Il tweet (grazie all’amico Umberto che me l’ha segnalato) è un atto d’accusa inequivocabile: “L’Italia è stato il più grosso ostacolo nell’Unione Europea al far pagare Russia, Iran ed Assad per i crimini passati e presenti in Siria. L’Europa deve fare molto di più su questo. Mai più momenti di vergogna”. L’autore accusa in particolare il nostro paese di aver ricevuto il capo dei servizio di Damasco, Ali Mamlouk, “che è nella lista nera in Europa. Inoltre hanno di loro iniziativa le sanzioni contro Iran e Russia per quello che hanno fatto in Siria. E posso continuare”.
Effettivamente, Mamlouk è stato in segreto a Roma a gennaio, a parlare col capo dei nostri servizi, ASI. L’incontro segreto è stato poi spifferato da Le Monde due mesi dopo.
Il tweet è firmato Mouaz Moustafa. Chi sarà mai?, avete il diritto di domandarvi. Vi chiarisce tutto la foto del 2013 in cui appare. E’ quello a destra:
E’ quella in cui il senatore McCain si è fatto fotografare con i caporioni di Al Qaeda in procinto di trasformarsi i caporioni dell’ISIS (Daesh) e della “opposizione democratica” ad Assad. Mouaz Moustafa è quello a destra, nella foto indicato come “non identificato”.
Insomma è l’uomo che ha fatto incontrare McCain con i capi terroristi. L’agente di collegamento tra i centri di sovversione Usa e la guerriglia anti-Assad. L’uomo che conosce tutte le personalità della guerriglia e della sovversione clandestina in Siria.
Siriano, nato a Damasco, abitante in USA, formalmente si dice “direttore esecutivo del SETF, Syrian Emergency Task Force, più dell UFS (United For a Free Syria), membro direttivo della Coalition for a Democratic Syria (CDS)”. Ha lavorato al Congresso nello staff di due senatori, ma è molto più che un portaborse. Infatti ha lasciato brevemente l’incarico “per lavorare con l’opposizione in Egitto” (insomma come mestatore ed agente Usa per la “primavera” che portò al potere al Cairo i Fratelli Musulmani), e poi “per la rivoluzione della Libia”, insomma fu uno degli agenti statunitensi che hanno rovesciato Gheddafi creando e armando i gruppi jihadisti.
Moufaz ha accompagnato McCain nei numerosi viaggi semi-segreti che il senatore ha fatto in Siria per incontrare i terroristi armati dagli Usa e – secondo la sua portavoce – “valutare le condizioni dinamiche sul terreno”.
Il fatto è che, come ha documentato il giornalista Alex Christoforou (The Duran), “ogni volta che McCain fa un viaggio segreto in Siria, seguono attacchi con armi chimiche” ovviamente addebitati ad Assad.
Il senatore ha fatto il primo viaggio, dove ha incontrato il futuro Al Baghdadli, il 27 maggio 2013. Il 21 agosto si verificò il preteso attacco chimico a Goutha.
Il 20 febbraio 2017 McCain è tornato in Siria del Nord passando per la Turchia, e il 4 aprile dello stesso anno ci fu il molto reclamizzato dai Caschi Bianchi attacco al gas ad Idlib; quel false flag che spinse Trump a lanciare la prima volata di missili Tomahawk nel nulla, un anno fa.
Adesso, il 9 aprile 2018, McCain ha accusato Trump di aver “imbaldanzito Assad” annunciando di voler ritirare le truppe americane dal Nord Siria, per cui è seguito l’attacco chimico che ha indotto Trump,Macron, May ad attaccare ancora una volta con missili la Siria.
Dati i precedenti, quando un personaggio come Mouaz Moustafa comincia ad alzare la voce contro l’Italia, c’è da preoccuparsi. Il nostro Paese finora è stato risparmiato dal terrorismo “islamico” stragista.
Adesso che il successo elettorale dell’ala “sovranista” può portare ad un governo meno servile, magari Daesh (sconfitto in Siria e Irak) si farà vivo in Italia? C’è da chiederselo perché abbiamo avuto altre minacce “di gravi conseguenze” da note fonti nei giorni scorsi. Dal giornale israeliano di Torino La Stampa,
La Casa Bianca al futuro governo: “Non togliete le sanzioni a Mosca”
Si aggiunga il discorso appena tenuto da Macron davanti al Parlamento Europeo, dove, a nome dell’ideologia sovrannazionale e dei suoi banchieri, ha annunciato iniziative di ostilità contro ogni populismo e sovranismo che vede crescere. “è un dubbio sull’Europa che attraversa i nostri Paesi, sta emergendo una sorta di guerra civile europea ma non dobbiamo cedere al fascino dei sistemi illiberali e degli egoismi nazionali». E’ chiaro che si sta organizzando la repressione, anzi una vera guerra,contro la volontà popolare dovunque si esprima in termini sgraditi ai poteri transnazionali. Moufaz , l’uomo di collegamento con l’ISIS, di colpo si accorge di noi. E’ meglio saperlo.