dato che sembra vogliano ripetere lo stesso frame con l’Italia, ci siamo permessi di andare a cercare qualche documento ufficiale sulla questione. Nulla di segreto, tutta roba ufficiale messa a disposizione del pubblico e già conosciuta.
Il documento più interessante sulla questione greca è il report del Indipendent Evaluation Office del FMI; cioè l’ufficio che effettua l’auditing sulle operazioni del FMI. Abbiamo già specificamente trattato questo tma in precedenza, ma ci torneremo sopra in futuro perchè il tema dei moltiplicatori fiscali viene lì trattato in modo approfondito e specifico, facendo notare come i moltiplicatori utilizzati dal FMI nella valutazione della politica fiscale fossero completamente errati, pari ad un quinto di quanto verificato in seguito. Comunque vediamo quale è stato il cottarellico ruolo nella vicenda. Lo trovate a pagina 23 del report:
Third, the IMF remained divided on the merits and risks associated with debt restructuring. While the majority of IMF staff increasingly came to support debt restructuring, some key senior officials continued to take the position that the sovereign debt was sustainable. In September 2010, FAD published a paper arguing that, for “today’s advanced economies,” including “peripheral” euro area countries, “default would not be in the interest of the citizens” (Cottarelli and others, 2010).
Terzo, il FMI rimase diviso sulle conseguenz ed i rischi legati ad una ristrutturazione del debito. Mentre la maggioranza dello staff del FMI era in modo crescente a favore della ristrutturazione del debito, alcuni funzionari senior in posizioni chiave continuavano ad affermare che il debito fosse sostenibile. Nel settembre 2010 il FAD pubblico un paper affermando che, per “le economie avanzate di oggi”, incluse quelle “Periferiche” dell’area euro “Il default non è nell’interesse dei cittadini (Cottarelli ed altri 2010)”
l Paper in questione lo trovate facilmente nel sito FMI, ma non aspettatevi molto. Le motiviazioni sono deboli, alcune delle quali contestate nel medesimo report del IEO, come , ad esempio la sua fobia per i moltiplicatori elevati, o la sopportabilità di avanzi primari enormi.
Le scelte di Cottarelli influenzarono quelle del FMI di non insistere in un maggior taglio immediato del debito e lasciarono gravato lo stato greco di un fardello che non poteva sopportare. Comunque si dovettero effettuare due tagli del debito, e nel 2017 il FMI richiese un terzo taglio del debito, che non venne concesso. Insomma le affermazioni di Cottarelli si rivelarono completamente erronee ed impedirono di affrontare in modo immediato la crisi in modo efficiente ed efficace. Invece che risolvere il tutto il 12-24 mesi si è proseguito con una specie di lenta agonia che non è ancora terminata. Considerare l’Euro o le economia anche periferiche al di fuori delle regole dell’economia è stato un errore clamoroso, che viene ripetuto anche ora. IL problema non è errare, ma perseverare nell’errore, in una politica che si è dimostrata errata. Questa è la grande colpa dell’economista.