E’ cominciata in Francia: “I Gilet Gialli: una faccia razzista, antisemita, putschista”, ha dichiarato il portavoce del governo macroniano, Benjamin Griveaux. “Si linciano i poliziotti, si adottano gli schemi degli anni ’30 per rovesciare la repubblica, si decapita l’effigie del presidente”.
I media ci si sono subito buttati con una grancassa assordante: i Gilet Gialli odiano gli ebrei! Dissacrano la Shoah! Il ministro dell’Interno Castaner annuncia una inchiesta per assicurare alla giustizia i colpevoli di antisemitismo. “Niente sarà lasciato interntato”.
Cette femme âgée leur a dit : "Ce geste est un geste antisémite. Je suis juive, j'ai été déportée à Auschwitz, je vous demande d'arrêter." Les trois hommes n'ont pas arrêté pour autant. Ils ont rigolé, Puis l'un d'eux lui a répondu que les chambres à gaz n'existaient pas.
— Thibaut Chevillard (@TiboChevillard) December 22, 2018
Tutto è cominciato dal racconto di un giornalista di “20 Minutes”, di nome Thibaud Chevillard. Egli ha raccontato, fremente di sdegno, quello che secondo lui ha visto “verso le 11 di sera di sabato, sulla linea 4 del métro”. Uno orribile scena antisemita. Tre Gilet Gialli, alticci, di ritorno dalla manifestazione (svoltasi senza incidenti) sono entrati nel vagone ed hanno fatto diverse querelle (l’equivalente del gesto dell’ombrello).
A questo punto riferisce il giornalista, una “signora anziana” , “capelli grigi, curva”, s’è alzata, è andata verso di loro ed ha detto: “E’ un gesto antisemita. Io sono ebrea, sono stata deportata ad Auschwitz, e vi chiedo di fermarvi”. Al che i tre avrebbero sghignazzato, e continuato a fare le querelle. Uno di loro ha replicato alla signora: “Anch’io sono stato ad Auscwitz” e (dice il giornalista) “l’ho sentito dire che non esisteva”. Hanno continuato a fare quenelles anche per salutarsi, gridando “Macron démission! Dègage la vielle!”..
Ora, questo racconto puzza di falso lontano un miglio. A cominciare dall’improbabilità che una ottanta-novantenne – perché tale dev’essere una che “è stata deportata ad Auschwitz” – viaggi in metropolitana, da sola, alle 11 di sera di sabato (festa ebraica). Inoltre, Il “giornalista”, non dice il nome della “signora anziana”: bel giornalista, non glielo ha chiesto. La vecchietta che vede nelle quenelle “un gesto antisemita” (perché è stato reso celebre anni fa dal comico Diedonném, critico di Israele e dei suoi crimini), aggiunge surrealtà allo pseudo-racconto. Nessuna prova ulteriore, naturalmente: nessun testimone, nessun filmato, nessun video a confermare quel che dice il “giornalista”.
Eppure,come a segnale convenuto, ecco le reazioni ufficiali. Del governo. Delle comunità ebraiche, degli LGBT (anche loro), della TV (ebraica) BFMTV .
Della direzione del Mètro. Della prefettura. Non aspettavano altro.
Ha voluto assestare i l calcio dell’asino al movimento, accusandolo di antisemitismo, anche il “marito” di Marine Le Pen, Louis Alliot:
I Gilet Gialli non sono più i poveri che protestano per i rincaari del carburante e non arrivanbo a fine mese. Sono il QuartoReich che torna.