“La Grecia ha posto il veto ad una risoluzione NATO a supporto della Turchia”. La riunione NATO convocata per volontà turca stava prendendo la piega seguente: si discuteva sull’articolo 4, l’intervento dell’Alleanza a fianco di un alleato aggredito.
I rappresentanti ellenici “(che 2 giorni prima si erano allontanati per protesta da altro meeting), hanno posto il veto”.
Ci ha salvati la Grecia. La povera Grecia ridotta alla fame dalla UE (“Hanno fame? Non importa, paghino i loro debiti” , si sentì dire Varoufakis nel 2015 da Klaus Regling e gli altri , oggi capo del MES: ed ha registrato tutto), se non avesse posto il veto, la NATO avrebbe stilato un pesante comunicato congiunto a favore di Erdogan, mettendoci sul piano inclinato della guerra contro la Russia per “aiutare” Erdogan, il quale, poveretto, sta invadendo la Siria, non è stato aggredito ma è l’aggressore.
Tuttavia, il noto Stoltenberg, segretario generale NATO, ha comunicato che:
La NATO continua a sostenere la Turchia con una serie di misure, fra cui il rafforzamento delle sue difese aeree, per aiutare la Turchia contro la minaccia di attacchi missilistici dalla Siria.
Questo è il comunicato che, senza il veto di Atene, ci avrebbe impegnato alla difesa della Turchia “aggredita”
https://www.nato.int/cps/en/natohq/opinions_173939.htm
Va rilevato quali Paesi hanno votato a favore: gli USA, Londra, ed era prevedibile. Ma ha votato per la guerra anche la Spagna. La Spagna dal governo tanto tanto di sinistra, che ha appena varato la legge sull’eutanasia, la cui gioventù è al 30% in disoccupazione strutturale per l’austerità imposta da Berlino e Bruxelles.
E il governo italiano? Il governo non votato e non voluto, che è al potere per un sotto-golpe nel golpe generale europeista che dura dal 2011; il governo che ha come ministro degli Esterui Di Maio, che posizione ha preso? S’è distinto?
Sì, si è distinto. Così:
L’Ambasciata d’Italia partecipa al dolore dell’alleato turco per la perdita dei suoi soldati a #Idlib. Condoglianze alle famiglie delle vittime ed i nostri auguri di pronta guarigione ai feriti.
— Italy in Turkey (@ItalyinTurkey) February 28, 2020
“La nostra ambasciata in Turchia porge le sue condoglianze a Erdogan per i soldati turchi caduti mentre combattevano sul suolo siriano al fianco di Al Qaida (Tahrir al Sham) e altri gruppi jihadisti. Singolare svolta diplomatica direi….” (Gian Micalessin).
“Solo un paese allo sbando può avere la (non) politica estera che si riflette in messaggi del genere” (Vladimiro Giacché). L’ambasciata Italiana di fatto si schiera con i gruppi jihadisti supportati dall’alleato turco a Idlib.
E sono finiti i mezzi toni italioti? L’equidistanza, i buoni rapporti con la Russia? L’intera classe dirigente europea appare colta da cecità e imbecillità, avanza come un sonnambulo alla sua distruzione
La solidarietà del “governo” italiota avrebbe dovuto se mai essere espressa alla Grecia, che è investita ai confini (confini UE) da decine di migliaia di “profughi” e sfollati cosiddetti “siriani” liberati da Erdogan per premere su la UE .
https://twitter.com/MarcoFlorianMED/status/1233768329707499520
Gente arrivata lì con pulmann messi a disposizione dallo stato turco. “Sfollati e profughi” a cui sono mescolati poliziotti turchi che hanno sparato chili di lacrimogeni contro la polizia ellenica , e lo dimostrano i canistri del gas, che sono Made in Turkey…; “soldati turchi hanno abbattuto le barriere di confine o portato i migranti attraverso passaggi segreti in Grecia. “Questa è una grave escalation. Dov’è la NATO / UE?”, chiede un giornalista greco.
Ingenuo. I nostri media hanno raccontato che è stata la polizia greca a lanciare i lacrimogeni.
La situazione è così grave, che Atene ha spedito a sostegno della polizia di frontiera, “l’unità speciale di repressione antiterroristica, nota anche come EKAM, a presidiare Evros e il confine greco-turco in Kastania.
Strage di Hezbollah
La vendetta di Erdogan è stata vile ma efficace:
Elijah Magnier:
#Turkey ucciso 9 Hezbollah e 21 dal #IRGC battaglione (Fatimiyoun e Zaynabiyoun) nel loro quartier generale- Qui visibili mentre pregano:
this is the bulding where Hezbollah militants gathered before being bombed and destroyef by the Turkish drones. The cleric is Sayyed Ali heyer all Zinjani. an Iranian married and living in Homs. He was killed yesterday. pic.twitter.com/nqgdLiLm3H
— Elijah J. Magnier (@ejmalrai) February 29, 2020
Gli hezbollah uccisi sarebbero 11. Sul web circolano video dei morti subito dopo l’attacco, che non pubblichiamo. La Turchia ha colpito con un drone. Il luogo si trovava molto oltre le linee di combattimento, all’interno della Siria, dove potevano sentirsi relativamente sicuri.
“Il motivo per cui la Turchia è riuscita a uccidere un numero molto elevato di ufficiali siriani e dei loro alleati è dovuto ai droni turchi che colpivano l’entroterra, non in prima linea, dove i droni turchi non avrebbero dovuto poter volare così in profondità”, scrive Magnier.
Hanno potuto farlo perché i russi, desiderosi di arrivare a un cessate il fuoco con Erdogan, di riallacciare un rapporto, avevano sospeso l’interdizione aerea , la “non fly zone”, sulla Siria del Nord.
Magnier:
Il comandante generale russo in #Siria ha impiegato seriamente sforzi e tempo per convincere i suoi superiori che un cessate il fuoco da parte russa non era appropriato per gli alleati e che doveva riprendere una copertura aerea. #Turchia ha approfittato della finestra di poche ore per portare il suo attacco di vendetta.
E inoltre:
Sviluppi molto interessanti nella guerra siriana: le conseguenze dell’attacco turco di droni di non finiscono lì. #Siria e i suoi alleati (Hezbollah e Iran)stanno preparando droni armati, missili anti-aria e rinforzi delle truppe di terra. Messaggio trasmesso a Prsdnt Erdogan da #Lebanon & #Iran .
(Segue – pezzo in evoluzione )