Pubblicato il 29/11/2021
Chiedo scusa a tutti, intanto: non voglio assillarvi ancora una volta con storie legate a una delle innumerevoli pandemie che accompagnano la vivenza, sin dai tempi dei primi protozoi.
Insomma, parlare di pandemia è come parlare di respirare o di mangiare.
Però questa è carina…
Una mia amica insegnante.
Molto ligia, si è fatta vaccinare subito, ottenendo così un grimpasse di nove mesi, che – all’incirca come l’immacolata concezione – va da una bella giornata di marzo e scade il 12 dicembre.
Il 12 ottobre, la mia amica approfitta della prima occasione per farsi la terza dose.
E’ così contenta e sicura di aver fatto la cosa giusta, che si dimentica di far registrare il vaccino al banchino dove lo segnano nel sistema informatico.
E così entra automaticamente tra gli UNTORI. Quelli che RUBANO IL LETTO ai moribondi. Quelli da FUCILARE.
Chiede cosa deve fare, e le rispondono, non si preoccupi, c’è un piccolo disguido telematico…
E così fa passare un mese e passa, prima di entrare in panico.
Quando si è fatta vaccinare, la mia amica una prova ce l’avrebbe avuta, un foglietto in mano al medico…
Si mette a indagare, e scopre che i documenti cartacei sono stati trasferiti in massa a un’ASL – dove sicuramente c’è il foglietto che dimostra la ligità della mia amica.
E così lei bombarda l’ASL di richieste (virtuali e a distanza, che se vai sul posto chiamano i carabinieri), ma giustamente nessuno le risponde.
Infatti, in tempi virtuali, le carte di qualche milione di vaccinati sono conservate per mummificazione, mica per documentazione; e non si può pensare seriamente che per salvare la mia amica, qualche risorsa umana debba bruciare dieci giorni di lavoro, a spese dei contribuenti, solo per scovare il foglietto che dimostra che la mia amica disattenta appartiene agli eletti e non ai dannati.
Per cui dall’alba del 13 dicembre, sarà sospesa dall’insegnamento e non potrà salire nemmeno sui mezzi pubblici. Non potrà nemmeno entrare nel meraviglioso Museo della Simbologia Massonica, dove porto tutti i miei amici (oltre a esibire i’ Grimpasse, per entrare, è buona consuetudine grattare la pancia al commovente cane nero Gana).
Ammenoché la mia amica non faccia finta di niente e si faccia una Seconda Terza Dose al volo, come le suggerisce il suo medico; ma proprio perché alla potenza del vaccino ci crede profondamente, crede anche che una doppia terza dose l’ammazzerà.