Di Martino Mora
Con Piero Angela (1928-2022) muore un pezzo importante della vecchia Italia e della vecchia televisione. Elegante, distinto, composto, misurato, garbato, preparato, Angela rappresentava un elemento residuale nell’Italia sempre più sguaiata, volgare, incolta e e cafona di oggi, a cominciare proprio dai media.
Era il frutto di una civiltà, di una famiglia, di una scuola che non erano state ancora travolte, dal Sessantotto in poi, dall’onda sguaiata, mai arginata, del neotribalismo dissolutivo americanoide. Basta paragonarlo a un Fedez o a uno Sferra Ebbasta (e ai loro fans) per capire a quale abisso di decadenza antropologica l’americanismo consumista neotribale ci abbia portato in pochi decenni.
Ciò detto, Piero Angela in quanto divulgatore non tanto della scienza e della tecnica, ma del tecnoscientismo, era anche un grande oscurantista spirituale. Un vero residuo giornalistico-divulgativo del neopositivismo. Lo scrivo con estrema consapevolezza avendo assistito per anni a intere stagioni del suo Quark, quasi costretto da mio padre (classe 1930) grande suo ammiratore.
Questa suo estremo oscurantismo spirituale non si manifestava soltanto nella sua fissazione caricaturale nel volere smascherare tutti i “fenomeni paranormali” come imposture, ma soprattutto nella concezione del mondo che promanava da ogni puntata di Quark. In sintesi: esistono solo problemi materiali (non spirituali) ai quali la “ricerca” tecnico-scientifica (il progresso) fornirà prima o poi una riposta adeguata. Tanto i problemi dell’umanità che le loro immancabili soluzioni ( e qui vi era lo sconfinamento nel puro fideismo umanista antropocentrico-progressista) sono solo di ordine materiale, cioè puramente quantitativo, legati all’esperienza visibile, al calcolo e alla strumentalità. La “ricerca ” è la soluzione di tutto. E i SOLDI per la “ricerca”, ovviamente. E’ il riflesso scientista dell’economicismo mercantile. La completa chiusura del Cielo, perchè esso in fondo non esiste. E se anche esistesse per ipotesi, certo non è nostro problema.
E’ evidente che da tali premesse di decadenza e chiusura spirituale della generazione seria, rigorosa, elegante, dignitosa dei Piero Angela, si sarebbe giunti quasi inevitabilmente alla generazione dei loro nipotini sotto-umani, i Fedez. Se chiudi all’uomo il Cielo, prima esalti l’umano, poi finisci nel frenetico tribalismo sotto-umano e nella matta bestialità.
E’ la tragedia dell’Occidente.