Don Dolindo: una predizione

-È questo il trionfo che la Chiesa attende-

Quello che diciamo risponde all’attesa della Chiesa fin dai suoi primordi. La Chiesa, tra le sue pene e le sue prove, ha aspettato sempre ed attende tuttora un trionfo smagliante del suo Redentore anche nel mondo; Essa attende quasi una nuova Pentecoste, una nuova effusione di Grazia e di Amore, una clamorosa vittoria sul mondo, una grandiosa dilatazione del Regno di Dio, che sia pratica glorificazione dei tesori della Redenzione nelle anime, e soprattutto dell’Eucaristia.

Questa vittoria non sarà un’affermazione di prestigio politico, non deriverà da onori e da beni temporali, ma sarà un’affermazione di vita interiore in unione con Gesù Sacramentato, una potente affermazione della forza che può dare lo Spirito Santo, nelle glorie della santità e del martirio, un fervore nuovo nell’osservanza dei precetti e dei consigli evangelici, uno splendore di smagliante purezza, di umiltà, di carità, di vita interiore e soprannaturale, un rifiorire mirabile della vita religiosa, un ripopolarsi dei chiostri deserti, diventati ora covi di profanatori ladri, di soldati, di uffici pubblici, di ritrovi e persino di case di peccato (allude a quanto avvenne durante la seconda guerra mondiale).

Sarà anche una rifioritura ammirabile della vita mistica, in elevazioni superiori a quelle avute in ogni tempo, e Gesù Cristo si manifesterà alle anime così elevate in uno splendore di luce tanto grande, da renderle monumento vivo di amore e tempio della Santissima Trinità. È questo il trionfo che la Chiesa attende e che avrà dalla bontà di Dio in mezzo a lotte anche più aspre di quelle sostenute nel passato. Gesù lo espresse in poche parole dicendo: “Chi ha i miei comandamenti e li osserva, mi ama.” L’amore, dunque, dovrà essere pratico ed operativo per essere palpito vivo di santità. “E chi mi ama sarà amato dal Padre mio”, cioè sarà oggetto di particolari grazie dello Spirito Santo, che è Amore infinito. “Ed io lo amerò – soggiunse Gesù – e gli manifesterò me stesso”; lo amerò comunicandomi a lui nella mia Vita di amore eucaristico, e gli manifesterò Me stesso nelle elevazioni dell’amore mistico.

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(Dal commento al Vangelo di San Giovanni del Sacerdote Dolindo Ruotolo)