Questa mail ha suscitato giusto scalpore fra i lettori. Uno la ritiene falsa…cosa del tutto ininfluente: sono i romanzi a dire le verità più profonde. Dalla Montagna Incantata a Doctor Faust di Thomas Mann ho imparato della situazione europeo molto più dlela storia, e da “Sangue Velsungo” molto sul giudaismo… Quindi prendo la lettera come spunto di riflessione:
Vivo a mosca, e oggi mi è capitato di assistere mio malgrado ad una scena che penso mi rimarrà dentro per lungo tempo…. Sono rimasto chiuso nell ascensore di un grattacielo di lusso, con alcuni uomini e un bambino. 7 ore. Durante le quali in maniera inaspettata si crea un certo feeling tra di noi e si comincia a parlare del più e del meno. Un signore russo, che scoprirò alla fine essere un dei famosi oligarchi di mosca, mi domanda perché in Italia non torna il fascismo per spazzare via la classe dirigente che agli occhi non solo suoi viene definita ridicola.
Le mie argomentazioni non lo convincono affatto e quando gli faccio notare che forse dovrebbe guardare bene anche a casa sua prende d aceto e mi minaccia di brutto in uno slang che capisco solo vedendo la faccia degli altri sventurati bloccati con noi Nell ascensore… Finché il bambino ha un attacco d asma e io prontamente intervengo per aiutarlo e offrendogli quella poca acqua che avevo nella 24 ore… Bene il bambino era il figlio di questo minaccioso personaggio, che alla fine mi confida a cena quando siamo usciti che il nostro paese è condannato alla rovina e al saccheggio da parte della élite france e la massoneria tedesca dei 3 occhi, passatemi i termini perché tra lo Schick la stanchezza e il russo difficile da comprendere… Non e stata facile… Cominceranno da quest estate e anche loro i russi cercano di partecipare al saccheggio di case e aziende italiane…. Ma dice che il pezzi buoni sono promessi ai francesi…. E che non c’è via di scampo…. Si parla di un crack finanziario dove alcuni regioni italiane passeranno in mano totale te ai francesi e ai tedeschi…. Io sono rimasto basito…. Più. He altro da quanto ho capito sono anni che si preparano…. E che è tutto pianificato con il consenso degli americani che ci hanno barattato su chissà quali cose….. Quindi la domanda è…. Sara mai possibile tutto questo direttore?
Che tipo la valle d Aosta o il Friuli o il Veneto possa cambiare padrone causa default del nostro debito pubblico… Mi ha fatto l esempio della invasione della Iraq che loro in Russia sapevano già alcuni anni prima che sarebbe successo…. Capito? Anni prima…. Chiedo scusa per gli errori e forse perché questo con l articolo non c’entra nulla…
Anch’io ringrazio “Ilbiondo” per l’esperienza non comune che ha condiviso con noi, oltretutto ben scritta. Spero che abbia modo di incontrare di nuovo col nuovo amico moscovita (conoscenza utilissima, direi) onde spiegargli perché in Italia non può tornare il fascismo. Bruno Vespa ha appena sfornato il suo libro per Natale, che ha appunto come titolo “Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)”; ritengo non abbia però spiegato il motivo principale per cui il fascismo conquistò il potere. Non perché Vespa non lo sappia; solo che è un motivo così evidente, che lo si tralascia dandolo come noto.
Il Fascismo era un partito armato. E non solo: fatto da ex combattenti appena usciti dalle trincee della Grande Guerra, induriti di fronte alla morte data e ricevuta, addestrati all’uso organizzato e disciplinato della violenza, allo spirito di corpo.
Ovviamente gli italiani d’oggi non hanno né le armi né la capacità di usare la violenza nel modo delle squadre d’azione, né il tipo umano selezionato dalla guerra. Quando hanno deciso di dire “vaffank…” , non han trovato di meglio che un comico grasso. Eppure, piaccia o non piaccia, siamo di nuovo nella situazione storica in cui non occorre meno della forza per “trarre il paese dal fosso in cui finiva per imputridire”, come ebbe a riconoscere Giolitti a merito di Mussolini.
Come m’è già capitato di dire, è la situazione in cui il potere vigente è legale , ma illegittimo: è questo il ”fosso putrido” in cui i popolo italiano marcisce. Il potere oggi è “legale” perché ha occupato tutte le istituzioni e le stanze della legalità, dal Quirinale alla Magistratura, al Fisco e alla forze dell’Ordine; è “legale” perché, avendo occupato tutta la legalità, fa le leggi. Ma ha smesso di essere legittimo.
Tutti gli italiani,di qualunque parte ideologica, nel fondo lo “sentono” di vivere sotto un potere illegittimo; anche quelli che lo sostengono. Persino quelli che ne stanno ai vertici, lo sanno benissimo, come dimostra i trucchi e le prevaricazioni e le collusioni che mettono in atto per restare al potere e non sottoporsi al giudizio popolare delle elezioni; per come si fanno garantire e coprire invece che da popolo , dalle oligarchie europee e magistratuali.
Il punto è questo: che anche se sanno di essere e averci gettato nel “fosso putrido”, non è che lasciano il potere che occupano indebitamente; perché i vantaggi che dà la restarci, sono enormi. Quindi per sloggiarli, occorre la violenza: la violenza è per definizione “illegale”, secondo le leggi emanato dagli occupanti. Eppure “legittima” come ultima ratio, quando è minacciata la libertà fondamentale.
E’ per questo che i padri fondatori hanno scolpito nella Costituzione americana il diritto di ogni cittadino di portare armi, per “assicurare la condizione di libertà”
Ed uno di loro disse che l’albero della libertà va periodicamente innaffiato col sangue dei patrioti e dei tiranni.
Oggi non si può capire come mai – in tempi in cui non c’erano tv anzi nemmeno ancora la radio, e non parliamo dei social – le squadre fasciste incendiassero le sedi dei giornali avversari; eppure oggi vediamo benissimo come tutti i media mainstream siano schierati perdutamente con la dogmatica liberista, europeista, globalista, lgbt e con arroganza insopportabile diffamano le personalità avverse, e non esitino a nascondere le notizie sulla criminalità del sistema – quando non a darne di false. E’ fin troppo evidente che nella Rai occupata ci vorrebbe una passata di olio di ricino ….
Ma di questo basta, perché rischio di sentir bussare alla porta la Digos con un mandato della Procura Totale e deferimento alla Kommissaria Segre.
Posto dunque che oggi non ci sarà nessuna forza “che ci tira fuori dal fosso in cui imputridiamo”, quello che succederà è l’imputridire come popolo. Fino al disfacimento. Può essere ciò che l’oligarca in ascensore ha illustrato al caro lettore. Anzi, questo saccheggio dei “pezzi buoni” è già in corso, sotto i nostri occhi; e le navi ONG tedesche ci scaricano a migliaia i negri, e la capitana viene applaudita dell’europarlamento …. Che cosa ci vuole per prendere coscienza di chi siamo per loro? Ed è evidente che quanto meno gli italiani, passivi, imbelli ed inermi si mostrano inetti a difenderlo, è ovvio che i saccheggiatori accelereranno la loro presa sui gioielli del ricco bottino.
Il crack come sarà? Basta dire questo: che a cominciare dalla Polonia che ha rimpatriato 100 tonnellate del suo oro di Stato da Londra con un ponte aereo, adesso tutti paesi dell’Est, dall’Ungheria alla Romania fino alla Serbia e Slovacchia, fanno lo stesso; e il premer slovacco Robert Fico ha pure spiegato ai cittadini: “Vi posso garantire che se accade qualcosa, di questo oro non vedremmo un solo grammo”.
http://www.ottawabullion.com/serbia-slovakia-join-sudden-eastern-european-gold-repatriation-push/
Da qui potete vedere la differenza fra paesi con una vera classe dirigente e l’Italia : quando quest’estate il senatore Claudio Borghi obbligò la Bana d’Italia dichiarare che l’oro non apparteneva né a Bankitalia né alla BCE, i media italiani l’hanno trattato con bordate di diffamazioni e insulti e calunnie, sostenendo che attentava “all’autonomia della banca centrale”.
https://www.maurizioblondet.it/si-loro-di-bankitalia-e-degli-italiani-borghi-aveva-ragione/
All’Est i governi patrioti riportano in patria l’oro perché “sanno” che il grande crack monetario sta per scoppiare. Forse solo perché basta non “informarsi” su Corriere e Repubblica né vedono la Gabanelli in tv. Intanto da noi decine di migliaia di sardine cantano giulive Bella Ciao insieme agli euro-oligarchi, contro Salvini, mentre l’Italia è stata preparata alla crisi – nello stesso modo in cui un cuoco prepara i pollo da infornare – facendola aderire al Mes che farà svalutare come “rischiosi” i titoli del debito pubblico, scatenando la speculazione selvaggia?
Questo può portare allo smembramento che tanto preoccupa il lettore?: “Che la valle d Aosta o il Friuli o il Veneto possa cambiare padrone causa default del nostro debito pubblico…Sara mai possibile tutto questo direttore?”.
Giusto per amore di ipotesi, caro lettore, sarebbe l’inevitabile epilogo della malissimo realizzata unione nazionale, e dei rammendi disonesti che la classe politica ci ha cucito, orribili.
Per esempio l’Alto Adige con la forte minoranza germanofona: quando diede segno di volontà violenta di secessione con qualche bomba, la classe politica la inondò di denari. Inondazione che dura tutt’ora: “Il pil pro capite è più alto (25.700 euro) che in Veneto (23.200), ma le due ricche province di Trento e Bolzano non solo trattengono tutte le imposte statali, regionali, locali, ma sono anche esonerate dalla solidarietà verso il Mezzogiorno. Qui potete leggere il resto dei regali e regaloni che
https://www.panorama.it/economia/soldi/regioni-statuto-speciale-trento-bolzano/
a spese, è bene saperlo, dei contribuenti, degli altri cittadini italiani, specialmente dei vicini veneti che vedono quella grassa autonomia e quando la chiedono vengono insultati e trattati da egoisti.
- Insomma cosa ha fatto la politica italiana ai sud-tirolesi? (e lo stesso vale per i francofoni della Val d’Aosta): li ha corrotti coi soldi . E’ quello che sa fare la nostra “classe politica”: rispondere ad esigenze profonde, radicali – a che patria vogliamo appartenere ? con quali cittadini vogliammo stare? – con la corruzione e monti di denaro. Guardate che l’ha fatto anche coi siciliani, rispondendo al secessionismo armato dell’EVIS con l’autonomia pagata a pié di lista da noi contribuenti.
Invece di discutere seriamente se la gente del Sud-Tirolo, che prendemmo come preda di guerra nel 1918 ad un impero austro-ungarico in disfacimento massonico, non dovremmo restituirla a Vienna che palesemente sente la sua patria, magari facendoci compensare per le infrastrutture che gli abbiamo costruito (sarebbe un alleviamento dei bilanci: ciascuno di loro ci costa 8-9 mila euro l’anno) abbiamo assopito con la corruzione e i soldi i sudtirolesi: e credete che ci rispettino? Ci disprezzano. E adesso l’Austria sovranista populista sta dando a questi “italiani” il passaporto austriaco: vedete come la questione fondamentale – la patria cui appartenere – comunque indomabile: perché la Patria è il fondamento, la pietra della “legittimità” stessa. Senza la decisione una patria, la “legalità” è costruita su menzogna, soldi e tangenti. Si spacca.
Perché non siam popolo
E perché l’intera classe politica di ieri –e ancor meno di oggi – non può porre la questione di dare la libertà alla minoranza sud-tirolese? Anzitutto non può a se stessa e a noi tutti?
Perché se apre quella porta per i sud-tirolesi, si apre per tutti il terribile tema: della malfatta e truffaldina unità nazionale, imposta con trucchi ripugnanti (i falsi plebisciti) ed anche con la violenza e lo sterminio dai Savoia: basta dire le migliaia di soldati del Borboni che, volendo essere fedeli al Regno di Napoli, furono internati nei veri e propri campi di concentramento, situati appositamente al Nord per farli morire di freddo e tbc. Erano patrioti, di evidente dignità politica. Come sempre in Italia, chi ha dignità e senso dell’onore viene punito, e chi si piega e lascia corrompere, premiato: è così che si selezionano e creano cialtroni per il potere?
Ora, nella crisi mondiale che dovrà succedere, questa “unità” tenuta con lo sputo indurrà e l’omissione furbesca del tema (specie dall’8 settembre 43, “la morte della patria” come ha detto giustamente Galli della Loggia) finirà per porre in ogni regione, ex regno ed ex granducato, a questione: ma noi, poi, siamo un popolo? Vediamo giusto la regione più vicina al cattivo esempio sud-tirolese. Il Veneto è una delle poche regioni che ha nella memoria storica la statualità nazionale ed autogovernata: è stata una repubblica (oligarchica) per 1100 anni; una patria; e nell’ultimo secolo, da metà ‘700 a metà ‘800, sotto l’impero absburgico, esempio proverbiale di buon governo. E già adesso, dal punto di vista industriale, è gravitante verso il blocco germanofono. Secondo me basta un referendum per vederli staccarsi dalla “Italia” nella prossima crisi epocale.
Naturalmente il potere illegittimo resisterà, e con una violenza che nemmeno immaginiamo, e con tutti i mezzi “legali”,