viene questa potente istigazione al fascismo
(ma c’è poco da ridere…)
PAPA FRANCESCO AL BERGAMO PRIDE. MI RACCOMANDO, NIENTE PREGHIERE DI RIPARAZIONE. LO VUOLE LA CURIA.
21 maggio 2018
Marco Tosatti
A Bergamo ieri si è svolto il Gay Pride. Una preghiera di riparazione organizzata nella Chiesa dei cappuccini è stata ostacolata e alla fine stoppata dalla Curia diocesana. Avrebbe dovuto tenersi oggi. Al suo posto, questa sera, ma sul sagrato della Chiesa, avrà luogo un rosario di riparazione.
A fornire un minimo spunto alla riparazione ci hanno pensato alcuni del Gay Pride, come potete vedere dalle foto che alleghiamo.
Con buona pace del vescovo, e dell’assessore Angeloni, che quando è uscito il volantino per la preghiera di riparazione, ha detto, come riportato da La Nuova Bussola Quotidiana: “E’ stato infatti lo stesso Angeloni a dichiarare ai giornali durante la sua intemerata contro i riparatori: «L’uscita del volantino – aveva detto – rovina un clima di dialogo e rispetto reciproco instaurato tra la diocesi e le organizzazioni promotrici del Gay Pride, le quali si sono mostrate sensibili e attente nel valutare la data dell’evento, in modo da non creare sovrapposizioni con la peregrinatio del Papa Buono».
Quanto rispetto e dialogo (?) lo possiamo vedere dalle immagini. Non esiste più il reato di oltraggio a Capo di Stato estero, ma ci dispiaciamo che non esista, punito severamente, quello di oltraggio al buon gusto. Ma in quel caso i vari “pride” forse non sarebbero permessi. Notate il tocco delle labbra ritoccate con il rossetto…
PAPA FRANCESCO AL BERGAMO PRIDE. MI RACCOMANDO, NIENTE PREGHIERE DI RIPARAZIONE. LO VUOLE LA CURIA.
Frattanto, il Codacons (per la difesa dei consumatori…) ha denunciato alla magistratura i promotori della preghiera di riparazione.
Filippo Savarese, attivista e promotore cattolico pro-Vita, colpevole di essersi battuto contro l’ideologia gender, per la vita del piccolo Alfie e contro l’eutanasia, ha visto dvanti a casa sua questa scritta:
Mi ha scritto questa lettera:
EUTANASIA PER SAVARESE “
Gentile Maurizio,
mercoledì mattina è apparsa questa scritta su un muro del quartiere in cui vivo, a Roma.
La scritta “Eutanasia per Savarese” su un muro in via Nomentana a Roma
Ho denunciato subito ai Carabinieri quello che, se non è una minaccia, è certamente un augurio di morte.
Mi vogliono morto? Perché? Chi?
È tutto spiegato più sotto, in questa mail.
Ti chiedo solo pochi secondi per leggere quello che sta accadendo e firmare la petizione a difesa della nostra Libertà di opinione ed espressione.
La Nostra libertà, Maurizio: la mia e la tua.
Come vedi, qui non si scherza. Io ci sto mettendo la faccia… e il cognome.
Tu puoi metterci una firma?
Grazie di cuore!
IL COMUNE DI ROMA HA ORDINATO LA CENSURA DELLA CAMPAGNA A FAVORE DELLA VITA DI CitizenGO!
Il Sindaco Raggi rispetti il diritto di opinione ed espressione di CitizenGO e dei milioni di cittadini che vogliono restare liberi di difendere la Vita sin dal concepimento. La censura della campagna per la Vita a Roma è assolutamente vergognosa!
Firma la petizione!
Maurizio,
ti chiedo per favore di firmare subito questa petizione al Sindaco di Roma Virginia Raggi per chiedere che si fermi subito questa ignobile censura ideolgica contro chi crede che la Vita umana sia degna sempre: sin dal momento del concepimeto.
Vogliamo restare liberi di esprimere il nostro pensiero, anche se controcorrente. Chiediamo il rispetto dei nostri diritti costituzionali!
FIRMA SUBITO!
Ci stanno imbavagliando!
Maurizio,
Poche ore fa il Comune di Roma (guidato dal Movimento 5 Stelle, ricordatelo alle prossime elezioni…)ha ordinato all’agenzia di affissioni a cui ci siamo rivolti per diffondere la nostra campagna a favore della Vita di rimuovere immediatamente tutti i nostri manifesti.
Cinquanta manifesti regolarmente pagati e affissi spazzati via dal politicamente corretto!
È un attacco senza precedenti alla nostra Libertà di espressione. Nostra: mia e tua.
Firma subito la petizione al Sindaco Raggi contro questa vergognosa censura!
Siamo ai prodromi della persecuzione – ma sarà gay.
Recita del rosario al Gay Pride, “sono perplesso”
A proposito della richiesta dell’Associazione Helvetia Christiana, il vescovo di Lugano Lazzeri ha spiegato che “la preghiera non è uno strumento”
Dopo questo post, ho ricevuto una mail dall’amicoMarco Taufer.
Egregio Signor Blondet,