quotidiani compromessi e ipocrisie…
Questa è la battaglia più difficile per ciascuno di noi, per chi vuole chiarezza e consapevolezza e tutelare la propria autonomia interiore. Non basta ripetere che dobbiamo rispettare la libertà degli altri: bisogna anche saper promuovere la LIBERTÀ DI TUTTI (compresa quella del cristiano) sancita nella nostra Costituzione che va dal diritto allo studio, al lavoro, alla propria identità religiosa, sessuale e alla libertà di accedere alle cure sanitarie liberamente scelte (diversamente si tratterebbe di un T.S.O. istituzionalmente sancito) ecc.
Ma è possibile che oggi, anno 2021, per le categorie degli ideologi scientisti sia così difficile ammettere che ciascuno di noi ha, nella propria vita, un qualcosa di irriducibile!? Non sono una “no vax” ma non mi sento nemmeno di sostenere un’ideologia che sia pro o contro il vaccino; sono però sicura che se la scienza potrà un giorno arrivare a “manipolare” l’uomo, o la sua stessa materia vivente, non riuscirà mai a manipolare l’anima.
È l’ANIMA che alimenta e fa vivere la “vita” stessa: “In Lui viviamo, ci moviamo ed esistiamo” (da Atti degli Apostoli cap. 17, 28)! E questa presenza di Dio sfugge completamente al controllo della scienza perché, pur avendo la nostra vita radici nella natura, è superiore ad essa: è, appunto, nelle mani di Dio! La parabola della vita di ciascuno di noi ha le sue tappe, i suoi traguardi, i suoi arrivi… tutto questo senza confini e perimetri precisi; questi, appartengono a Dio!
Certo, non è facile leggere nella vita di ogni persona il suo vissuto spirituale umano, la sua identità o il suo personalissimo porsi di fronte al significato della vita. Però, a volte succede che il dolore o la fatica possano creare e rinvigorire, dentro ciascuno, la consapevolezza e la percezione del proprio esistere dandogli un significato più profondo: in molti casi, addirittura, a far recuperare il senso di appartenenza a Qualcuno (nemmeno un artista come J-Ax è sfuggito a questo “sentire”: «Con il Covid ho visto la morte da vicino, così ho riscoperto la fede e le preghiere»).
Tale sentire “spacca” l’autodelirio sociale e ideologico di una vita del tutto autonoma da Dio! E quando questo accade, ecco che subentra un secondo aspetto socialmente scomodo, soprattutto in questi mesi così strani e così “imperativi”, oltre che fortemente ambigui sul concetto di libertà umane: succede cioè che lo Stato non sia più l’unico interlocutore… ma ne subentra qualcun altro: Dio! E questo crea un ostacolo ad ogni “statolatria” in quanto il crescere della coscienza nella persona la rende inevitabilmente più forte, più sensibile, robusta e, quindi, più capace di un pensiero critico!
In questi mesi è stato quasi osceno l’Ossequio riverente a questa modalità autoritaria – anche se apparentemente camuffata di libertà e di bene – che non tiene assolutamente conto della coscienza personale (vedi riferimento al possibile obbligo vaccinale), modalità alla quale molti si sono opposti – non per ideologia politica contraria – bensì perché in contrasto con la loro coscienza a motivo dell’uso di cellule fetali per produrre il “magico siero vaccinale”.
Ma come? La Chiesa che in questi anni ha spalancato le porte a tutti, proprio a tutti (l’elenco sarebbe lunghissimo, perciò evitiamo di specificarlo), non fa accedere alla Santa Messa e alla Confessione chi non ha il vaccino? Ma siamo impazziti? Dov’è finito lo zelo pastorale di chi lascia le novantanove pecore sane per cercare – tra i rovi – la pecora smarrita? Eh, sì, purtroppo! Ci fanno credere che la coscienza sia una dimensione completamente teorica… e invece NO! Tanto è vero che quando una persona decide di cambiare vita in meglio si dice: ha preso coscienza dei suoi errori! A dimostrazione che è la COSCIENZA che motiva il nostro agire!
Termino con la serena consapevolezza che la coscienza dà un valore nobile e umano ad ogni scelta, compresa quella del vaccinarsi o meno!
* Suora e fondatrice della Comunità Shalom