Draghi – che c’entra come Premier?

MB: un’ottima domanda fatta dal reporter politico-economico della Reuters, che qui gli italioti non si fanno. E in un italiano chiarissimo


@gavinjones10

THREAD SU DRAGHI FOR PREMIER,

una campagna che trovo molto curioso (e chiedo scusa in anticipo per eventuali errori grammaticali): per quale motivo dovremmo pensare che Draghi sarebbe un buon PM? I suoi sostenitori diranno: perché è stato un buon banchiere centrale.

Le qualità necessarie per essere un buon banchiere centrale sono le stesse necessarie per fare un buon PM? Non credo.

Per essere un buon banchiere centrale devi capire i mercati finanziari e, nel caso di Draghi, mediare bene fra 24 altri banchieri centrali. Per essere un buon PM devi avere empatia, devi saper mediare fra molteplici interessi nella società e nella politica, devi saper creare ampio consenso, devi sapere comunicare con persone comuni e devi avere una visione politica del tipo di società che vuoi creare.

Cosa ci fa pensare che Draghi abbia queste qualità? Quale è la sua visione politica? Vuole soprattutto ridurre le disuguaglianze? O vuole soprattutto tagliare lacci e lacciuoli per le imprese? È a favore di una patrimoniale? Vorrebbe aumentare ancora l’età pensionabile? Cosa pensa sull’ambiente?

Vorrebbe incentivare la produzione di automobili o disincentivarla? E sull’ immigrazione?

Chi lo sa?

Poi, guardiamo un po’ più da vicino il record di Draghi. Lui è stato uno dei firmatari della famosa lettera che in 2011 ha messo l’Italia sul sentiero di austerità che ora quasi tutti rinnegano, anche quelli che lo acclamano. (Ma pochi mesi prima di dire all’Italia di rendere più aggressivi i suoi obiettivi di riduzione del deficit, lui stesso, da governatore di Bankitalia, aveva definito quegli obiettivi appropriati).

E come banchiere centrale era veramente così bravo? Alla BCE direi di sì, ma da capo di Bankitalia era  lui che  vigilava quando Monte Paschi comprava Antonveneta ad un prezzo altissimo che non poteva permettersi, e mentre faceva operazioni con contratti derivati che hanno portato a numerose condanne e posto le basi per il dissesto della banca.

Infine, che tipo di persona è Draghi?

Quando lascia il Tesoro nel 2001, che fa?

“Incassa”, andando a fare il managing director di Goldman Sachs a Londra. Nulla di male, ovviamente. Tutto legittimo, ci mancherebbe, però è una scelta che dice: “Io voglio fare soldi.”

Non denota uno slancio ideale. Poteva usare il suo know-how, che ne so, andando a fare il consulente per un paese povero, o per il WWF. Ma no, va a lavorare per Goldman Sachs, la banca d’affari per eccellenza il cui unico scopo è fare soldi per se’.

Sia chiaro, io non ho niente contro Draghi. È stato un ottimo presidente della BCE, è una persona scaltra ma onesta, credo, ed è molto bravo a lavorare con i mercati finanziari.

Ma cosa ci entra con fare il primo ministro? Ci sono migliaia di persone bravissime nel proprio campo, ma mica vengono candidate a fare il PM. Perché Draghi? Chi rappresenta? Suppongo che chi, nei media e nella politica, chiama ossessivamente Draghi, si senta per qualche motivo garantito da lui. Io, da osservatore straniero, la trovo una campagna semplicemente bizzarra.