Antonio Corso
Si e’ appena concluso il convegno il nono convegno internazionale ‘Actual Problems of Theory and History of Art’, che ha avuto luogo in diverse sedi accademiche di San Pietroburgo dal 26 Ottobre al 1 Novembre.
Detto forum si tiene ogni due anni, alternativamente a Mosca e a San Pietroburgo ed e’ diventato negli ultimi anni una delle sedi piu’ prestigiose in cui studiosi di storia dell’arte di tutto il mondo espongono i risultati delle loro ricerche, nuovi documenti e materiali e proposte originali.
Quest’anno gran parte degli studiosi provenienti da paesi occidentali ha ovviamente presentato le proprie relazioni via zoom, per le attuali difficolta’ di viaggiare note a tutti.
Il convegno ha visto la partecipazione di un numero davvero eccezionale di studiosi da moltissimi paesi, inoltre il numero di studiosi di chiara fama che vi hanno preso parte e’ esso pure molto alto.
Una sessione plenaria ha visto le presentazioni delle massima autorita’ nel campo storico artistico del mondo russo, con contributi nuovi e ampiamente originali.
Sono seguite sessioni su ambiti cronologici, geografici o branche artistiche circoscritte: una su ‘Arte e Cultura nella Russia medievale’, un’altra su ‘Arte nella Russia antica’, un’altra ancora sull’Arte rinascimentale’: quest’ultima ha visto la partecipazione di importanti esperti italiani.
Sono seguiti simposi sull’arte del secolo scorso e sull’arte contemporanea, sull’origine ed evoluzione della corrente modernista, sull’arte della prima meta’ del XX secolo, sull’arte della seconda meta’ di tale secolo, la presentazione di posters, quindi un’altra sessione sull’arte occidentale moderna, ancora serie di contributi sulla teoria artistica, sui rapporti tra cultura artistica e culto, sul restauro architettonico, sull’architettura in legno, su questioni accademiche di arte medievale, sull’arte cristiana nel medio evo, sull’arte orientale, sull’arte russa nei secoli XVIII e XIX, sull’architettura in tutto il mondo, sull’arte applicata, quindi sull’arte antica, sull’arte nel mondo moderno e contemporaneo, sull’arte cristiana orientale, su problemi di divulgazione e di conservazione di opere d’arte, su problemi museali, sui beni culturali, sui metodi di ricerca e di urbanistica.
Per l’occasione è stata anche inaugurata una mostra “The Eternal Marbles. Sculpture from Classical Antiquity in Tutorial Practice of the Stieglitz Academy” nella Stieglitz Academy of Art and Design della città di Pietro il Grande.
Colpisce in questa imponente serie di presentazioni la qualità estremamente alta di parecchie decine di studiosi russi, che qualificano la scuola storico-artistica russa tra le migliori del mondo attuale.
Altro dato saliente è la capacità di attrazione che essa ormai esercita presso altre tradizioni di studi storico-artistici: si pensi che, non ostante il numero altissimo di relazioni, i curatori del con convegno di solito ammettono solo uno studioso su tre che fanno la domanda di parteciparvi.
Ulteriore peculiarità è la libertà di ricerca che si respira in questi convegni russi. In Occidente la political correctness ha praticamente bandito intere branche di studio che erano state in auge nel passato.
Per esempio, nello studio dell’arte antica in molte sedi accademiche occidentali è diventato de facto proibito parlare di personalità artistiche nell’arte greca e romana, cercare di ricostruire i loro itinerari creativi, attribuire loro opere d’arte rinvenute.
Al contrario in simposi russi la dittatura politically correct non ha ancora imposto i propri divieti.
Altro aspetto positive è costituito dal fatto che gli studiosi sono valutati nell’ambiente russo per la qualità dei loro ‘prodotti’ e non come ormai dappertutto in Occidente, per la loro collocazione ideologica.
A livello meno profondo, ma non di meno significativo, si e’ notato che gli studiosi che seguivano il convegno nelle sale deputate ad esso, si sedevano normalmente uno vicino all’altro, senza indossare le museruole in auge da noi: anche questo se si vuole piccolo episodio di costume mostra che si conserva in Russia una libertà che noi abbiamo ormai perduto, forse per sempre.
In conclusione, non ostante l’interessata propaganda demonizzante nei confronti della Russia, questa si rivela, di fronte alla dittatura occidentale e ai limiti ormai giugulari imposti da noi alla libertà di pensiero, un paese ancora libero, prima di tutto mentalmente e spiritualmente.
E’ consolante sapere che esiste ancora una parte del mondo in cui si può pensare con la propria testa e non seguire come un pappagallo dogmi imposti dale elites oligarchiche occidentali.
Finisco questa presentazione di tale evento russo di rilievo con l’auspicio che la Russia continui ad essere un’oasi di libertà in un mondo che tende all’incarcerazione dei popoli.