(Articolo molto bello che spiega i motivi della trasformazione dell’ideale europeo nella vigente gabbia eurocratica dei popoli. Va comunque detto che già agli esordi della Cee operavano personaggi ambigui ed oscuri, tecnocrati di alto bordo, come Jean Monnet. Chi aveva capito le intenzioni “sinarchiche” di Monnet fu Charles De Gaulle che finché ha potuto lo ha ostacolato. Per quanto riguarda la involuzione dei partiti “cristiani”, come la Cdu tedesca, alla quale accenna l’articolo, andrebbe aggiunto che tale involuzione è stata determinata dall’adesione all’ordoliberismo di marca teutonica e dall’abbandono di ogni visione comunitaria ed organicista della vita associata. Per avere maggiori informazioni su questa debacle del cristianesimo politico chiedere a personaggi come Kohl, Buttiglione, Novak che vi hanno potentemente contribuito. LC.)
da Piccole Note
L’Unione europea è ormai altro dalla Comunità europea, quella immaginata e creata dai padri fondatori. Suoi fondamenti e sua spinta costituente furono di ispirazione cristiana, anche se mai tale ispirazione fu sbandierata perché quanti l’hanno realizzata politicamente, Schuman e Adenauer e De Gasperi (e il Vaticano in stretta correlazione con quest’ultimo), seppur tutti cristiani, rifuggivano il confessionalismo.
Ma anche perché avevano ben chiaro che la casa comune doveva essere accogliente per tutti, atei o di altre religioni che fossero. Né potevano negare l’apporto che anche questi avevano recato alla costruzione di tale ambito sovranazionale, basti pensare all’esempio di Altiero Spinelli.
E però di tale ispirazione è rimasta traccia, e stavolta ben sventolata, nella bandiera a dodici stelle, chiaro rimando alla corona della Madonna, che fu adottata, non a caso, l’8 dicembre 1955, festa dell’Immacolata concezione.
Ma la sostanza cristiana di tale Comunità non risiedeva nei proclami o nella bandiera, ma appunto nell’idea che stava a fondamento dell’unione, cioè che il vincolo che avrebbe accomunato i Paesi membri era basato sulla mutualità, sulla condivisione di destini, sulla necessità di unire il diviso per favorire la prosperità comune grazie all’aiuto vicendevole.
Tale idea, nella sua forma si è mantenuta, ma non nella sostanza. Anzi, nel tempo, si è mutata nel suo opposto: l’ispirazione cristiana ormai del tutto dilavata è stata sostituita da un’altra ispirazione, del tutto opposta al cristianesimo, e, nell’essenza, satanista.
Ciò è palese, banale si può dire, nel ruolo sovrano che ha assunto la Finanza, quel Mammona che nel Vangelo Gesù pone agli antipodi del cristianesimo (la domanda fatidica: volete servire Dio o Mammona?). La sovranità di Mammona nella Ue non solo è incontrastata, ma ha assunto anche i caratteri religiosi grazie al ruolo assunto dalla Finanza e dal suo Credo, declinato in credito.
Si potrebbe continuare su tale adagio, ma non vogliamo annoiare il lettore, rimandiamo a quanto accenna Giulio Tremonti (Piccolenote). Il vero punto di scarto tra Ue e cristianesimo palesato negli ultimi anni riguarda un ben specifico aspetto, il Debito, quel Debito che è stato posto a fondamento del rapporto tra gli Stati membri, sul quale ogni Stato deve regolare la propria attività, pena l’essere incenerito come accaduto alla Grecia.
Il Debito deve essere estinto fino alla fine, né può darsi alcuna possibilità di remissione, neanche parziale. Se si tiene presente che proprio la remissione del debito è l’essenza del cristianesimo, tale l’avventura umana di Figlio di Dio, Gesù fattosi uomo per estinguerlo, si può immaginare quale distanza e quale opposizione ci sia tra i fondamenti del cristianesimo e quelli attuali dell’Unione europea.
Peraltro proprio la remissione del debito è parte essenziale della preghiera che Gesù insegnò ai suoi, e forse tra le più care al cuore cristiano.
Peraltro, si può annotare come Satana sia definito il Grande Accusatore, Colui che accusa gli uomini tutto il giorno di fronte al Signore, Colui cioè che chiede al suo onnipotente interlocutore di non rimettere i debiti ai poveri peccatori. Tale l’essenza del satanismo.
Certo, non si può pretendere, né lontanamente immaginare, che categorie cristiane siano fatte proprie sic et simpliciter dalla Finanza o nei rapporti tra Stati.
Ma la loro totale negazione, tale che l’idea di una qualche remissione di un Debito, o ristrutturazione come si dice un gergo, non è neanche ipotizzabile anzi rigettata come pericolosa eresia, rende perfettamente l’idea dell’opposizione dei fondamenti della Ue a quelli del cristianesimo.
Quanto scritto finora sarebbe un vano esercizio teorico, data la banalità della constatazione, se non fosse per un particolare.
Il cambiamento dei fondamenti dell’Unione europea in questo senso, cioè in senso satanista, sono avvenuti nel corso dell’egemonia della Germania. Altra constatazione ovvia, di cui ci scusiamo con i lettori.
Ma tale ovvietà serve per far notare un particolare meno banale, cioè che l’egemonia teutonica si è concretizzata attraverso l’egemonia, in Germania e quindi in Europa, di un partito di ispirazione cristiana, cioè la Cdu.
Un particolare che dovrebbe fa riflettere non solo a livello politico, ma anche a livello religioso, dato che fotografa lo snaturamento del cristianesimo quanto e più di altre cose.
Difficile e lungo descrivere come sia potuto avvenire tale ribaltamento nella Cdu. Forse in soccorso potrebbe venire il filosofo tedesco Friedrich Hegel con la sua dialettica – la cui filosofia è da tempo egemone nel cristianesimo -, secondo il quale una tesi implica necessariamente la sua antitesi… ma non ci avventuriamo oltre.
A margine, si può con qualche ironia notare come certa spinta per inserire le radici cristiane nello Statuto della cosiddetta Unione europa non solo non abbiano avuto frutto, ma erano dirette su un obiettivo del tutto errato, avendo rischiato di mettere la “firma” cristiana su un’entità politica i cui fondamenti, oggi come allora, risultano antagonisti al cristianesimo.
Tanta sollecitudine, ovviamente in buona fede, non aveva colto il mutamento in atto, e aveva dato vita a una battaglia che forse andava diretta, con ben altro fondamento, verso altri obiettivi, ben più decisivi, sia per le sorti della Ue che per quelle del cristianesimo.
Ps. Timidi segnali di ripensamento, in ambito Ue, sulla possibilità di soccorrere, con debito agevolato, i Paesi in difficoltà. Tra questi l’intervista di Macron al Financial Times (lo stesso giornale che alcuni giorni fa intervistò Mario Draghi…). Ma tutti da verificare.
da piccole note