“Se Kiev è sconfitta, Putin aggredirà altri paesi NATO “
Bumenthal:
Ecco un video del 2022 dei soldati israeliani sul campo di battaglia in Ucraina Da Gaza al Donbass, questi squadroni della morte imperiali combattono per preservare un punto d’appoggio degli Stati Uniti e reprimere le lotte locali per l’indipendenza.
Nella trasmissione “Bericht aus Berlin” andata in onda il 17 dicembre (la puntata su YouTube, con opzione sottotitoli in italiano ) è intervenuto Roderich Kiesewetter, membro del Bundestag, appartenente al partito CDU, esperto in politica estera, imprenditore e con una carriera militare da colonnello alle spalle.
In una domanda riguardante la situazione in Ucraina, il deputato ha affermato chiaramente:
“Dobbiamo sequestrare il litio a Donetsk e Lugansk.
Affinché l’Europa possa realizzare una transizione energetica, deve garantire i propri depositi di litio.
I più grandi giacimenti di litio si trovano nelle regioni di Donetsk e Lugansk”.
Il litio è il materiale con cui sono realizzate le batterie.
Secondo @Megatron_ron (https://twitter.com/Megatron_ron/status/1737062060242931979?t=eGRbNkT3x24HK6yApL-LMQ&s=19), uno degli obiettivi principali della NATO era quello di dividere la Russia dall’interno in stati più piccoli e attraverso le multinazionali occidentali per impossessarsi delle loro risorse naturali.
Come hanno fatto in Libia, Siria, Iraq…
Ecco perché l’Occidente è andato “all in” in questa guerra contro la Russia e ha perso.
Prima della guerra l’Europa aveva due opzioni:
- continuare a cooperare con la Russia e utilizzare le risorse a basso costo che stava ottenendo, oppure
- dichiararle guerra, schiacciarla e impossessarsi di quelle risorse a un prezzo ancora più basso.
Hanno scelto la seconda strada e ora sta avvenendo la loro rovina.
Mentre gli Stati Uniti hanno realizzato i loro piani pianificati, hanno tagliato fuori la Germania e l’Europa dal gas e dalla cooperazione con la Russia e ora vendono loro gas 4 volte più costoso.
D’altro canto, gli Stati Uniti hanno iniziato con successo a spingere l’Europa fuori dalla lotta per le economie più potenti del mondo, alla quale si è unita anche la Cina.