don Carlo Rocchetta
Ecco PERCHÉ:
- una coppia viene da me, prete, per essere sposata, riceve il mio “no”, mi denuncerà per il reato di “discriminazione” e io sarò punito con una grossa multa e col carcere.
- Idem, se mi chiedono una benedizione.
- Idem se dovessi predicare che l’unica famiglia è quella naturale, voluta da Dio fin dalle origini.
- Gli studenti appartengono allo Stato e quindi riceveranno obbligatoriamente lezioni di gender.
- Se i genitori si ribellano saranno accusati del reato di “discriminazione”, con multa e carcere.
- Dire al catechismo che i figli hanno diritto a un papà e una mamma, sarà un reato di “discriminazione” e comporterà multa e carcere.
Questo e tanto altro comporterà il decreto Zan.
Un vero stato di polizia in mano alle lobby omosessuali.
Un decreto che ha inventato il reato di opinione, proprio come facevano Hitler e Stalin.
Dietro vi sono poteri forti diabolici, che vogliono distruggere la famiglia, per poter manipolare a proprio piacimento la popolazione.
ATTENZIONE. cattolici:: svegliamoci prima che sia troppo tardi.
I figli delle tenebre sono all’opera. Chi non si oppone, diventa connivente e corresponsabile del male che sarà causato da quel decreto.
Don Carlo Rocchetta
Responsabile del Centro Familiare Casa della Tenerezza (Perugia) e docente di teologia presso lo Studio Teologico di Assisi.
Ddl Zan, Pro Vita & Famiglia: Da Italia Viva e la sinistra ecco già un assaggio delle nostre future limitazioni delle libertà”
Roma, 17 giugno 2021
“Stando a quanto anticipato da un’agenzia di stampa, questa mattina, in Senato, dopo un vertice per fare il punto sull’iter della legge di contrasto su l’omotransfobia, il partito di Renzi, Italia Viva, si sarebbe detto favorevole alla calendarizzazione ‘bypassando’ la Commissione Giustizia e anche le audizioni, come da desiderata di Alessandro Zan? Sarebbe gravissimo. Un metodo antidemocratico e un atto discriminante nei confronti di chi chiede di discutere e modificare un testo di legge che così scritto è inaccettabile. Alla fine le opposizioni verrebbero esautorate e così le prerogative di uno Stato che di fatto agisce ormai come regime” ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.
“A questo punto la comunità LGBTQIA+ e tutti i loro referenti politici possono procedere direttamente a metterci il bavaglio per sempre. Si potrebbe dire, se venisse confermata la notizia, che la libertà di opinione è di fatto già impedita e che opporsi con le proprie ragioni nelle sedi competenti non è più permesso. Ecco già un assaggio delle nostre future limitazioni delle libertà” ha concluso Jacopo Coghe, vice presidente della onlus.
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Pro Vita & Famiglia
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