Notizia che potrebbe esservi sfuggita: Juncker ha licenziato il solo italiano presente nel suo ufficio di Commissario europeo, il giurista Carlo Zadra, sostituendolo con un britannico, Michel Shotter. Così, d’autorità, senza consultare Roma. Matteo Renzi s’è indignato. Il sottosegretario ai rapporti con l’UE, Sandro Gozi: “Per noi è essenziale che ci sia un italiano nel gabinetto di Juncker. Cominciare il 2016 senza un italiano non faciliterà i rapporti con l’Italia”.
Siccome Juncker non muove foglia che Berlino non voglia, è questa la risposta della Merkel alle critiche che (per una volta) ha ricevuto dall’Italia per la furberia del North-Stream, per le accuse rivolte a noi sulla gestione dei profughi, per il bilancio sforato. Soprattutto questo: la campagna di Renzi per far accettare il suo piano di allentamento dell’austerità come “rilancio economico”, riceve questo messaggio: fuori dalle scatole, italiani! Bruxelles vuole correzioni nette, l’obbedienza al regime di austerità ordinato dalla Cancelleria.
La Svezia: reintrodurre la leva. Per proteggere i confini
L’idea è stata buttata lì dal ministro degli esteri, signora Margot Wallstroem: “Vedrei bene una versione moderna, neutra, di servizio militare con componenti civili”: Sarebbe utile per aiutare il controllo delle frontiere, rafforzando le autorità d’immigrazione. Il servizio militare di leva è stato abolito dal 2010. Ma i comandi chiedono di re introdurla e, dai sondaggi, la popolazione sarebbe favorevole.
L’anno scorso la Svezia ha accolto 160 mila rifugiati, la più alta percentuale rispetto alla popolazione (di 10 milioni), ma ora ha qualche difficoltà.
La Svezia ha ripristinato i controlli alle frontiere con la Germania ai primi di gennaio. “Schengen è in pericolo” s’è lamentata Berlino, che sperava di sbolognare un po’ di “profughi siriani” nel paradiso dell’asilo (vogliono andare tutti in Svezia, i “profughi siriani”). Poche ore dopo la Svezia, anche la Danimarca ha chiuso la frontiera: più recisamente, lascia passare quelli che hanno un documento valido d’identità.
Commento lamentoso del portavoce del ministro degli Esteri tedesco: “La libertà di movimento è un principio importante, uno dei risultati più grandi (nell’Ue) negli ultimi anni. La libera circolazione è un bene prezioso”. Già. A parte il piccolo particolare che anche la Germania ha sospeso Schengen. Insieme agli altri firmatari del sacro accordo di libero movimento, firmato nel 1985: ossia Francia e Paesi Bassi. Nel complesso,sono ormai 12 i paesi che hanno sospeso Schengen, ripristinando i controlli alla frontiera. I più grossi lo hanno fatto gettando la colpa sui più piccoli: la Germania su Grecia, Slovacchia e Ungheria (la sola a “difendere Schengen”, ossia lo spazio interno di libera circolazione, come implica la sua posizione di confinaria dello spazio entro cui si può circolare senza mostrare documenti); la Francia prendendosela con l’Italia che non ha preso le impronte digitali; mancanza per cui l’eurocrazia di Bruxelles minaccia la solita procedura d’infrazione contro Roma; Berlino dà corda agli eurocrati. L’Italia naturalmente ritorce il piano di ripartizione di 160 mila profughi strombazzato a settembre come una grande realizzazione ella UE, è lettera morta: tutti chiudono le frontiere e quindi l’Italia si tiene i suoi profughi, la Grecia i suoi 800 mila arrivati…il tutto in un clima di recriminazioni e irritazioni reciproche, accuse e contro-accuse, colpi bassi, nazionalismi e contro-nazionalismi, che dà la più bella immagine degli odii che la UE era nata (così diceva) per superare – l’Europa Unita che avrebbe messo fine alle guerre fratricide, avrebbe dato prosperità grazie alla moneta unica e al commercio libro, uguaglianza, pace fra i popoli, avrebbe creato finalmente la fraternità fra popoli europei.
Guardatela adesso: la UE ha riportato persino la guerra – in Ucraina favorendo il colpo di stato di Kiev – ha riportato la guerra fredda, le inique sanzioni, l’insicurezza e la miseria, il sopruso dei forti contro i deboli (contro la Grecia).
E se cercate il motivo, la risposta è facile, anche se paradossale: l’europeismo ideologico ha voluto includere tutti. Ha incluso ingordamente, insaziabilmente, popoli diversi, identità nazionali lontane, caratteri incompatibili – ritenendo ovviamente, come da illuminismo, che le nazioni e le identità non siano nulla, che tutte si sarebbero omogeneizzate che Bruxelles poteva omologare pluralità e diversità, storie di sangue come fossero acqua fresca, a forza di normative burocratiche. Turchia e Polonia, baltici e maltesi; ha fatto balenare incorporazione agli ucraini, staccandoli dalla Russia. Ultimamente, la Germania ha proclamati di integrare 3 milioni di profughi e di richiedenti asilo dal Medio Oriente e dall’Africa, tutti in un colpo: ed è questo che ha fatto saltare il progetto da razionalismo a tavolino.
In breve, s’è gonfiata come il rospo che voleva diventare bue, e sta scoppiando.
Pateticamente, adesso fra i progressisti illuminati nasce la teoria del complotto. Le aggressioni sessuali dei cosiddetti profughi di Colonia (e Amburgo, Friburgo, Stoccarda Francoforte – persino di Zurigo e Helsinki) “sono stati pianificate”. Gulietto Chiesa è giunto a spiegare: pianificate dai soliti noti, per creare xenofobia e insicurezza in Europa, e dare la scusa ai poteri forti d togliere ridurre le libertà civili. Sarebbe bello avere qualche indizio: che so, agenti della Cia che hanno eccitato le folle di richiedenti asilo? O i neonazisti europei, la destra “estrema”? A proposito, contro questa destra la polizia tedesca ha usato gli idranti (a gennaio) per disperderla; perché non li ha usai a Colonia? No, a Colonia aveva ordina di usare la mano leggera. La teoria del complotto tace il fatto che aggressioni sessuali da parte di profughi stanno avvenendo da mesi, senza grandi folle. Ancora qualche giorno fa a Lipsia c’è stato un’aggressione di tre islamici contro una donna 31 anni. E violenze sessuali sparse sono in corso da anni, nel silenzio dei media e della polizia, e dei governi, per non sembrare razzisti. Un solo esempio: in Svezia, nel 1975 furono denunciati 421 stupri; nel 2014, sono stati 6.600. Non è che i maschi svedesi son diventati violentatori; l’aumento è dovuto agli immigrati islamici, per la cui cultura” lo stupro di una donna giudicata “leggera” è una forma di disciplina.
Varsavia convoca l’ambasciatore tedesco
Appena il partito Diritto e Giustizia (PiS) ha vinto le elezioni in Polonia, con la maggioranza assoluta, riportando al potere il gemello superstite dei due Kaczynski (Jaroslaw),Berlino e Bruxelles l’hanno visto male: cattolico reazionario, euroscettico almeno altrettanto quant’è anti-russo, ha per modello Orban, non vuole immigrati islamici, né entrare nell’euro; e pratica la sovranità nazionale senza chiedere permesso. Quando Kaczyinski ha cambiato alcuni giudici della Corte Costituzionale, il noto capo dell’europarlamento Martin Schulz (il Kapò) ha dichiarato che il governo di Varsavia aveva fatto “un colpo di Stato”. Il primo ministro polacco Beata Szydlo ha definito il commento “inaccettabile” ed ha chiesto dal Kapò le scuse, mandando anche l’ambasciatore presso la Ue a parlare al Kapò: la sua è ingerenza negli affari interni polacchi, “arroganza tedesca”. Il 10 gennaio, Schulz – un altro che non muove foglia che Merkel non voglia – è tornato all’attacco: l’avvento al potere di Kacszynski sta attuando “la putinizzazione d’Europa”. A questo punto ha risposto il ministro polacco della Giustizia, Zbigniew Ziobro, su RadioPolsha.pl : “Voi (tedeschi) volete mettere la Polonia sotto sorveglianza. Tali parole pronunciate da un uomo politico tedesco suscitano tra i polacchi le peggiori associazioni, e io sono fra questi. Sono nipote di un ufficiale che ha combattuto nella seconda guerra mondiale contro la “sorveglianza tedesca” nella Armia Krajowa”.
E cosa ha fatto Berlino? Ha proposto a Bruxelle che imponga sanzioni contro la Polonia, perché non si adegua ai “valori europei”.
Benvenuti nella Nuova Europa, fortemente unita dalla delicata solidarietà e fraternità germanica, e dalle sue grandi visioni….L’Europa “Unita” irta di confini e di irrritazioni reciproche,immiserita, dove si infliggono sanzioni con la guerra alle porte.