“I russi sono venuti a conoscenza di un piano ucraino con supporto polacco per il bombardamento missilistico del Ponte di Kerč’, un doppio ponte stradale e ferroviario costruito dalla Federazione Russa sullo stretto di Kerč’ che unisce la penisola di Taman’, nel territorio di Krasnodar (Russia), e la penisola di Kerč’ in Crimea. Con una lunghezza di 18,1 km è il ponte più lungo sia della Russia, sia dell’Europa.
Se questo dovesse accadere, gli aeroporti polacchi saranno bombardati, ha fatto sapere la Federazione Russa. Ed è per questo che ieri tanto il portavoce del Cremlino, quanto quello del ministero degli esteri e lo stesso Putin fanno sapere che le possibilità di una guerra nucleare si fa più probabile.
Se in Europa esistessero persone serie avrebbero già prescritto il TSO per i polacchi…” (Maurizio Murelli da FB).
Il ponte di Kerc è stato costruito dal 2016 per unire fisicamente la Crimea, annessa ma isolata geograficamente, alla Russia. Da tempo si parla di una provocazione gravissima che il regime che ha il potere in Polonia starebbe architettando in modo da ampliare il conflitto e regolare i vecchi storici con Mosca; vuole trascinarvi l’intera NATO, ovviamente. Anche noi. Se il “ministro degli esteri italiota” non agisce contro Varsavia sui tavoli NATO, è davvero guerra mondiale.
Giorni fa Lech Walesa, il fondatore di Solidarnosc, ex presidente, “Nobel la Pace”, ha suggerito di “ridurre” la Russia a “sotto i 50 milioni di persone” – come, con l’organizzazione di una “rivolta dei popoli” che sono stati “annessi” dalla Russia.
“Anche se l’Ucraina vincerà questa guerra, tra cinque anni avremo la stessa cosa, tra dieci anni vedremo sorgere un altro Putin”, ha avvertito. Per evitare questo scenario, “oggi dobbiamo forzare questo cambio di sistema politico, oppure organizzare una rivolta popolare” russo, suggerisce poi l’ex presidente polacco.
A meno che non ci sia un completo cambio di regime politico a Mosca, la sicurezza mondiale potrebbe quindi essere assicurata solo dallo smembramento dell’attuale Russia, che ai suoi occhi è rimasta imperiale: “Ci sono 60 popoli che sono stati annessi come gli ucraini oggi oggi. Sarebbe necessario allevare questi popoli che sono stati annessi alla Russia (…). O cambiare il sistema politico russo o riportarlo a una popolazione inferiore a 50 milioni. La Federazione Russa conta attualmente 144 milioni di abitanti”.